Libertà per San Marino chiede l’introduzione delle terapie domiciliari precoci

Libertà per San Marino chiede l’introduzione delle terapie domiciliari precoci

“Nel Marzo 2021, il professor Alessandro Capucci sale a San Marino per una serie di incontri con i vertici dell’Ospedale di Stato di San Marino e con i medici del team Covid. Capucci non è nuovo qui sul Titano“.

Lo scrive Libertà per San Marino, aggiungendo: “Già consulente di Cardiologia del nostro ospedale, ha un curriculum di tutto rispetto: Professore di Cardiologia ad Ancona e Parma, per 14 anni primario di Cardiologia a Piacenza, 814 pubblicazioni (di cui 482 peer reviewed, gli studi verificati dalla comunità scientifica internazionale), 702 abstract. E’ indubbiamente un medico clinico di grande capacità ed esperienza.

Da medico a medico, Capucci racconta a lungo al direttore sanitario sammarinese Sergio Rabini l’esperienza delle terapie domiciliari precoci: centinaia di medici italiani stanno usando un protocollo di cura per il Covid-19. L’efficacia è altissima, a fronte di un’ospedalizzazione in quel momento vicina al 30%, i medici delle Terapie Domiciliari guariscono nel 95,6% dei casi. Sembra impossibile ma su 100 contagiati solo 3,6 finiscono in ospedale. Rappresenta la soluzione al sovraffollamento degli ospedali, delle terapie intensive ed alla sofferenza delle persone.

La storia non ci dice però che cosa succede nella mente di Rabini e perché le cure domiciliari non vengono accettate, né viene accolta la disponibilità di Capucci ad ‘insegnare’ il protocollo ai medici sammarinesi”.

Ecco allora che, spiega l’Associazione, “Viene a mancare così in Repubblica l’arma più importante contro il Covid: la tempestività della risposta medica. Le centinaia, se non migliaia di medici che applicano i protocolli di cura in Italia sanno che è fondamentale intervenire subito senza perdere neanche un giorno. I farmaci necessari alla guarigione sono pochi e da prontuario standard. I loro successi sono scritti sulle cartelle cliniche di decine di migliaia di italiani che ringraziano i loro “angeli” sulla pagina Facebook del gruppo Terapie Domiciliari precoci. Andate a leggere quei messaggi, sono commoventi.

Non sappiamo come cura il centro Covid sammarinese. Sappiamo di Brufen e vigile attesa in caso di positività, ambulanza e ospedale se quell’unico farmaco non riesce da solo a contrastare la malattia. E’ una roulette russa. E’ una stolta negazione di realtà. Si nega l’esperienza di validi colleghi che una strada l’hanno già trovata. C’è della colpa in tutto questo ora che gli studi sulle terapie domiciliari sono supportati da documentazione clinica? Come è possibile oggi con tutte le cure a disposizione che delle persone – vaccinate e non – possano finire in ospedale o peggio ancora in terapia intensiva?

Il gruppo Libertà per San Marino è un’associazione spontanea di persone che si batte per la trasparenza delle cure e per la prevenzione del Covid-19 anche attraverso la medicina integrata. Da qualche mese ha attivato la mail infopoint.rsm@protonmail.com ed ha accompagnato molti sammarinesi che hanno scritto chiedendo aiuto nella scelta di un percorso di cura efficace. Continueremo a farlo per tutti e per il bene di tutti”.

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