Italia – San Marino. Lettera di Pier Roberto De Biagi

Italia – San Marino. Lettera di Pier Roberto De Biagi

Caro Professore,
al di là delle smentite di circostanza, non sono sorpreso che anche l’ultima “formica”, come scrivi, si sia incazzata. Mancava forse solo quella e, prima o poi, c’era da aspettarselo. Del resto ho scritto in altra sede che quella nota degli Esteri di qualche giorno fa era quanto meno anomala. E non ci voleva un grande intuito per capirlo: la notizia – ma tale non era e non è – della firma “in tempi brevissimi” era nascosta in fondo. Se fosse stata vera, qualsiasi persona un tantino esperta l’avrebbe sbattuta all’inizio e chi a quella notizia teneva l’avrebbe preteso. Sotto, come si intuiva, c’era ben altro e non poteva essere diversamente. Perché, non da oggi, siamo di fronte ad un’emergenza che non è solo quella economico-finanziaria – che pure è grave se non di più – ma anche, in pari misura, a quella dell’autorevolezza e del credito di questo Governo e del suo Segretario degli Esteri, mortificati e sbugiardati ogni giorno, per la loro inaffidabilità e per la loro inidoneità,  dagli organismi internazionali, dalle istituzioni italiane, e persino, sembra, dai sevizi segreti. Ma, quel che ancor più conta, da tanti cittadini che finalmente si stanno affrancando da una sorta di connaturale indolenza.  C’è poi la loro inconsistenza di fronte ad una crisi di sistema rispetto alla quale sono frastornati e impotenti. E se si aggiunge la comprensibile e inevitabile delegittimazione da parte di molti corpi sociali, non ultimi gli imprenditori, non dico che il quadro sia completo, ma lo sfondo è più che definito. Convieni che non è esattamente ciò che serve a San Marino in questa congiuntura non proprio fortunata? Cosicché qualsiasi Esecutivo serio – essendone in grado – almeno qualche riflessione, in queste condizioni, la svolgerebbe. E si interrogherebbe sul suo ruolo e sulle possibilità di farcela a non trascinare la Repubblica nella voragine più profonda e drammatica della sua storia secolare. Se non fa questo, mi chiedo di che altro si sta occupando. E quali sono le sue priorità. Se ne ha! Temo solo che si tenti di esorcizzare il fantasma di una disfatta annunciata. Ma questa è già nelle cose e si tratterebbe solo di prenderne atto,  non addizionando iattura a iattura. E lasciando conseguentemente e responsabilmente ad altri – più capaci e volenterosi – l’impegnativa, ancorché terribile incombenza di “risollevare” questa Repubblica quasi in gramaglie. Qualcuno c’è, te lo assicuro!

Pier Roberto De Biagi

 

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