Da Repubblica futura nuova stilettata al governo: “È sepolto sotto 60 centimetri di neve”

Da Repubblica futura nuova stilettata al governo: “È sepolto sotto 60 centimetri di neve”

“Di fronte a un’ondata di neve, pioggia e vento, il governo si è confermato, per l’ennesima volta, inadeguato nella comunicazione e nelle decisioni“.

È il giudizio netto di Repubblica futura che torna a commentare la gestione dell’emergenza neve di questi giorni a San Marino.

“Nessuno – scrive il partito – può opporsi alla forza della natura né sovvertire l’ordine degli elementi, quindi il governo può stare tranquillo, Repubblica futura non intende dare la colpa dei danni del maltempo al Congresso di Stato.

Il ministro social con delega all’Aass – dice Rf, riferendosi al segretario di Stato per il Lavoro, Teodoro Lonfernini – ha esortato tutti a passare la domenica in casa per rilassarsi e prepararsi al lunedì lavorativo e, soprattutto, a non lamentarsi troppo. Giusto l’appello a rimanere in casa al caldo con quel poco che costano gas ed energia elettrica”.
“È intervenuto poi il ministro con delega alla Felpa (Canti, ndr), pallida imitazione dell’amico del Papeete, che ha annunciato pochi mezzi a disposizione per giustificare i disagi. È arrivato quindi il ministro all’Istruzione che ha comunicato scuole chiuse. Le abbondanti nevicate a Dogana, Acquaviva e Domagnano devono indurre tutti alla prudenza: studenti e professori a casa”, afferma ironicamente il partito di opposizione.
Rf, successivamente, se la prende anche con il segretario di Stato per gli Affari Interni, Elena Tonnini: “Sparita, ma non è una novità per un fantasma, il ministro agli Interni con delega alla Nebbia, nel giorno in cui la Pa inizia a lavorare alle 9.30″.
E ancora: “C’è poco da aggiungere se non l’assoluta impreparazione di un governo rilanciato il sabato a pesce e vino al cospetto delle immagini di vittoria degli olimpionici e seppellito domenica sotto 60 cm di neve nelle parti alte della Repubblica“.
“Una volta l’efficienza nella pulizia di strade e viali dalla neve era un vanto della Repubblica. Una volta gli uffici aprivano in orario e non alle 9.30 per una nevicata che arriva sì e no ai Tavolucci – rincara la dose Repubblica futura -. Fa un po’ impressione che chi lavora nel pubblico sia assoggettato a regole e orari diversi rispetto a chi lavora nel privato e che non siano state possibili soluzioni diverse. Le scuole, invece, meglio lasciarle chiuse, Belluzzi sta facendo le prove generali per la decrescita demografica.
E il povero Canti? Con la sua felpa, per una volta senza cappellino, ha dimostrato come l’Amministrazione ormai è predellino del governo. Ha resettato e distrutto l’Azienda autonoma di Stato per i lavori pubblici, si è auto incoronato capo della protezione civile e per una comparsata in tv con felpa non ha esitato a esporsi al ridicolo”.
Poi Rf domanda: “Ce n’era bisogno? Se la comunicazione durante le emergenze è essenziale, che fine hanno fatto il team comunicazione del governo più tutti i distaccati?“.
“I cittadini sono esasperati e, al netto di ciò che nessuno può prevedere, ci sono tante cose che in queste 72 ore non hanno funzionato. Ma la cosa più grave è il senso di inefficienza di uno Stato da sempre abituato a confrontarsi con le avversità meteorologiche e adesso piegato per 60 cm di neve. Forse qualcuno pensava ancora di essere a Dubai…”, chiosa Repubblica futura.
Condividi


Per rimanere aggiornato su tutte le novità iscriviti alla newsletter

Quando invii il modulo, controlla la tua inbox per confermare l'iscrizione

Privacy Policy