San Marino. Cerca di dividere due che si prendono a botte, finisce lui imputato per lesioni personali

San Marino. Cerca di dividere due che si prendono a botte, finisce lui imputato per lesioni personali

Cerca di dividere due che si prendono a botte, finisce lui imputato per lesioni. Il giovane è stato assolto in dibattimento. Gli atti sono stati rinviati in istruttoria per cercare di stabilire chi sia responsabile delle lesioni e della rissa che ne è poi seguita

ANTONIO FABBRI – Era intervenuto, il 30 marzo 2019, per cercare di dividere due ragazzi che stavano per prendersi a botte ed è finito per essere lui imputato di lesioni personali. Fortunatamente il dibattimento ha chiarito l’accaduto e la sua estraneità alle lesioni, e lo ha visto assolto. Ieri la seconda udienza e le conclusioni per un fascicolo che aveva visto un percorso particolare.

In seguito alla denuncia della parte lesa, il fascicolo era stato assegnato inizialmente in carico al Commissario della legge Simon Luca Morsiani, quando era ancora all’istruttoria penale, ma non aveva visto nessun atto di indagine. Decorso il termine di cosiddetta “prescrizione processuale”, il fascicolo era stato avocato a sé dal Dirigente del tribunale che lo aveva ritrasmesso alla Cancelleria per l’assegnazione ad altro inquirente, mentre nel frattempo era stata fatta la redistribuzione dei carichi di lavoro.

Riassegnato al Commissario della legge Roberto Battaglino, il fascicolo era stato da questi definito “allo stato degli atti” con il rinvio a giudizio. Stato degli atti che, tuttavia, di fatto presentava la sola denuncia della parte lesa e poco più. Tanto che in udienza le anomalie sono state evidenziate dall’avvocato difensore dell’imputato Antonio Masiello, il quale ha rilevato come il suo assistito non fosse stato mai sentito, né vi era il giuramento di calunnia o la raccolta di testimonianze. Sta di fatto che il fascicolo è arrivato in udienza dibattimentale ed è tornato in mano al Commissario della legge Simon Luca Morsiani, nel frattempo, con la riorganizzazione del Dirigente Giovanni Canzio, passato alla decisione penale di primo grado.

Ieri la seconda udienza nella quale il processo è arrivato a sentenza.

Nell’udienza precedente erano stati sentiti alcuni testimoni che però non avevano saputo riconoscere nell’imputato l’autore delle lesioni nei confronti di un altro ragazzo, procurate con un pugno.

Ieri è stato sentito un altro testimone, amico dell’imputato che quella sera era presente, ed ha ricostruito l’accaduto.

In sostanza i giovani si trovavano al Multieventi di Serravalle dove, in quel periodo, c’erano le giostre. Secondo la ricostruzione del testimone, l’imputato, vedendo altri due giovani che si urlavano contro l’un l’altro, erano arrivati “muso a muso” e stavano per prendersi a botte, è intervenuto.

“Sono intervenuto – ha poi spiegato l’imputato nella sua deposizione – perché conoscevo uno dei due litiganti e sapevo essere un soggetto irascibile, che facilmente arriva alle mani”.

Giunto vicino ai due, ha tentato di allontanarli quando uno di questi ha sferrato un pugno all’altro. A quel punto il giovane che era intervenuto per dividerli si è allontanato e con altri tre ragazzi, che erano in auto con lui, ha proprio lasciato l’area del Multieventi dove, in seguito, si è poi scatenata una rissa.

Una ricostruzione, unitamente ai testimoni che non hanno riconosciuto nell’imputato chi aveva sferrato il pugno, che è parsa plausibile al procuratore del fisco Roberto Cesarini. “Non sono emerse prove che possano indicare nell’imputato il responsabile delle lesioni – ha detto – Allo stesso tempo, poiché lesioni ci sono state e poiché poi si è sviluppata una rissa, chiedo da un lato l’assoluzione dell’imputato e, dall’altro, la trasmissione degli atti all’inquirente, visto che ci sono ancora i tempi, perché verifichi i responsabili dell’accaduto, considerato appunto che delle lesioni ci sono state”.

L’avvocato difensore Antonio Masiello, oltre a rilevare le anomalie del fascicolo, ha evidenziato come le testimonianze scagionassero il suo assistito: “Viste le carenze istruttorie sono contento che almeno in questa sede si sia potuta chiarire l’estranietà all’accaduto del mio assistito e ripristinare una verità processuale il più possibile attinente alla verità dei fatti. Chiedo pertanto l’assoluzione”.

Il giudice Morsiani alla fine ha assolto il giovane imputato perché “non consta abbastanza” della colpevolezza. Ha poi accolto la richiesta del Procuratore del fisco inviando gli atti in istruttoria. Non è escluso, dunque, che dopo una nuova indagine la vicenda della rissa alle giostre possa tornare in aula.

 

Articolo tratto da L’Informazione di San Marino pubblicato integralmente dopo le 22

Condividi


Per rimanere aggiornato su tutte le novità iscriviti alla newsletter

Quando invii il modulo, controlla la tua inbox per confermare l'iscrizione

Privacy Policy