Informazione di San Marino: “Giustizia, maggioranza santifica Canzio. Opposizione mette in fila le forzature”

Informazione di San Marino: “Giustizia, maggioranza santifica Canzio. Opposizione mette in fila le forzature”

Il Segretario Ugolini annuncia l’onorificenza per il Dirigente ma le prescrizioni processuali, i numeri in certi settori, il caso Serenissima e altre anomalie generano scontro.

Si riapre il dibattito consiliare con il confronto sulla relazione sullo Stato della giustizia, cui si affianca il documento “supplementare”, non previsto all’ordine del giorno – ma probabilmente previsto quanto alla tempistica della calendarizzazione – della relazione del Greco, arrivata lo scorso 17 giugno e che ha promosso San Marino. Così più che sui dati della relazione di Giovanni Canzio, la maggioranza si focalizza sulle lodi del Dirigente così contando di confonderne, con la luce abbagliante della santificazione, alcuni discutibili atti che l’opposizione non manca di sottolineare. E allora il dibattito sulla giustizia – che alla gente interessa relativamente salvo quando ci si trova in mezzo e ne nota tutte le marchiane storture – si dipana come sempre: con la maggioranza che magnifica se stessa e le sue scelte e l’opposizione che mette sul tavolo le magagne e viene tacciata di strumentalizzare.

Il dibattito si apre con il presidente della Commissione affari di giustizia, Matteo Rossi, che legge la relazione, adottata a maggioranza, a seguito dell’esame in quella sede del documento del Dirigente. Poi l’intervento del Segretario di Stato per la Giustizia, Massimo Andrea Ugolini che ripercorre due anni
di lavoro e di riforma del settore che hanno portato al recente riconoscimento del Greco per il Paese: l’organismo internazionale “con la percentuale di oltre il 70% di raccomandazioni pienamente conformi- sottolinea il Segretario di Stato- mette San Marino tra i paesi maggiormente virtuosi e tra i primi in Europa, un risultato incredibile da parte della Repubblica di San Marino e che certifica il lavoro svolto in
questi anni”. Inoltre, il Segretario anticipa poi l’intenzione di conferire a Canzio l’onorificenza dell’Ordine Equestre di Sant’Agata “per quello che ha fatto per la nostra Repubblica in tema di riforme”.

Si sviluppa quindi un dibattito anche acceso in cui non si parla solo dei contenuti della Relazione: i consiglieri di maggioranza sottolineano piuttosto il ruolo ostativo dell’opposizione rispetto al percorso di riforma, mentre i consiglieri di Libera e Rf difendono la correttezza del proprio operato. “Se non siete in grado di riconoscere che questo governo ha lavorato a servizio del Paese sulla giustizia – dice
Francesca Civerchia, Pdcs siete dei disonesti e siete in malafede”.

“Voi la legge l’avete fatta dopo che vi siete garantiti il tribunale come piace a voi – replica Vladimiro Selva di Libera– E in questo non c’è autonomia del tribunale, ma un tribunale funzionale”. E in effetti Selva ne mette in fila una serie di dati di fatto: “Sull’attuale situazione: abbiamo avuto dal Greco questo plauso rispetto alcuni obiettivi raggiunti e di questo siamo felici. Di sicuro siamo stati assenti
non dal dibatitto, ma dal confronto con il Greco che non c’è stato. Oggi mi pare di poter dire che ci saranno altri interventi trionfalistici. Ma vorrei ricordare che in questa legislatura il Conto Mazzini è saltato per aria, e chi viene indagato? Chi scrive sulla Serenissima e gli avvocati che hanno avuto il coraggio di difendere personaggi che ‘non vanno difesi’. Secondo noi c’è un clima intimidatorio, per noi non è scoppiata la pace in tribunale. Ci sono meno manifestaizoni di dissenso. E bisogna capire se dipende dal dialogo e dal superamento delle divisioni o se il clima è pacato perché nessuno ha il coraggio di dire le cose. Sui dati numerici: alcuni settori hanno avuto miglioramenti evidenti, l’Appello
civile in particolare. In altri settori i dati possono essere letti in più maniere: nel settore aministrativo
dal 2020 avevamo 60 sentenze, diventate 32 nel 2021, nel primo grado civile ci sono state 100 sentenze all’anno in meno rispetto al 2018, in primo grado c’è il tema prescrizioni processuali che fa sobbalzare chiunque voglia giustizia in un paese, sempre nel primo grado nel 2021 ci sono state 40 sentenze, erano circa 100 nel 2018. E’ un rituale che forse deve ingranare, con gli innesti nuovi,
crediamo nella relazione debba essere indicata anche l’efficienza del singolo giudice”.

Poi Mirco Dolcini di Dml rileva: “Ancora sull’argomento giustizia c’è molta tensione. Questo sistema di fare politica comincia a stancare, in effetti. I temi su cui si dovrebbe ragionare sono altri. La Relazione Greco riporta risultati positivi e da quella dovremo ripartire, ma c’è sempre qualcuno che continua a guardare indietro. Auspico uno stop alle tensioni e alla guerra sul tribunale. Ci sono aspetti
che mi preme evidenziare sulla Relazione. Il dirigente evidenzia la “deplorevole e perdurante
assenza di registri informatici” in tribunale: manca una tecnologia indispensabile a rendere il tribunale efficiente. È un grido di allarme che la politica deve accogliere. Poi c’è la denuncia
in relazione alla carenza di personale delle cancellerie che sono sotto organico. Se i ruoli dei magistrati sono ora coperti, mancando personale in cancelleria si creano dei ritardi nell’organizzazione dei fascicoli processuali”.

Danno nel naso alla santificazione del Dirigente da parte della maggioranza i casi come quello della Serenissima, rilevato anche da Nicola Renzi di Rf: “Sull’apertura del caso della Serenissima, su cui la nostra forza politica è stata oggetto di attacchi: ci ha colpito che l’apertura dell’indagine risulti disposta proprio dal Dirigente, individuando le persone da indagare e i reati per perseguirle, c’è un documento pubblicato sul giornale che lo testimonierebbe. Qualora quel documento fosse falso, siamo disposti a chiedere scusa e fare ammenda. Ma le accuse di calunnia alla nostra forza politica sono  ingenerose, è nostro dovere di opposizione controllare e fare domande e poi ci paiono accuse infondate. Ad ogni modo è sufficiente aprire il fasciolo del caso ‘La Serenissima’ e mostrarlo ai sammarinesi. Deve comunque essere chiaro a tutti che da parte nostra non è mai venuto meno il rispetto nei confronti dei magistrati del nostro paese e del dirigente Canzio. Ma mai rinunceremo
alla voglia di capire e chiedere la verità”.

A riaprire la tessitura delle lodi è Emanuele Santi di Rete “…Poi è arrivato Canzio che ha dato nuova fiducia e autorevolezza al Tribunale. La relazione parla di maggiore produttività, è stato smaltito tutto il ‘civile’, il personale che ancora nella cancelleria è ancora carente, i nuovi giudici, poi tutte le riforme, questi sono i risultati portati. E mi stupisco che ancora oggi qualcuno metta in dubbio la bontà dei provvedimenti. Ancora oggi ho sentito la polemica su La Serenissima, già da tempo ci sono le dichiarazioni fatte dal Segretario di Stato Ciavatta che ancora oggi sono strumentalizzate. La  segnalazione del Segretario Ciavatta evidenziava grosse anomalie nella gestione del quotidiano La
Serenissima, che agiva in assenza di un direttore responsabile, e della necessaria autorizzazione,
e la proprietà risultava di una società senza l’oggetto sociale pertinente. Poi se un giudice ha
deciso di indagare sulle persone, questa può essere un’anomalia”, ha detto Santi di fatto additando
il giudice che ha indagato.

Il dibattito è proseguito in notturna. 57 erano gli iscritti a parlare.

 

Articolo tratto da L’Informazione di San Marino pubblicato integralmente il giorno dopo

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