San Marino. Adele Tonnini (Rete): “L’Aass appare a molti un’azienda allo sbando”

San Marino. Adele Tonnini (Rete): “L’Aass appare a molti un’azienda allo sbando”

Adele Tonnini: “L’Aass appare a molti un’azienda allo sbando”

Sono di pochi giorni fa le dichiarazioni del Segretario di Stato per il Lavoro e i rapporti con l’Aass, in cui assicurava la perfetta sinergia tra Pdcs e Rete, rigettando le “strumentalizzazioni politiche” che dipingono come non idilliaci i rapporti tra i due principali partiti di maggioranza. Vero è che in Consiglio Adele Tonnini, di Rete, non ha risparmiato critiche alla gestione dell’Aass, i cui rapporti col Governo sono in carico al Sds Lonfernini.

“Volevo rendere partecipe l’aula delle preoccupazioni sull’Aass – ha esordito la Tonnini – Ricevo costantemente dalla cittadinanza segnalazioni a riguardo. Quello che era un vanto per il paese, oggi appare a molti un’azienda allo sbando, non si capisce cosa stia facendo e dove la si voglia portare. Non vedo il giusto clima collaborativo per cui l’Aass dovrebbe lavorare in autonomia nell’interesse dei cittadini. Al contrario vedo un continuo scarico di responsabilità tra le parti. Nei risultati degli ultimi tre anni si è passati da utili di diversi milioni di euro fino al 2019, con una perdita nel 2020 di 500mila euro, coperta solo grazie al trading, per arrivare a una perdita dell’ultimo anno di 10 milioni di euro. Oggi gli aumenti del gas rischiano di compromettere il bilancio dell’azienda per gli anni a venire, e con quello che si prospetta non potrà che compromettersi ulteriormente. Pare si stia discutendo di un contratto di acquisto pluriennale, nonostante la volatilità dei mercati e la situazione ucraino-russa che è di difficile previsione. Come maggioranza non sappiamo nulla, gli esperti ci dicono che entro l’anno il prezzo di mercato del gas dovrà necessariamente scendere, ma è difficile valutarlo. Se venisse fissato un prezzo con l’andamento attuale, l’Aass – è abbastanza ovvio – dovrà aumentare ulteriormente le tariffe in bolletta. Un contratto che ci lega per anni mi pare un’azione rischiosa.

Vorrei capire come si è arrivati a questa scelta e se è stata condivisa dal congresso perché in maggioranza non se ne è parlato. Chiedo se vi sia questa volta l’autorizzazione di spesa. Sul piatto bisogna mettere altri ragionamenti che ci consentano di essere meno sensibili alla variazione del mercato, serve una politica di approvvigionamento energetico che punti a mettere in concorrenza le aziende fornitrici. Abbiamo leve importanti come il trading energetico, l’essere uno Stato autonomo con la possibilità di allacciare accordi anche con paesi al di fuori dell’Italia. Dovremmo ragionare sulla partecipazione in impianti a distanza, sulla transizione ecologica, domani saremo tutti vincolati all’elettrico, bisogna pensare a diversificare gli investimenti in questo senso. Dobbiamo evitare di ricorrere all’emergenza per l’approvvigionamento”.

 

Articolo tratto da L’Informazione di San Marino pubblicato integralmente il giorno dopo

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