Rassegna stampa – L’Informazione di San Marino, l’editoriale di Marino Cecchetti: “Mattarella, Moro e Bigi”
MARINO CECCHETTI – Dispiace che il Presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella, non sia stato accolto col tripudio di folla delle grandi occasioni, come fu per Giuseppe Saragat nel 1965, Sandro Pertini nel 1984, Francesco Cossiga nel 1990 e Giorgio Napolitano nel 2014. Cause: la giornata molto fredda e una interpretazione troppo rigida delle misure di sicurezza. Quanto al messaggio sulle singolarità di questo cucuzzolo-Stato, credo che sia stato trasmesso e recepito come mai forse prima.
A me è rimasto molto impresso il momento in cui si sono visti – appena entrati, in fondo alla Sala del Consiglio Grande e Generale – i Capitani Reggenti illustrare il quadro del Retrosi con la scenografia del Monte e il Santo Marino che giganteggia al centro della parete come una divinità in un tempio a lui dedicato. Si è visto un Presidente della Repubblica Italiana sorpreso, ammirato, pienamente partecipe. È stato, per la Repubblica, un omaggio fuori protocollo scaturito da un ex esponente della Democrazia Cristiana italiana, qual è stato Mattarella, per giunta dell’area di Aldo Moro. Moro, grazie a Federico Bigi, è colui che nel 1971 ha sancito la nostra piena sovranità.
Abbiamo assistito, dunque, mercoledì 6 dicembre 2023, al riconoscimento più alto mai attribuito alla intellighenzia sammarinese che salvò la Repubblica dopo l’Unità d’Italia. La salvò senza deflettere dai principi fondanti la comunità. Anzi riproponendoli. E con una tale forza, da sembrare ostentazione. Per giunta pericolosissima, in quel periodo. Sì perché il Santo nel 1894 è stato messo lì, cioè nel Parlamento della minuscola enclave, quando a Roma non si erigevano monumenti ai Santi come al tempo dei papi, ma agli eretici che i papi avevano mandato al rogo.
Articolo tratto da L’Informazione di San Marino
Immagini tratte dal servizio di San Marino RTV
