Chi mi conosce sa che sono una persona che ama essere franca.
L’Unione Per la Repubblica sta, indubbiamente, vivendo un momento travagliato; cosa che non intendo – in alcun modo – negare.
Per questo, forte del mandato ricevuto ieri dal Consiglio Direttivo, mi assumo personalmente la responsabilità nel trovare una soluzione a questa situazione.
So bene che l’UPR ha raccolto un buon consenso alle ultime elezioni.
So bene che le difficoltà che ci hanno riguardato, negli ultimi mesi, hanno avuto un innegabile peso.
So bene che una storia politica, a prescindere dalla sua età, non merita di essere liquidata frettolosamente.
Quando ho assunto l’incarico di Coordinatore sapevo di compiere una scelta difficile.
Nonostante questo abbiamo lavorato a testa bassa e, in occasione delle recenti elezioni delle Giunte di Castello, abbiamo dimostrato di avere un nostro radicamento territoriale.
In sede consiliare è avvenuta la stessa cosa.
Oggi si è aperto un dialogo in termini di prospettiva, alla luce del sole senza infingimenti o malafede, con Alleanza Popolare che l’UPR desidera coltivare fino in fondo “senza se e senza ma”.
Però, per tentare di dare un senso al mandato ricevuto ieri, occorrono due precisi punti fermi: il rispetto personale e, soprattutto, il pieno ed assoluto rispetto del mandato ricevuto dagli elettori quando – ciascuno di noi – ha liberamente scelto di presentarsi alle elezioni del 2012 nella lista UPR.
Non ammetterò, infatti, più alcun tentennamento in tal senso.
Si tratta di due punti fermi che mi porteranno, nelle prossime ore, a intraprendere le mosse più opportune.