Libera e Demos insieme contro il Des, L’informazione di San Marino

Libera e Demos insieme contro il Des, L’informazione di San Marino

Libera e Demos insieme contro il Des. Serata pubblica sul Pdl

Rischi per la nostra sovranità”. Annunciata anche la partecipazione al sit-in dei sindacati del 5 aprile

Una serata pubblica organizzata congiuntamente da Libera e da Demos sul Des, il Distretto economico speciale. “Tutti i rischi per la nostra sovranità”. Anticipa quali sono i rischi che verranno approfonditi nella serata, Luca Boschi: “Siamo assolutamente in antitesi a progetti come questo che vanno a incentivare l’elusione fiscale in paesi che dovrebbero essere paesi amici”.

Il progetto, al quale si erano detti contrari anche diversi esponenti della maggioranza, arriverà in Commissione la prossima settimana, ma pare che la maggioranza stessa abbia serrato i ranghi tanto che “gli auspici non sono positivi” dice Boschi, comunicando come esponenti della maggioranza che erano stati invitati a partecipare alla serata pubblica fissata per lunedì 3 aprile presso la sala Montelupo di Domagnano, abbiano declinato l’invito, dicendo che non saranno presenti. “Quindi la settimana di confronto non si apre assolutamente bene. Sappiamo che in questi giorni sono in corso riunioni serratissime di maggioranza per trovare la quadra; sappiamo che esponenti di maggioranza hanno espresso la loro contrarietà, sia nel metodo che nel merito, al progetto di legge in varie sedi; noi riteniamo assolutamente inaccettabile e inemendabile questo pdl. E’ sbagliato alla fonte: l’origine è quella di un imprenditore spagnolo che ha presentato ai nostri governanti un progetto sartoriale, cioè ritagliato su se stesso”.

“L’obiettivo – dice Alessandro Rossi di Demos – è portare più persone possibile alla serata di lunedì e noi aderiremo anche al sit-in dei sindacati. E’ necessario che partecipino in molti, per capire il pericolo del Des. Anche se parlare di questo tema non è semplice, è però doveroso analizzarlo nel dettaglio per fare comprendere ai nostri concittadini le pericolosità e il modello economico che si viene a stabilire sulla nostra Repubblica, con possibili ripercussioni sia all’interno sia all’e- sterno nei rapporti bilaterali e multilaterali del nostro Stato” Primo punto grave: “In tutti i Des che abbiamo analizzato, la gestione è delegata a enti direttamente gestiti dallo Stato e non da soggetti privati, come quello proposto – spiega nel dettaglio Rossi – Questo crea anche distorsioni di mercato. Non solo. C’è anche la delega di una funzione primaria, la fiscalità, che è di pertinenza dallo Stato”.

Ma soprattutto “ci sono due linee di indirizzo che Demos e Libera contrastano: quella neo-liberale e quella dello sviluppo parassitario. E i presupposti dello sviluppo sono delegati a terzi, al famoso cavaliere bianco. Il Des è un modello che si basa sullo sfruttamento parassitario di un differenziale fiscale”.

Poi l’accentramento di potere è “altamente rischioso per l’equilibrio sociale sammarinese. Infatti la società di gestione dovrà versare un patrimonio, dopo sei anni, di 300 milioni di euro. Un importo paragonabile al debito che abbiamo contratto per sostenere il nostro Stato. Ora, il potere di influenza dei proprietari della società di gestione sarà altissimo e potrà orientare le decisioni politiche in maniera molto forte e questo crea un rischio elevatissimo. Allora noi ci domandiamo se questi rischi siano stati valutati o meno nella maggioranza”. “Ci stupiamo – aggiunge Rossi – che la Dc e Rete che hanno nei loro valori fondanti una tradizione di creare coesione sociale, deleghino a un soggetto terzo un potere così elevato che crea diseguaglianza sociale anche dal punto di vista fiscale”.

“Ci opponiamo fortemente a questo off-shore 2.0”, sintetizza Roberto Mazza di Demos.

“Mi viene da pensare che sia un progetto di legge che viene presentato sotto ricatto: o passa il Des o cade il governo – dice Iro Belluzzi – ma per la salvezza del futuro della Repubblica io non credo che ci siano parti o governi o maggioranze che non possano essere sacrificati. Con il Des si va a scardinare la millenaria storia della Repubblica: un Paese libero, che non ha mai voluto assoggettarsi a potentati o prìncipi che decidono il futuro della Repubblica. Con il Des introduciamo la figura del feudatario che va su settori economici. Si abdica alla libertà di scegliere sulla fiscalità, sulle residenze, sull’economia. Chiedo alla cittadinanza di fare sentire la propria voce, la propria presenza e anche la propria fierezza”, ha esortato Iro Belluzzi

Articolo tratto da L’informazione di San Marino pubblicato integralmente dopo le 23

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