Rubrica “Educazione finanziaria”. Il boom dei Btp: emotività, sicurezza o rendimento?

Rubrica “Educazione finanziaria”. Il boom dei Btp: emotività, sicurezza o rendimento?

È record per i titoli di stato italiani. Le sottoscrizioni hanno registrato un balzo rispettivamente del 70% e del 138% negli ultimi due esercizi.

Questi importanti numeri descrivono un trend positivo per questa tipologia di strumenti finanziari.

Tra i fattori che hanno influito troviamo gli elevati rendimenti, particolarmente “accattivanti” rispetto al passato, conseguenti alla repentina impennata dell’inflazione.

Nell’appuntamento odierno analizzeremo ciò che ogni investitore dovrebbe conoscere in merito a questi temi.

LE EMISSIONI

Nei soli due collocamenti del BTP Valore (una delle varie tipologie di titolo di stato disponibili), l’Italia ha piazzato sul mercato oltre 35 miliardi di titoli presso piccoli investitori.

Rispetto al 2020 in termini di acquisti si sono verificati degli incrementi importanti proprio da parte della cosiddetta clientela retail (principalmente famiglie). Questo segnale ha dato al governo italiano una spinta maggiore per puntare su quelli che vengono chiamati “Btp People”.

QUANTO DEBITO È IN MANO ALLE FAMIGLIE?

Come detto le nuove emissioni confermano il grande successo che i titoli del debito pubblico hanno presso le famiglie. Ma quanta parte di questo debito è oggi in mano ai piccoli risparmiatori?

Iniziamo con il quantificare il debito pubblico.

Alla fine di luglio il deficit totale ha superato la soglia dei 2.858 miliardi di euro, mentre il rapporto debito PIL è salito al 143,5%.

La quota del debito pubblico in mano ai risparmiatori italiani, stando alle ultime stime di Unimpresa, è salita attorno all’11% dal 9% circa di giugno.

Fra i maggiori detentori del debito italiano vi sarebbero la Banca d’Italia e le banche, che insieme ne deterrebbero circa la metà, per un totale di 1.415 miliardi di euro.

L’estero invece ha progressivamente ridotto la quota nel tempo, arrivando a circa il 20% dal 50% detenuto in precedenza.

Commentando l’esito dell’ultimo collocamento, il Ministro italiano Giancarlo Giorgetti, dopo la fiammata dei rendimenti dei BTP decennali sul mercato andati oltre il 5%, ha spiegato che l’apprezzamento della clientela retail “è un segnale di fiducia, non nei confronti del governo ma nei confronti dell’Italia. E’ molto importante per gli investitori internazionali che finanziano il debito pubblico”.  – ha sottolineato – “Se gli italiani ci credono ci credono anche loro”.

I FATTORI CHE HANNO INFLUENZATO IL BOOM

Gli italiani tendono a conservare una parte consistente del proprio risparmio sui conti correnti.

In questo frangente però l’elevato tasso di inflazione ha portato molti risparmiatori a considerare di contrastare l’effetto inflattivo investendo una parte del proprio patrimonio rimasto liquido.

I rendimenti dei titoli di stato italiano ad oggi vanno dal 3,80% circa, per le scadenze ad un anno, ed al 4,40% circa, per le scadenze a dieci anni.

Gli importanti rendimenti dei titoli del debito italiano hanno contribuito quindi a invogliare l’acquisto degli stessi, facendo percepire agli investitori molto favorevole il rapporto rischio-rendimento.

SICUREZZA

Allo stato attuale, Fitch (una tra le principali agenzie di rating internazionali) ha confermato il giudizio di affidabilità all’Italia a BBB, due livelli al di sopra della categoria “junk” (spazzatura).

Le classi di rating sono le seguenti:

AAA – elevata capacità di ripagare il debito

AA – alta capacità di pagare il debito

A – solida capacità di ripagare il debito, che potrebbe essere influenzata da circostanze avverse

BBB – adeguata capacità di rimborso, che nel futuro potrebbe peggiorare

BB e B – investimento prevalentemente speculativo

CONSIDERAZIONI FINALI

Nelle decisioni finanziarie è essenziale analizzare le informazioni oggettive e imparare a gestire le proprie emozioni, non cedendo all’impulsività.

Proprio per questo “l’all-in” su un titolo, qualsiasi esso sia, è più prefigurabile come una scommessa piuttosto che come un vero e proprio investimento.

Investire tutto in un unico prodotto finanziario alza notevolmente il livello del rischio, mentre un approccio razionale richiede una distribuzione ragionata dell’investimento, che comprende una strategia di diversificazione in grado di massimizzare i rendimenti a lungo termine.

Purtroppo capita spesso che le informazioni rilevanti siano facilmente accessibili ma poco comprensibili ai non addetti ai lavori, per cui in questi casi è consigliabile rivolgersi a un consulente finanziario per una valutazione professionale.

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