Il governo scalda le trivelle a Rimini: ‘Giulia’ vale 500 milioni di metri cubi
L’impianto è tra quelli che potranno essere riattivati. Ma le estrazioni di gas potrebbero riprendere anche in altri giacimenti
Il piano del governo Meloni contro il caro-bollette, passa anche dal nuovo piano delle trivellazioni in mare. I dettagli si avranno a giorni, quando l’esecutivo (tremite un apposito decreto) chiarirà meglio come e dove sarà possibile estrarre gas naturale. Ma i pozzi di Rimini dovrebbe rientrare nel piano del governo, pronto anche a sbloccare nuove concessioni per le estrazioni in zone comprese entro 9 miglia dalla costa, e non più 12. Uno dei pozzi che dovrebbe essere riattivato con le nuove disposizioni del governo è campo Giulia. È l’impianto installato nel 1980 da Eni, si trova a oltre 15 km dalla costa. E’ fermo da anni, ma per le sue capacità estrattive, rientra a pieno titolo nel piano varato dalla Meloni. Si stima che possano essere estratti oltre 500 milioni di metri cubi di gas dalla ’Giulia’. Non è l’unico impianto riminese dove potrebbe riprendere l’estrazione. In altri impianti in disuso da tempo, come l’Azalea – sempre di proprietà Eni – l’attività potrebbe ripartire. Da Palazzo Garampi per ora nessun commento a riguardo, in attesa di capirne di più sul piano del governo (…)
Articolo tratto da Resto del Carlino