San Marino. Truffa allo stato e riciclaggio, due distinte vicende discusse in appello

San Marino. Truffa allo stato e riciclaggio, due distinte vicende discusse in appello

Rassegna Stampa – I due casi attendono la decisione del giudice Renato Bricchetti

ANTONIO FABBRI. In primo grado, a gennaio 2020, Giuseppe Casadei aveva subito una condanna per evasione fiscale con relativo risarcimento del danno allo stato pari a 417mila euro a favore dell’Eccellentissima camera costituita parte civile. Ieri l’appello, nel corso del quale il Pf ha rilevato la maturata prescrizione al 16 febbraio dello scorso anno. Dal canto suo il difensore, Rossano Fabbri, ha chiesto l’assoluzione e in subordine a sua volta la prescrizione. Il giudice delle appellazioni Renato Bricchetti si è riservato di decidere.

Appello, sempre ieri, anche per il caso dell’avvocato milanese Davide Cornalba. Il legale di Lodi, oggi 52enne, forniva assistenza per pratiche di risarcimento danni, ma secondo l’accusa buona parte del denaro dei risarcimenti era finito a San Marino ed era frutto di un raggiro commesso in danno dei suoi clienti. In primo grado sul Titano era stato condannato per riciclaggio a 4 anni e 3 mesi di prigionia, un anno e 3 mesi di interdizione, 1000 euro di multa e la confisca delle somme sotto sequestro, pari a 1.165.339 euro.

La procura fiscale, pur dando atto di un quadro giurisprudenziale mutato, ha tuttavia confermato la convinzione che le somme siano di provenienza illecita evidenziando le movimentazioni su “340 conti controllati, 60 carte prepagate, 167 pratiche gestite dal 2006, con 50 milioni movimentati”, ha detto la Pf Giorgia Ugolini, chiedendo di confermare le statuizioni di primo grado in particolare la confisca.

Non così la difesa degli avvocati Simone Menghini ed Enrico Di Fiorino che hanno sostenuto come, dalle contestazioni iniziali, la vicenda italiana si sia ridotta ad un patteggiamento di due anni con pena sospesa e con il proscioglimento da diverse contestazioni. “Nessun reato presupposto è stato accertato”, hanno detto i difensori che per le uniche condotte astrattamente rimaste in piedi ritengono non vi sia sufficiente prova che fossero illecite. Di qui la richiesta di assoluzione.

Il giudice Renato Bricchetti si è riservato di decidere.

Articolo tratto da L’informazione di San Marino pubblicato integralmente dopo le 23

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