Il Nunzio Apostolico elogia il progetto San Marino 2030: “Un’opportunità per fare della crisi un punto di trasformazione delle belle potenzialità di questo territorio”

Il Nunzio Apostolico elogia il progetto San Marino 2030: “Un’opportunità per fare della crisi un punto di trasformazione delle belle potenzialità di questo territorio”

Stamattina a San Marino, durante la Cerimonia d’Insediamento della nuova Reggenza, ha preso la parola monsignor Emil Paul Tscherrig, Nunzio Apostolico e Decano del Corpo Diplomatico e Consolare del Titano, per tenere il tradizionale discorso.

Discorso del Nunzio Apostolico, Emil Paul Tscherrig, durante la Cerimonia d’Insediamento dei nuovi Capitani Reggenti:

“Eccellentissimi Capitani Reggenti, Signori Oscar Mina e Paolo Rondelli,

Onorevole Segretario di Stato per gli Affari Esteri,

Signore e Signori Ambasciatori e Membri del Corpo Diplomatico e Consolare, Signore e Signori,

Ritrovarsi come Corpo Diplomatico accreditato presso il Governo della Repubblica di San Marino per questa tradizionale e solenne ricorrenza, rappresenta un’occasione per celebrare la storia e la memoria di questo popolo, e per ricordare i principi democratici e spirituali che contraddistinguono le sue Istituzioni.

Il ritmo che segna l’insediamento dei nuovi Capitani Reggenti è simbolo di cambiamento ma anche di continuità, perché è espressione di una scelta libera fatta dai Padri e tramandata e custodita con orgoglio fino ad oggi. L’insediamento odierno si colloca in un particolare momento storico che ci permette di riavviare ciò che la lunga crisi pandemica, ancora in corso, ha rallentato o addirittura bloccato, e di rilanciare con coraggio nuove iniziative per i prossimi anni.

Fa parte di questo dinamismo il progetto ‘San Marino 2030’ che poggia su cinque pilastri su cui costruire e orientare il futuro di questa Repubblica (Impresa, Sviluppo, Fiscalità, Attrattiva e Reputazione). Esso rappresenta sicuramente un’opportunità per fare della crisi vissuta un punto non solo di ripartenza, ma anche di rimodulazione e di trasformazione delle belle potenzialità di questo territorio, delle sue attività e soprattutto della sua gente. Ripartire, in questo contesto socio-culturale, significa anche saper rileggere ciò che la pandemia ha prodotto e lavorare su programmi di sviluppo inclusivi e sostenibili.

Ma non tutti hanno questo privilegio. Conferma di ciò è la nuova guerra in Europa, l’ultima di una serie di conflitti spesso dimenticati, che dimostra l’assurdità dell’impiego delle armi per la soluzione di controversie. Tutte le guerre producono soltanto morte e distruzione, infliggendo in qualsiasi luogo del mondo profonde ferite all’intera umanità, sconfiggendo ciò che abita in noi di più nobile, vero e umano. Tanta inutile violenza umilia ogni uomo e ogni donna nelle sue più intime aspirazioni e ci impegna a costruire quella fratellanza tra i Popoli di cui il mondo ha tanto bisogno. La pace necessita di ‘un’etica globale di solidarietà e cooperazione’ che si mette ‘al servizio di un futuro modellato dall’interdipendenza e della corresponsabilità’ (Papa Francesco, ‘Fratelli tutti’, n. 127). Non si tratta soltanto di una precaria pace negoziata, ma deve ispirarsi al comune patrimonio spirituale e culturale dei Popoli.

È indispensabile che questo particolare contesto internazionale ci aiuti a riflettere e a lavorare insieme affinché l’inevitabile interdipendenza degli Stati, sul piano umano, sociale ed economico, spinga a ricercare la via del dialogo e della pace come unica condizione per la risoluzione dei conflitti. Perché ciò avvenga, ogni Nazione, indipendentemente dal suo ruolo internazionale, è tenuta a dare il proprio contributo per alleviare le tensioni e soccorrere coloro che hanno bisogno di accoglienza e di solidarietà.

Ecc.mi Capitani Reggenti, Signore e Signori,

A nome dell’intero Corpo Diplomatico, desidero rivolgere i migliori auguri di ogni bene per l’incarico che Vi attende per i prossimi sei mesi. Che il Vostro impegno istituzionale sia incentrato su quei valori nazionali e internazionali che il Popolo vi affida, per il progresso e la salvaguardia di ogni persona, del vivere comune e della pace, temi sempre cari a questa bella terra sammarinese. Grazie e buon lavoro”.

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