L’informazione di San Marino. “Riforma pensioni, iniziato l’esame col sottofondo dello sciopero”

L’informazione di San Marino. “Riforma pensioni, iniziato l’esame col sottofondo dello sciopero”

Manca il numero legale, il Consiglio slitta di 15 minuti. La Reggenza rimprovera l’opposizione che però fa notare che in maggioranza sono in 42

ANTONIO FABBRI – Non è che le facce siano proprio distese in maggioranza a fronte di una piazza gremita che protesta in primis contro il provvedimento che il Consiglio si appresta a discutere, la riforma delle pensioni. Il Progetto di legge che arriva in seconda lettura per la approvazione definitiva, è stato presentato dal Segretario di Stato per la Sanità e la Sicurezza Sociale, la Previdenza, Roberto Ciavatta, ed è già passato al vaglio della Commissione consiliare competente. Nel dibattito sono 67 gli iscritti a parlare. In apertura le relazioni di maggioranza e minoranza, rispettivamente elaborate e lette dai consiglieri Maria Aida Adele Selva del Pdcs e Vladimiro Selva di Libera. I due illustrano le opposte ragioni, maggioranza che ha sostenuto il provvedimento in commissione, opposizione che ha presentato emendamenti, alcuni accolti e concordati con anche l’approvazione unanime di alcuni articoli del progetto di legge, che però è stato nel complesso bocciato dalle opposizioni in Commissione. Posizioni ricalcate dal dibattito preliminare sulla riforma sviluppatosi in aula.  Dibattito che non ha potuto fare a meno, però, di considerare il sottofondo dello sciopero con migliaia di persone in piazza.

Nel pomeriggio il dibattito è ripreso con 15 minuti di ritardo. Nella prima convocazione, infatti, mancava il numero legale. Alla ripresa dei lavori il Reggente Manuel Ciavatta ha voluto specificare che il numero legale non era stato raggiunto perché consiglieri della maggioranza erano all’incontro con i sindacati, mentre l’opposizione era rimasta fuori per non essere essa stessa a garantire il numero legale. Richiamando quindi alla responsabilità. Una sorta di rimprovero all’opposizione per non essere, seppure legittimamente, entrata in aula.

Sulla considerazione della Reggenza ha voluto puntualizzare Vladimiro Selva di Libera: “Eccellenza – ha detto – la maggioranza conta 42 consiglieri. Non credo siano andati tutti all’incontro coi sindacati. Siamo rimasti fuori dall’aula per rimarcare una atteggiamento che, anche su un provvedimento così importante, veda una maggioranza che non riesce a garantire il numero legale”.

Hanno rivendicato lo stesso significato del gesto delle opposizione anche da Repubblica futura: “E’ stato spiacevole essere redarguiti per la decisione di non garantire il numero legale – ha detto Sara Conti – cosa che abbiamo fatto in tantissime sessioni del Consiglio Grande e Generale come opposizione e non si può essere giudicati, dal momento che la maggioranza è composta da 42 consiglieri e non credo tutti e 42 fossero all’incontro dei sindacati. Noi abbiamo dimostrato di svolgere il nostro ruolo in maniera responsabile”.

Poi in sede di replica la Consigliera di Rf ha presentato una serie di emendamenti predisposti assieme a Libera. Emendamenti dell’opposizione, mirati a recepire diverse richieste sindacali, che sono stati sottoposti all’aula per vedere se sia possibile trovare un accordo per presentarli, considerato che è necessaria la sottoscrizione di una maggioranza qualificata di 39 consiglieri.

In seguito anche il consigliere Paolo Rondelli per la maggioranza ha annunciato la predisposizione di una serie di emendamenti, sempre per cercare di andare incontro alle richieste sindacali, che ha messo a disposizione per il confronto ed ha chiesto alla Reggenza una sospensione per cercare di trovare un’intesa sulle modifiche da proporre. Sospensione concessa dai capi di Stato. Si vedrà nelle prossime ore se l’accordo sarà raggiunto e se andrà incontro nelle richieste della piazza alla quale, vista la riuscita dello sciopero, difficilmente si potrà restare indifferenti.

 

Articolo tratto da L’informazione di San Marino pubblicato integralmente dopo le 23

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