Colpo di scena: la Bolognese torna all’asta. Il curatore fallimentare ha ricevuto un’offerta più alta, 4 milioni, rispetto a quella presentata da Orfeo Bianchi (2,6): tutto da rifare
MARIO GRADARA – La Colonia Bolognese torna all’asta. Già fissata per il 2 agosto. Con termine per l’offerta alle 13 del primo agosto. L’aggiudicazione avvenuta il 26 maggio da parte dell’imprenditore riminese Orfeo Bianchi è stata di fatto “azzerata” da una nuova e più rilevante offerta, rispetto ai 2,625 milioni di euro coi i quali Bianchi l’aveva acquisita, fatta alla curatela fallimentare, i commercialisti Ettore Trippitelli e Fabrizio Tentoni. La nuova offerta è di quattro milioni di euro, con 400mila euro di “caparra” (si fa per dire) già depositati. Una cifra superiore a quella che la normativa in materia prevede come minima: il 10 per cento in più dell’aggiudicazione precedente, circa 260mila euro, ovvero tre milioni in totale. La legge sui fallimenti prevede, è già avvenuto con l’ex nuova questura di via Ugo Bassi, che si possano fare offerte migliorative anche dopo una prima aggiudicazione del bene. Tutto ciò a tutela dei creditori. Chi ha offerto quattro milioni ai curatori, bocche stracucite sui nomi, dovrà vincere l’asta per portare a casa l’ex colonia di Miramare. Attenzione: la prossima aggiudicazione sarà quella definitiva. Non ci sarà un’ulteriore “rivincita”. Chi vince l’asta, che sarà telematica, base di partenza quattro milioni di euro, rilancio minimo 20mila, massimo 100mila euro a “puntata”, non dovrà più temere di vedersi sfilare il gioiello “coloniale” al confine tra Rimini e Riccione. Di più: alla prossima gara possono partecipare tutti i soggetti eventualmente interessati. (…)
Articolo tratto da Il Resto del Carlino