L’accusa di Rete: “San Marino diventa un Paese per ricchi e si dimentica dei meno abbienti”

L’accusa di Rete: “San Marino diventa un Paese per ricchi e si dimentica dei meno abbienti”

Rete, forza politica sammarinese uscita qualche mese fa dalla coalizione di governo, contesta il Congresso di Stato perché vuole “coccolare i ricchi e abbandonare al loro destino tutti gli altri”.

“C’è un filo comune che lega i provvedimenti presentati in questa sessione consiliare: coccolare i ricchi e abbandonare al loro destino tutti gli altri, specialmente quelle fasce di popolazione che vedono stipendi e pensioni erosi dall’inflazione, dal caro bollette e dal caro spesa.

In questo senso è andata la riduzione delle tasse per chi ha un trust, voluta dal governo e votata dalla maggioranza.

Il trust è uno strumento giuridico per la protezione dei patrimoni familiari o aziendali (protezione perlopiù dalle tasse). Stiamo parlando di grandi ricchezze che avranno ulteriori agevolazioni.

Difficile pensare che operai, semplici dipendenti, piccoli artigiani o commercianti abbiano un trust: loro continueranno a pagare le tasse di prima. Invece chi ha i milioni in un trust godrà di ulteriori benefici fiscali!

E poi c’è la Residenza fiscale non domiciliata: la prova su cui si è stretto il patto di sangue della maggioranza rimanente dopo l’uscita di Rete. Vuoi rimanere nel governo? Allora vieni in Consiglio ad agosto e vota le residenze fiscali!

In altre parole: è stato il voto di fiducia al governo e al segretario Gatti in particolare.

La storia comincia lo scorso agosto, quando venne proposto il Distretto economico speciale per essere portato prima in assestamento e poi a dicembre in finanziaria.

Sin dall’inizio Rete ha avuto un atteggiamento laico, rivendicando la necessità di approfondimenti, modifiche e condivisione.

Siamo riusciti a non inserirlo nella finanziaria di dicembre per portare avanti il confronto, che comunque ricevette un no finale dal direttivo del movimento, perché il progetto presentava ancora troppi elementi di rischio.

All’improvviso, senza nessuno tipo di confronto politico, neanche con i corpi intermedi, la parte più pericolosa del Des, la Residenza fiscale non domiciliata è riapparsa nella variazione di bilancio, ovvero una legge non referendabile.

Quindi facendo uno sgarro anche ai cittadini che non potranno mai esprimersi su questo argomento. E allora viene da chiedersi: perché i segretari Gatti e Beccari si sono dimostrati così ostinati?

A parte le ragioni politiche di cui sopra, questa misura appare infatti solo la solita favola per menti semplici.

La favola dei ricconi che vengono a San Marino per tre mesi, pagano una tassa una tantum di 10mila euro, hanno la possibilità di aprire un codice operatore temporaneo limitatamente per il periodo di residenza e pagano solo un 5% su eventuali introiti maturati in territorio.

Il tutto si traduce in una vera e propria elusione fiscale legittimata da San Marino e un ritorno a quella economia off-shore da cui abbiamo ricevuto danni enormi.

Il segretario Beccari, quando gli abbiamo chiesto un’assicurazione sul fatto che il Des non avrebbe portato conseguenze sul piano internazionale, anche dal punto di vista del percorso europeo, rispose: ‘Non firmo cambiali in bianco!’.

Ora la cambiale in bianco l’hanno fatta firmare ai consiglieri di maggioranza, che ne avranno per sempre la responsabilità etica e politica.

Rete ha combattuto questa scelta con tutti gli strumenti istituzionali a sua disposizione, ma di certo non deporrà le armi nell’interesse del Paese, dell’equità e della giustizia sociale per la popolazione”.

Rete

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