Rete sull’odg del prossimo Consiglio: “Con la nostra uscita dalla maggioranza è saltato il tappo”

Rete sull’odg del prossimo Consiglio: “Con la nostra uscita dalla maggioranza è saltato il tappo”

“Il governo senza più noi vive di baratti tra le forze politiche. Così arriveranno le residenze non domiciliate e Amazon Web Services anche se progetti bloccati nei mesi scorsi”.

Così il movimento Rete, per bocca del consigliere Giovanni Zonzini, commenta l’ordine del giorno del prossimo Consiglio Grande e Generale che si apre lunedì.

La forza politica fresca di uscita dalla maggioranza ha incontrato oggi la stampa per commentare le scelte degli ex colleghi di governo.

“Vogliamo capire – ha detto il segretario del movimento Emanuele Santi – cosa farà questo governo da adesso in avanti, come cittadini. Cosa farà nell’assestamento di bilancio per diminuire il disavanzo che è di circa 70 milioni? Come gestirà la garanzia statale sulla cartolarizzazione? Quali azioni metterà in campo per pagare meno interessi sul debito pubblico? Arriverà il rinnovo per i dipendenti Pa con gli aumenti o avranno il coraggio di andare a toccare qualche orticello? Cosa farà per recepire l’odg della Commissione Antimafia, che parla di controlli sui settori sensibili?”

Matteo Zeppa punta invece il dito sull’assestamento di bilancio in prima lettura: “Ciò che è uscito dalla porta ora rientra dalla finestra. Parlo del Des, Distretto economico speciale, che è stato fermato in Commissione nei mesi scorsi. L’articolo 10 e 11 dell’assestamento introducono la residenza fiscale non domiciliata che era parte integrante del Des. Come si inserisce questo tipo di residenza all’interno dell’accordo con UE?

Appena Rete esce dal governo viene portato avanti il Des anche se molti in maggioranza, come Motus, non erano d’accordo. Ora ognuno vuole la sua parte. Pur di avere un posto al sole qualcuno ha barattato qualcosa. C’è chi è pronto a mettere sull’altare la propria dignità”.

Zonzini ha puntato il faro sulla “carenza legislativa” emersa con i processi su Banca Cis e caso Titoli. “L’accusa di amministrazione infedele – ha detto – è punita con il secondo grado e non c’è un aggravio per chi commette questi reati contro lo Stato. Come Rete avevamo inserito una delega nella scorsa finanziaria per fare un decreto su questo. Se il governo non lo farà lo faremo noi come proposta di legge. L’inasprimento delle pene è utile come deterrente e per allungare la prescrizione così da arrivare l’accertamento delle responsabilità”.

Gloria Arcangeloni, che da questa sessione del Consiglio non sarà più in aula dato il rientro di Roberto Ciavatta e Elena Tonnini come semplici consiglieri, ha invece parlato di telecomunicazioni e Piano regolatore. “A inizio legislatura – ha detto – abbiamo bloccato il progetto Zte dai contorni poco chiari. Per San Marino le tlc non sono un ricavo come per tutti gli altri paesi ma un costo. L’Aass ha investito milioni di euro per la fibra Ftth. La nostra preoccupazione è che la rete possa essere data in gestione esclusiva a qualche operatore privato con oneri ridicoli. Abbiamo problemi con il roaming, per chi non ha Tim. Per noi gli interessi dello Stato devono essere tutelati. Quindi le concessioni in scadenza per noi devono essere rinegoziate. La rete deve essere gestita da AASS”.

Sul Prg Arcangeloni mette in evidenza la modifica al Prg posta all’ordine del giorno per progetti come l’invaso a Gorgascura, l’ampliamento del capannone ex Mesa a Serravalle e della trasformazione di alcune aree agricole in edificabili ad intervento diretto. “Il rischio – è il monito – è che si mettano da parte gli interessi dello Stato per agevolare speculazioni edilizie di qualche privato”.

“Appena Rete esce dalla maggioranza 3 ettari di terreno agricolo diventano edificabili” commenta amareggiato Zeppa.

Sul progetto di assestamento di bilancio in prima lettura Roberto Ciavatta spiega che la forza politica non ha partecipato alla sua stesura. “Ma sono sicuro che nemmeno la maggioranza lo abbia visto. Ora senza il nostro controllo c’è l’epoca del baratto. È anche una delle ragioni per cui abbiamo deciso di uscire”.

In chiusura l’ex Segretario alla Sanità ricorda che nella riforma delle pensioni approvata l’anno scorso  c’era mandato alla Segreteria alle Finanze per affrontare il tema delle aziende che non pagano i contributi da anni per complessivi 3,5 mln di euro all’anno di ammanco. “C’è l’assurdità – ha detto l’ex titolare alla Sanità – che se vanno in malattia l’Iss paga. Ora la delega scadrà a giugno. Il Pdl è già pronto da depositare, serve la volontà. Forse per capire il motivo occorre andare a vedere i nomi di chi non versa? C’è forse qualcuno vicino a dei partiti?”.

d.gi.

Di seguito pubblichiamo il comunicato stampa integrale del movimento Rete

La politica può anche decidere di fermarsi per il prossimo anno, ma il mondo e San Marino non si fermeranno. Per i cittadini continueranno ad esserci i problemi quotidiani e il nostro Paese avrà sfide sempre più complesse e impellenti da affrontare.
Da cittadini – prima ancora che da rappresentanti delle Istituzioni – ci chiediamo cosa farà il Governo a breve?
Oggi il bilancio perde strutturalmente 70 milioni all’anno, significa che in 5 anni, saranno esauriti i 350 milioni che abbiamo preso in prestito attraverso il debito estero. Il Governo porterà misure che puntino al pareggio di bilancio o che almeno tendano a migliorarne l’attuale disavanzo cercando anche alternative per pagare meno interessi? Saprà gestire la cartolarizzazione in maniera oculata anche rispetto alla garanzia che lo Stato dovrà fornire e soprattutto rispetto ai costi di recupero crediti?
Con il rinnovo del contratto dei pubblici dipendenti si prevedranno aumenti lineari uguali per tutti incrementando così la spesa corrente, o si sapranno formulare proposte contrattuali che possano andare a mitigare ed incidere su privilegi e sprechi esistenti all’interno della Pubblica Amministrazione?
Verranno portati provvedimenti che recepiscano le indicazioni evidenziate dalla relazione antimafia andando a diversificare ed intensificare i controlli al momento del rilascio di nuove licenze nei settori sensibili del commercio, dove oggi sono presenti le maggiori storture che causano ingenti danni all’erario dello Stato oltre che d’immagine per il Paese?
Alla luce anche dei provvedimenti giudiziari di questi giorni che vedono coinvolti Confuorti – Grandoni – Guidi – Buriani e che il Giudice stesso definisce “associazione a delinquere” verranno portati provvedimenti che vadano ad aumentare le pene per i reati di dissesto bancario e traffico di influenze, come previsto anche dall’ultima legge di bilancio?
Si continueranno a difendere i propri fortini e orticelli oppure si avrà il coraggio di scardinare un sistema malato?
Questi sono solo alcuni dei temi da trattare e su cui bisogna parlare chiaro e fare un atto di verità nei confronti della cittadinanza. In questi anni RETE ha lavorato tanto affinché venissero affrontati e portati a termine nell’interesse del Paese ma abbiamo spesso riscontrato forti resistenze e chiusure che ci hanno portato, alla fine, a lasciare il Governo.
Questo Governo tirerà a campare un altro anno? Solo il tempo potrà dircelo, ma intanto il Paese, che ha bisogno di riforme e atti coraggiosi, si spegne.

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