La Voce di Romagna San Marino: Banca del Titano / L’opposizione riporta a galla il caso ex Bdt / Psrs, Psd, Upr e Su chiedono conto di 10 miliardi di lire contabilizzati come immobilizzazioni immateriali. ‘Cifra sproporzionata’
Il crac della ex Banca del Titano, “con tutta probabilità avviato alla prescrizione”, è una delle tante pagine in chiaroscuro della Repubblica che puntualmente emerge per poi ricadere nell’ombra. A chiedere conto di una possibile somma messa nei bilanci della banca, di circa 10 miliardi di vecchie lire, sono i 4 partiti di opposizione. In una interrogazione firmata da Alessandro Mancini (Psrs), Giuseppe Morganti (Psd), Nicola Selva (Upr) e Ivan Foschi (Su) avvertono che la decisione del giudice di appello ha ribaltato la sentenza di primo grado, assolvendo l’ex direttore e i due clienti della banca, ma “non deve far dimenticare la gravità di una vicenda che ha inciso in modo significativo sul nostro sistema economico”. Le cause del dissesto vanno trovate.
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“Se le spese risultassero non giustificate, o peggio, distratte, lo Stato ha l’obbligo di fare tutto per recuperare dai soci l’importo non giustificato contabilmente”. Quindi i consiglieri chiedono se la somma risulta giustificata e se vi sono eventuali azioni di responsabilità in corso verso gli ex soci della banca. La vicenda della ex Bdt si chiuse con un prelievo forzato a tutti i cittadini.
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