“Il 27 gennaio non può e non deve diventare il giorno della retorica di Stato, dei visi mesti alle cerimonie ufficiali, delle rappresentazioni teatrali e dei cineforum a scuola. Del ripulirsi la coscienza con una abluzione annuale. Non deve diventare la Giornata dell’Ipocrisia”.
Così una nota di Libertà per San Marino, che aggiunge: “Se celebriamo questa data è perché gli orrori che “sono stati” non debbano “essere di nuovo”. E’ perché la storia ci impegna a non ripetere le nefandezze di cui l’uomo è stato capace. E’ un richiamo ad essere vigili, a non farci risucchiare di nuovo in un vortice di follia, a proteggere le nostre conquiste in termini di umanità e a non ricadere nel baratro della sottomissione a personaggi pieni di odio e malati di potere. AVERE MEMORIA include saper riconoscere i presupposti di ciò che ha condotto verso quegli accadimenti, per rifiutarli ed estirparli alla radice. Include saper fare dei collegamenti tra ciò che non è UGUALE ma ha lo stesso odore. Include anche la consapevolezza della responsabilità personale, poiché di tutto ciò che accettiamo passivamente diventiamo complici.
I cittadini spontaneamente riuniti in Libertà per San Marino condannano fermamente ogni sorta di violenza personale attuata sotto forma di discriminazioni, disprezzo sociale e negazione delle libertà e ribadiscono la propria adesione ai valori sanciti dalla Dichiarazione dei Diritti e dai trattati internazionali che la nostra Repubblica ha sottoscritto e che è tenuta a rispettare.
Promuovono per oggi un Flash Mob online, con la pubblicazione – in foto profilo FB – di questa immagine, che vuole sottolineare la vicinanza allo Stato italiano, la presenza di persone che rigettano la deriva antidemocratica in atto e riCORdare – riportare al cuore, appunto – che nessuno può sottrarsi alla responsabilità individuale di ciò che accetta e accetterà di eseguire.
“Molto del male viene compiuto da persone che non si decidono mai ad essere buone o cattive” – “Le azioni erano mostruose, ma chi le fece era pressoché normale, né demoniaco né mostruoso” (H. Arendt, “La banalità del male”)
“C’è un solo modo per uscire da questo macabro gioco di parole. Avere il coraggio di dire ai giovani che essi sono tutti sovrani, per cui L’OBBEDIENZA NON È ORMAI PIÙ UNA VIRTÙ, MA LA PIÙ SUBDOLA DELLE TENTAZIONI, CHE NON CREDANO DI POTERSENE FAR SCUDO NÉ DAVANTI AGLI UOMINI NÉ DAVANTI A DIO, CHE BISOGNA CHE SI SENTANO OGNUNO L’UNICO RESPONSABILE DI TUTTO.”
(Don Milani, “L’obbedienza non è più una virtù”)”