Rassegna Stampa – L’Informazione di San Marino, editoriale di Marino Cecchetti: “Meraviglia che ci si meravigli”
MARINO CECCHETTI – Paride Andreoli ha deciso di “adire le vie giudiziarie” contro chi, in una interpellanza, ha messo in dubbio il suo diritto di fare politica. Meraviglia che ci si meravigli che l’ex Segretario di Stato nonché esponente politico di primo piano del Socialismo sammarinese, possa tornare in politica.
E così pure Fiorenzo Stolfi, anch’egli nella stessa interpellanza, anch’egli in qualche modo presentato come un soggetto da cui i Governanti farebbero bene stare alla larga.
I motivi per cui si invita a non dare udienza a ‘personaggi’ come Andreoli e Stolfi sono sintetizzati nella interpellanza stessa firmata da consiglieri di Repubblica Futura, Libera, Gruppo Misto e Movimento Rete.
Andreoli: «risulta da fonti di stampa indagato per episodi corruttivi legati alla costruzione del Centro Uffici, la c.d. “Tangente Tavolucci”».
Stolfi: viene ricordato che – in casa – gli «era stata sequestrata nel 2014 una valigetta contenente € 934.000 in banconote di grosso taglio». Di certo è una somma rilevante, non giustificabile come provvista per le ‘piccole spese’, insomma come ‘argent de poche’, come usano dire gli eruditi.
Entrambi – se vogliono e se la sentono – possono candidarsi per ritornare in Consiglio Grande e Generale. E così pure altri politici impelagati nel processo Conto Mazzini, la tangentopoli sammarinese. Politici – con questo Governo, cioè in questa legislatura – tornati normali cittadini. Come da programma, verrebbe da dire.
Governo (l’attuale, di cui fino a ieri pure Rete faceva parte) che è stato “fatto” da un giudice, come ‘svelato’ da un consigliere Capitano Reggente quando fu formato. Nessuna indagine – a quanto è dato sapere – in due anni e mezzo è stata aperta a favore del giudice tirato in ballo.
Articolo tratto da L’informazione di San Marino pubblicato integralmente dopo le 23
