Incidente mortale a Borgo Maggiore (San Marino), assolto il conducente dell’auto

Incidente mortale a Borgo Maggiore (San Marino), assolto il conducente dell’auto

Incidente mortale, assolto il conducente dell’auto. Perse la vita una donna di 99 anni. Il giudice ha rilevato evidentemente una serie di concause nello stato dei luoghi della luminosità e nel comportamento della vittima

ANTONIO FABBRI – È arrivato ieri in aula il processo per il tragico incidente mortale del 20 gennaio 2018, nel quale rimase coinvolta una anziana di 99 anni mentre attraversava la strada per andare a buttare l’immondizia, in via Ordelaffi a Borgo Maggiore. La donna era stata toccata dallo specchietto di un’auto d’epoca condotta da un sammarinese. Tanto era bastato per farle perdere l’equilibrio e farla rovinare a terra. In seguito alla caduta aveva riportato diverse fratture. Condotta all’ospedale era stata sottoposta alle cure del caso, ma a causa delle lesioni riportate e della non trascurabile età, era deceduta dopo dieci giorni di ricovero in prognosi riservata.

Il Commissario della legge Vico Valentini ha ritenuto di non dover sentire gli agenti della polizia civile, considerando esaustivi i rapporti di servizio e la ricostruzione della dinamica dell’accaduto. Ha quindi invitato le parti a concludere.

Il Procuratore del fisco, Giorgia Ugolini nella sua requisitoria ha brevemente ricostruito la dinamica del sinistro in cui perse la vita l’anziana. Un decesso, ha detto la Procura fiscale, avvenuto in seguito alle lesioni riportate. Riprendendo le conclusioni della Polizia civile ha ritenuto che, ancorché nel limite, la velocità non fosse commisurata allo stato di luoghi. Ha quindi chiesto la condanna a 8 mesi di prigionia, non opponendosi alla concessione della sospensione della pena.

Di diverso avviso il difensore dell’imputato, l’avvocato Gian Nicola Berti, il quale ha sottolineato come la velocità fosse nei limiti e l’auto, anche se d’epoca, fosse comunque efficiente nelle sue parti meccaniche, dalle gomme ai freni. Ha quindi sollevato anche il problema di una quanto meno corresponsabilità della vittima, che non attraversò sulle strisce nonostante si trovassero a 70 metri dall’impatto. Anche lo stato dei luoghi, con zone d’ombra e di sole abbagliante, furono una concausa dell’evento, così come il posizionamento dei cassonetti che, successivamente, vennero spostati, evidentemente proprio per la posizione pericolosa. Ha quindi chiesto l’assoluzione del suo assistito, considerato anche che il danno è stato integralmente risarcito alle parti civili, le quali infatti non erano costituite nel processo.

Il giudice Vico Valentini, dopo la camera di consiglio, ha evidentemente riscontrato che la effettiva responsabilità del conducente, considerati anche lo stato dei luoghi e il concorso di colpa della vittima, non fosse sufficientemente provata ed ha così prosciolto l’imputato perché non consta abbastanza della colpevolezza, insufficienza di prove, dunque.

Articolo tratto da L’Informazione di San Marino pubblicato integralmente dopo le 23

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