San Marino. Commissione Esteri, resoconto seduta 6 maggio 2022

San Marino. Commissione Esteri, resoconto seduta 6 maggio 2022

COMMISSIONE CONSILIARE PERMANENTE  AFFARI ESTERI, EMIGRAZIONE ED IMMIGRAZIONE, SICUREZZA E ORDINE PUBBLICO, INFORMAZIONE  

 – VENERDI’ 6 MAGGIO-

La “ripartenza” del negoziato per l’Accordo di Associazione con l’Ue e il superamento dell’impasse nell’iter di ratifica, da parte italiana, dell’Accordo che riguarda San Marino Rtv: sono due tra i temi affrontati in apertura dei lavori della Commissione consiliare Affari esteri. Il riferimento del Segretario di Stato per gli Affari Esteri, Luca Beccari, infatti annuncia, tra una serie di impegni previsti nel mese di maggio, un incontro a Bruxelles con il commissario Sefcovic, vicepresidente della Commissione europea e titolare del Dossier relativo all’accordo di Associazione, e con Roberta Metsola, presidente del Parlamento europeo. “Sarà una occasione- spiega il Sds Beccari- per analizzare da un punto di vista più politico e di impostazione l’attività sull’Accordo di Associazione che ha avuto una accelerazione importante negli ultimi mesi”. Il Segretario di Stato spiega inoltre di essere rientrato questa notte dalla capitale del Belgio: “Ieri abbiamo avuto il primo incontro in presenza dopo la pandemia e le restrizioni- chiarisce- E’ stato un incontro importante in cui abbiamo avuto modo di respirare la volontà di impostare un percorso di lavoro stretto che ci porti a una rapida conclusione del negoziato”. Il tema al centro del vertice di ieri con il team europeo è stato quello della libertà dello stabilimento, spiega, un tema “sensibile” per il Titano. In vista di una sessione negoziale programmata tra  fine giugno- inizio luglio il Sds Beccari propone infine di dedicare una Commissione Affari esteri per condividere i temi sul tavolo e portare a Bruxelles una posizione condivisa.  Quindi gli sviluppi da parte del parlamento italiano: il Segretario spiega che è di ieri la ratifica dell’Accordo su Rtv da parte della Commissione Esteri del Senato, un passaggio preceduto dal via libera della commissione Cultura e che conferma il superamento dell’impasse che si era venuto a creare.

Tra i punti all’ordine del giorno anche la presa d’atto dell’Accordo tra la Repubblica di San Marino e la Repubblica italiana su “riconoscimento ed esecuzione delle decisioni giudiziarie in materia di misure alternative alla detenzione”, accordo che viene salutato favorevolmente dai commissari. Nel corso del dibattito Nicola Renzi, Rf, presenta un Ordine del giorno per richiedere un riferimento trimestrale in seduta segreta della Commissione Esteri sui “numeri” conseguenti all’applicazione dell’accordo, quindi sui casi coinvolti e le rspettive condanne ricevute, le misure alternative o sostitutive attivate. Sia il Segretario di Stato Beccari che il presidente della Commissione, Daniela Giannoni, Rete, sollevano una questione di sovrapposizione di competenze con la Commissione Affari di Giustizia e l’opportunità di presentare piuttosto l’Ordine del giorno in quella sede. Alla fine il consigliere Renzi ritira l’Odg.

            Segue il comma relativo all’Adozione del parere sulla Risoluzione conclusiva della 48^ Consulta dei cittadini sammarinesi residenti all’estero, nel corso del quale Alice Mina, Pdcs, dà lettura di un Ordine del giorno che ottiene la sottoscrizione di tutti i gruppi consiliari. L’Odg dà mandato al governo “di formulare le proposte al fine di dare esecuzione agli adempimenti dettagliati nel parere del congresso di Stato in merito alla Risoluzione conclusiva della 48^ Consulta e di riferire alla Commissione consiliare permanente Affari esteri su tali proposte”. Il testo viene approvato all’unanimità ( 13 voti a favore) e parimenti, unanime è l’approvazione del parere sulla Risoluzione conclusiva della Consulta.  

I lavori della Commissione si concludono quindi dopo aver affrontato gli ultimi comma relativi alla concessione di residenze.

 

Di seguito un estratto degli interventi odierni.

 

Comma 1. Comunicazioni

Luca Beccari, Sds Affari Esteri

Abbiamo annunciato nella scorsa seduta la visita del Ministro degli Esteri greco prevista il 7 marzo, poi non si è potuta tenere per effetto di alcune vicende che hanno richiesto l’attenzione del Ministro sullo scenario ucraino, la visita sarà aggiornata nei prossimi mesi.
Abbiamo avuto durante la Cerimonia del 1° Aprile la visita del Ministro della Giustizia italiano Marta Cartabia. Nel corso della visita è stato condotto anche un incontro bilaterale, insieme al collega per la Giustizia, e abbiamo avuto modo di firmare l’Accordo per l’esecuzione delle pene all’estero che rappresenta una importante misura per la gestione di tutti quegli strumenti che le leggi dei due Stati prevedono deflattivi alla detenzione nell’altro Stato che possono essere importanti sia per i cittadini sammarinesi che si trovano a scontare pene in Italia e viceversa.
Si è tenuta poi l’inaugurazione del Consolato messicano a San Marino, alla presenza dell’Ambasciatore. Avremo poi a metà maggio una settimana intensa che ci vedrà partecipare a Tirana al settimo Forum Eusair, dove San Marino parteciperà per la prima volta come membro effettivo con diritto di voto. Sarà il nostro ingresso ufficiale in questa iniziativa di livello ministeriale con rappresentanti di tutti i paesi aderenti al programma Eusair, sarà il calcio di avvio della nostra partecipazione a questo mondo che porterà l’opportunità di co-partecipazione a progetti tra più Stati che hanno la possibilità di accedere a finanziamenti e sovvenzioni europee relative alla Regione Adriatico Ionica. Consentirà nelle 4 macro aree- mobilità sostenibile, turismo, istruzione, energia e impatto ambientale- di progettare insieme interventi che riguardano il nostro territorio con ricaduta positiva sul nostro territorio.

A seguire avrò un incontro a Bruxelles con il commissario Sefcovic, vicepresidente della Commissione europea e titolare da gennaio 2022 del Dossier relativo all’accordo di Associazione. C’era stato il passaggio di competenze dal Servizio relazione esterne dell’Ue alla Commissione, in particolare al Segretariato generale della Commissione nella persona del vice Presidente. Incontrerò il nuovo presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola, maltese, sarà una occasione per analizzare da un punto di vista più politico e di impostazione l’attività sull’Accordo di Associazione che ha avuto una accelerazione importante negli ultimi mesi. Sono rientrato proprio questa notte da Bruxelles, dove ieri abbiamo avuto il primo incontro in presenza da inizio di questa legislatura per noi ma anche per loro- dopo la pandemia e le restrizioni. E’ stato un incontro importante in cui abbiamo avuto modo di respirare la volontà di impostare un percorso di lavoro stretto che ci porti a una rapida conclusione del negoziato- dove si trovi convergenza sui punti, naturalmente. Ieri abbiamo affrontato in termini generali uno dei temi più sensibili, la libertà dello stabilimento. Ho registrato attenzione e sensibilità per gli elementi di maggiore preoccupazione da parte sammarinese che mi fanno sperare in elementi di convergenza di valore per noi. Ci sarà una nuova sessione negoziale, più strutturata, tra fine giugno-primi di luglio. A questo proposito suggerirei magari prima di fare una Commissione Esteri dedicata su questi temi per prepararci come posizione negoziale. Ci terrei a condividere con voi le macro-questioni legate al negoziato, per portare al tavolo posizione-Paese condivisa. La Commissione potremmo farla tra fine maggio e i primi di giugno.

Poi a Torino si riunisce il Comitato dei ministri del Consiglio d’Europa, uno dei temi più importanti sarà la guerra in Ucraina, sarà il primo Comitato di ministri da inizio pandemia in presenza.

Stiamo lavorando con il governo del Montenegro per l’organizzazione di quella che dovrebbe essere la visita ufficiale di Stato dei Capitani Reggenti, ricambiando la visita recente del loro Presidente, che si terrà in luglio, così come si sta organizzando la partecipazione istituzionale di San Marino ai Giochi del Mediterraneo di fine giugno in Algeria.

Sulla questione legata al meccanismo di accoglienza dei profughi ucrani: ad oggi sono 291 le persone ospitate a San Marino, è un numero che cambia di continuo. 222 sono donne, 69 uomini, si tratta di 111 nuclei famigliari e 149 minori di 18 anni. Abbiamo dato accoglienza in modo particolare a ragazzi, bambini, donne, le fasce più deboli in fuga dai territori di conflitto. Rispetto a una prima fase che riguarda l’accoglienza ed è stata incentrata sul tema di ospitalità, alloggi e fornire strumenti e servizi di prima necessità, ora ci stiamo concentrando su altri due aspetti fondamentali: l’istruzione per i minori di 18 anni, per dare loro continuità di apprendimento didattico e inserimento sociale, e la parte lavorativa. Con alcuni decreti sono state modificate le norme per rendere più semplice l’inserimento nel mondo del lavoro, però poi nella pratica subentrano particolarità da gestire. Siamo in collaborazione con l’ambasciata ucraina per ricercare e riconoscere le certificazioni di qualifiche e i percorsi professionali, è un’attività complessa che richiederà di strutturare un servizio dedicato nell’amministrazione per le attività di impiego.

Accordo San Marino Rtv: la Commissione Affari esteri del Senato ha ieri espresso parare favorevole sulla ratifica dell’accordo di Rtv, dando mandato al relatore di referire in Aula, quell’impasse creato nel percorso di ratifica dell’accordo è stato superato,  i passaggi istituzionali ‘lato Italia’ stanno procedendo, la settimana scorsa c’è stato il parere favorevole della Commissione cultura. Il percorso quindi va avanti secondo i binari previsti. Lo dico perché c’è una proposta di Odg che chiede di riferire in merito in Commissione esteri.

Nicola Renzi, Rf

Grazie al Segretario per le comunicazioni fatte, alcune rispondono a richieste che avremmo fatto, cerco di circostanziarle. Fuori da tutto, in primis, vorrei esprimere un ringraziamento corale a tutti quelli che si sono impegnati per il grande lavoro di accoglienza ai profughi dall’Ucraina, credo sia stato fatto davvero un ottimo lavoro a livello politico, amministrativo e per la grande generosità dimostrata da tutti i sammarinesi.

Sulla questione San Marino Rtv, ho trovato molto spiacevole la polemica di alcuni parlamentari italiani, e mi sarebbe piaciuta una presa di posizione, nel gioco delle parti- magari non del Segretario di Stato- di qualche parlamentare della nostra maggioranza, per dire che erano inaccettabili posizioni, anche di scherno, che venivano da alcune parti. Come opposizione non siamo stati minimamente coinvolti e non volevamo creare problemi, se nel frattempo c’erano lavori di tessitura in corso. Lei ci ha detto che il Senato ha portato avanti parere positivo alla ratifica, non so se sarà necessario il passaggio anche alla Camera, o se si può intendere già che a breve l’accordo sarà ratificato. Per noi è molto importante, sarebbe uno smacco enorme non vedere ratificato un accordo internazionale, poi bisogna dare una sicurezza ad Rtv. Il nostro Ordine del giorno non conteneva solo domande sull’iter di ratifica, ma ci piacerebbe organizzare un incontro con il nuovo direttore di San Marino Rtv in Commissione per capire quale sia il piano industriale visto che  abbiamo una sfida enorme davanti, non è per fare polemica, ma per essere informati.

Altro tema da sollevare è quello della sicurezza: nell’ultimo mese abbiamo visto cose abbastanza pesanti sul nostro territorio, tentativi di rapinare, scassinare, far esplodere due bancomat, credo non fossimo più abituati a ciò, e abbiamo visto anche qualche intrusione in abitazioni private.

Per quanto riguarda l’Ue: glielo abbiamo detto più volte, ci crediamo in questo percorso, le chiediamo però, se vogliamo da adesso in avanti essere seri nell’affrontare questo tema insieme, seri nel rapporto in Aula, non è possibile che in due anni di Pandemia il Consiglio Grande e Generale non abbia mai parlato di Europa e di accordo di Associazione. Sono cambiate tante cose e c’è bisogno di un mandato consigliare che dia anche forza al governo. Parlare di accordo di associazione tre anni fa ed oggi, quando ci troviamo di fronte a un mondo diverso, è cosa completamente differente. Noi diamo la piena disponibilità a scendere nel merito delle questioni.

Marica Montemaggi, Libera

Ringrazio il Segretario per gli aggiornamenti, condivido l’intervento del collega che mi ha preceduto, ben venga una prossima commissione sul tema dell’accordo di associazione, finalizzata a creare un dibattito che si dovrebbe allargare al Paese.

Parto dalla questione dell’accoglienza dei profughi ucraini: abbiamo dato un bell’esempio di ospitalità che sta proseguendo. Il discorso ora è di mettere in campo l’attività di riconoscimento delle qualifiche lavorative e di istruzione, perché potremmo avere situazioni che non si fermano a una semplice ospitalità. Volevo capire se con l’Ambasciata il rapporto sta funzionando per reperire le certificazioni necessarie per future iscrizioni nei nostri istituti e nella nostra università.
Il riconoscimento titoli è infatti un po’ annoso: nel passaggio, anche se noi accogliessimo studenti stranieri, c’è il probema di come farli girare nel territorio italiano e concedere trasferimenti anche in Italia, e mi riferisco a studenti “fuori” dallo spazio europeo. C’è necessità di fare un accordo ad hoc con la Farnesina.

Sulla riunione del Comitato dei ministri del Consiglio d’Europa: sono da un anno in Consiglio d’Europa, e da gennaio ad oggi i dibattiti si sono concentrati sul conflitto in Ucraina. La nostra posizione è quella del cercare di mantenere un equilibrio che sia il più aderente possibile alla motivazione del Consiglio d’Europa, alla tutela dei diritti umani, ma anche in questo ultimo Consiglio erano state avanzate richieste di assistenza militare, cosa poi rientrata nell’ottica di ricerca di equilibrio. La mia riflessione è che San Marino porti avanti la posizione di equilibrio e tutela dei diritti umani. Sono altri organismi quelli deputati a trattare di sicurezza e temi che non rientrano nel’ambito di Consiglio d’Europa.  Mi auguro, sebbene sia difficile nei contesti di organismi europei, che si cerchi di mantenere San Marino nel solco della via diplomatica per la risoluzione del conflitto.

Giuseppe Maria Morganti, Libera

Riprendo l’ultimo tema sollevato dal consigliere Montemaggi sull’atteggiamento da tenere in Consiglio d’Europa e, in particolare, nella riunione dei Ministri, richiamandosi a una posizione di equilibrio. Lo si fa perché una guerra che fino a ieri doveva essere guerra di difesa, contro l’invasione di uno Stato e richiedeva interventi di condanna oggettiva, come la Repubblica ha fatto, oggi purtroppo  sta assumendo caratteri diversi e ci stiamo avvicinando rapidamente a una guerra ‘globale’. Se questa escalation di obiettivi- da guerra di difesa a guerra di attacco- vede l’occidente molto impegnato, c’è necessità che la Repubblica di San Marino sappia dire qualcosa su questo fronte. Ritengo una riflessione in Commissione esteri e in Consiglio dovrebbe essere fatta alla luce di quello che potrà avvenire, almeno per far sapere che, se adottiamo determinate politiche, lo facciamo per raggiungere la pace e non la vittoria o la sconfitta di qualcuno.

Francesco Mussoni, Pdcs

Un ragionamento sull’importante comunicazione del Segretario di Stato per gli Affari Esteri- quella relativa a un impulso marcato nel negoziato con l’Ue- credo sia un elemento  da sottolineare e da prendere come base di ragionamento da fare. In un momento di guerra, di una politica internazionale complessa, probabilmente ci sono delle condizioni per essere forse più comunità e in una rete di Stati europei. Paradossalente lo scoppio del conflitto ha determinato l’abbattimento delle barriere create per scelte politiche e ha esaltato il bisogno degli Stati di far parte di una comunità. Penso si possa aprire una fase operativa che dobbiamo cogliere. Ho sentito il passaggio del consigliere Renzi: chiaramente i dibattiti si devono fare, non c’è mai stata indisponibilità da parte del Segretario agli Esteri e della maggioranza nel fare dibattiti, ma bisogna essere seri e realisti. Il negoziato va condotto con una certa riservatezza- che non è segretezza- necessaria al suo buon esito. Vista l’apertura comunicata dal Segretario, credo sia da finalizzare magari in modo più intenso il lavoro in Commissione esteri, magari in forma riservata, e cercare di proteggere il più possibile, pur nella condizione di trasparenza della commissione, il risultato del negoziato. Questa finestra europea è una occasione storica e bene fa il Segretario ad ‘approfittarep di questa situazione geopolitica ma al tempo stesso la Commissione Affari esteri deve assecondare il negoziato con una modalità di lavoro compatibile alla riservatezza necessaria. Dobbiamo continuare il lavoro di confronto sul negoziato in questa sede, ragionando sulla riservatezza. Non sposterei il dibattito sul negoziato in un’Aula consiliare per un fatto di metodo di lavoro. Questa fase storica è una fase in cui l’Europa e noi come Paese abbiamo di fronte la sfida di essere una comunità e le scelte recenti di indirizzo di politica estera che il nostro parlamento e il governo hanno preso, devono condurre con determinazione a finalizzare il negoziato.

Andrea Zafferani, Rf

L’importante è parlarne del negoziato con l’Ue, noi in due anni e mezzo abbiamo fatto un incontro in tutto con il consultente Baratta qui in Commissione. Da lì  non ne abbiamo più parlato. Parliamone dove vogliamo, purché se ne parli. Abbiamo bisogno di essere aggiornati in modo preciso su quello che avviene ai tavoli e su quello che il governo vuole che accada e vogliamo poter dare un contributo. E lo possiamo fare nel modo più riservato, purché si faccia.

Mi piacerebbe poi conoscere il lavoro che si sta facendo per aumentare gli accordi contro le doppie imposizioni con Paesi con cui abbiamo più rapporti economici. Ne abbiamo con tanti paesi di utilità marginale. Ma per favorire gli investimenti stranieri è necessario che gli accordi ci siano.

Anche io penso non sia stata una bella pagina quella in cui 4 deputati italiani sono andati in televizione a criticare un accordo firmato tra due Stati. Segretario, le chiedo se può fare un ulteriore passaggio per dire quando l’accordo potrà essere ratificato..

Denise Bronzetti, Gruppo misto di maggioranza

Sulle comunicazioni date sul percorso e sulla trattativa per l’Accordo di associazione. Non mi stupisce che ci sia stata questa accelerazione. Non deve sfuggire alla politica che c’è necessità di serrare le fila nei Paesi dell’area che ci appartiene. Per noi è un fatto positivo, di “necessità virtù”, che può essere utilizzato come concetto rispetto alle decisioni che come Stato prendiamo anche sul conflitto in corso. Mi auguro San Marino da tutta questa situazione possa trarne maggiore beneficio, dal momento in cui c’è anche bisogno di noi, in una sitazione geopolitica così complessa. È un invito che propogo alla Segreteria Esteri, che deve condurre trattative in maniera tale che non sia quello che portiamo avanti un fatto dovuto, ma che appunto possa portare il massimo della resa e anche magari alzare l’asticella, il nostro voto pesa esattamente come quello di tutti gli altri.

Luca Beccari, Sds Affari Esteri, replica

Sul tema della sicurezza: ci sono stati episodi concentrati nell’ultimo quadrimeste che hanno fatto alzare l’attezione di nuovo sul tema furti e criminalità più comune a San Marino. Ci siamo confrontati con le forze di polizia su questo tema, c’è un fenomeno forse più ambientale. Il covid aveva avuto il vantaggio di limitare tantissimo i furti nelle abitazioni per un fattore fisiologico, le persone stavano in casa e c’erano più presidi delle forze dell’ordine sul territorio. Il ritorno alla normalità ha riportato il paese in una condizione ante-pandemia, però non siamo stati fermi. Di fronte a una iniziativa criminale, dobbiamo avere strumenti, uomini e mezzi per contrastarla o quanto meno perseguirla. Primo passo compiuto: avviare un corso- concorso per l’arruolamento di 40 agenti in tutti i corpi di polizia, finalizzato a individuare una graduatoria che durerà 3-4 anni, in cui sarano fatti innesti nei tre corpi. Siamo già nelle fasi conclusive. Inizieranno i primi reclutamenti nel corso dell’estate. Poi abbiamo continuato a investire sulle dotazioni di automezzi e strumentali. Stiamo valutando un piano di rafforzamnto di copertura nel territorio con delle telecamere. Oggi la rete che abbiamo, soprattuto di quelle che leggono le targhe, è diventato uno strumento fondamentale per la copertura del territorio più efficace. Sono stati poi siglati più accordi di formazione con le scuole di polizia italiana. Anche un Accordo  con Europol per la formazione specifica in ambito europeo. Ma San Marino deve fare scelta di campo semplice: C’è una casistica  di illeciti che vanno sulla sfera familiare, enorme, che richiede l’impiego di attività di polizia in fase preventiva e di indagine e più personale e più competenze. Chiaro ci sono esigenze di bilancio ed equilibri interni tra i corpi di polizia. La scelta è: O si investe pesantemente sulla sicurezza, oppure si interviene per sanare le esigenze estemporanee, poi la percezione non è quella di un presidio adeguato.

Sulle questioni delle professionalità dei profughi, abbiamo sì un canale con l’ambasciata ucraina per il riconoscimento delle professioni, non è un canale per il riconoscimento dei titoli di studio universitari perché quello richiede accordi tra università. Se ci sarà l’esigenza di ragazzi di iscrivere e anche di attivare borse di studio nei corsi di laurea a San Marino per il prosismo anno si cercherà una sintesi tra le due università.

Sul tema dell’Accordo di associazione: forse anche il particolare momento che stiamo vivendo può aver contribuito ad alimentare un atteggiamento diverso rispetto l’accordo, ma l’elemento politico nasce un po’ prima, quando la Commissione si è accorta che il negoziato così non progrediva e ha deciso di prenderne per sé la competenza. Di fatto la Commissione ha affidato a un pool di persone che fa solo questo, i negoziati – ha negoziato la Brexit- e noi già ieri abbiamo respirato un approccio diverso, pùi pratico e operativo. Credo molta attività propedeutica sia stata fatta inoltre in sede parlamentare. Molti parlamentari italiani hanno fatto sì che si smuovesse la discussione del negoziato rimasto schiacciato tra pandemia e Brexit. Io non ho problemi a condividere i percorsi ed elementi strategici (A parte però che abbiamo fatto almeno tre incontri in commissione e non solo uno)…poi comunque dovremmo arrivare a delle decisioni, ma nel momento in cui non c’erano elementi di novità su cui confrontarci, era difficile condividere qualcosa che non aveva forma.

Su San Marino Rtv: se volete fare un dibattito credo bisogna slittarlo sulla Commissione III^, qui possiamo parlare di accordo, ma se si parla di piano industriale è di pertinenza di quella commissione. Credo abbiamo ottenuto un buon accordo che ci fa fare un passo in avanti ed è stato assolto già il primo impegno economico.

 

Comma 3. Esame dell’Accordo tra la Repubblica di San Marino e la Repubblica Italiana concernente il riconoscimento e l’esecuzione delle decisioni giudiziarie in materia di misure alternative alla detenzione, sanzioni sostitutive di pene detentive, liberazione condizionale e sospensione condizionale della pena, firmato a San Marino il 31 marzo 2022

Luca Beccari, Segretario di Stato per gli Affari esteri

E’ un accordo che aggiunge un elemento di civiltà importante nei rapporti tra San Marino e l’Italia, verso un tema di grande sensibilità sociale. Il Ministro italiano Cartabia, nella sua relazione, ha sottolineato come le leggi puniscano i reati, ma come non esista solo il carcere. Ci dimentichiamo che l’aspetto riabilitativo e il principio di proporzionalità delle pene si può affermare solo quando gli strumenti sanzionatori sono vari ed adeguati. Cosa succedeva prima tra San Marino e Italia? Se un italiano o un sammarinese commetteva un reato nell’altro territorio, per cui era prevista pena alternativa- arresti domiciliari, lavori socialmente utili,…- tutte queste cose non potevano essere svolte e si andava per forza ad applicare la pena per intero, proprio perché non c’era l’elemento di residenza e il legame al territorio, che sono presupposti per la pena alternativa. Abbiamo costituito un accordo che dice che oggi tutte queste misure deflattive posso essere trasferite nello Stato di residenza o cittadinanza del condannato, che può svolgere la sua riabilitazione sociale anche in forme di semicarcerazione nel suo territorio. E’ un accordo che non produce effetti economici, non è strategico per lo svilippo, non di meno è un accordo importante, tra le cose da fare in tema di giustizia applicata. A San Marino resta aperto il dossier delle strutture carcerarie e quelli legati ai temi sensibili della Tso, su cui occorre continuare a cercare accordi con l’Italia perchè San Marino non ha tutte le struture che possano far rispondere a tutte le esigenze previste in questi ambiti.

Nicola Renzi, Rf

Non possiamo che salutare favorevolmente la stipula di questo accordo. C’è un ‘però’, vorrei fosse sgombrato il campo sul fatto che mai, come in questa legislatura, ci siamo ritrovati interventi un po’ ad orologeria. A conclusione  di un processo rilevantissimo per il Paese, il segretario per la Giustizia e il Parlamento hanno avuto fretta di introdurre il terzo grado di giudizio, oggi arriva questo accordo e non vorrei riguardasse questi casi specifici. Per questo motivo presentiamo un Odg. Siamo favorevoli alla ratifica dell’accordo, questo è un Odg di ‘semplice monitoraggio’. Vorremo questa commissione sia resa edotta con cadenza trimestrale di quanti soggetti e quali, possono godere di questo accordo e delle misure previste. E’ un dato di trasparenza e un dovere per una Commissione parlamentare come la nostra avere questi dati. Ne dò lettura:

 

“La Commissione consiliare permanente Affari Esteri,

in relazione all’Accordo tra la Repubblica di San Marino e la Repubblica Italiana concernente il riconoscimento e l’esecuzione delle decisioni giudiziarie in materia di misure alternative alla detenzione, sanzioni sostitutive di pene detentive, liberazione condizionale e sospensione condizionale della pena, firmato a San Marino il 31 marzo 2022;

tenuto conto che scopo dell’accordo è “quello di consentire l’esecuzione decisioni giudiziarie in materia di misure alternative o sostitutive alla detenzione” (..);

Richiede al congresso di Stato di riferire con cadenza trimestrale in seduta segreta alla Commissione stessa, circa i numeri di effettivo utilizzo dell’accordo, i soggetti coinvolti con le rispettive condanne ricevute e le fattispecie di misure alternative o sostitutive attivate”.

 

Alessandro Scarano, Pdcs

Un accordo importante che fa fare un passo in avanti al nostro Paese ed è un accordo che andrà ad incidere su tutti i nostri cittadini sammarinesi, con ricadute positive. Disciplina il recipropoco riconoscimento delle sentenze di condanna  di procedimenti penali, sentenze che prevedono misure alternative e determinate a varie tipologie di reato, non a tutti i reati. Voglio collegarmi a un’importante visita effettuata a San Marino dal Ministro Cartabia e alle importanti parole dette in quella sede. Anche io sono dell’idea che il  carcere debba essere l’estrema ratio e che si debbano applicare misure alternative e che la funzione riabilitativa del reo debba essere la priorità.

Giuseppe Maria Moganti, Libera

E’ un accordo che introduce elementi applicativi dei diritti espressi a livello internazionale e dalla stessa Costituzione italiana, affinchè il carcere possa diventare marginale nell’intervento per chi ha leso i principi della giustizia. Questo ragionamento si fa perché obiettivo della pena deve essere legato fondamentalmente alla riabilitazione, nel caso specifico, nel diminuire fenomeni di recidiva, e non succede questo nelle strutture attuali. Questo accordo è un primo passo in questa direzione, importante sia per la necessità di indirizzare investimenti di San Marino nella direzione sociale, piuttosto che nella costruzione di nuovi carceri. Da sempre sono contrario alla costruzione di un nuovo carcere, piuttosto ritengo utile investire in capacità culturale, affiché i servizi sociali siano in grado di gestire queste tematiche con più efficacia.

Luca Beccari, Sds Affari Esteri, replica

Sull’Odg non ho problema dal punto di vista politico ad immaginare un riferimento trimestrale, ma ritengo sia più un tema da Commissione giustizia, non da commissione Affari esteri. Meglio evitare una sorta di confltto di attribuzioni tra Commissioni.

Daniela Giannoni, Rete, Presidente

Anche io ritengo l’Odg non sia competenza della Commissione, ma nello specifico della Commissione Affari di giustizia.

Nicola Renzi, Rf

Noi abbiamo presentato  in questa sede l’Odg perché possiamo presentarlo per la prima volta su un accordo ratificato. Se c’è accordo sostanziale la modalità la troviamo, che sia in una commissione diversa, o se può bastare l’invio di una relazione ai consiglieri …diteci che soluzione preferite. Noi ritenevamo questa Commissione fosse deputata, perhcè riguarda anche la sicurezza e poi perché c’è differenza se si sconta la pena in un paese o in un altro. Ma ci rimettiamo a quello che volete.

Daniela Giannoni, Rete, presidente

Noi non possiamo valutare l’invio di un Odg in altra commissione, dove ci sono altri commissari, possiamo solo dire se in questa commissioe sia opportuno o meno. Può presentarlo in Commissione Giustizia e trovare un accordo in quella sede. Se invece vuole comunque portarlo qui in votzione, apriamo l’intervento ad altri e procediamo al voto. Per me non può essere approvato perché non è la Commissione giusta.

Alessandro Scarano, Pdcs

Oggi la Commissione Affari esteri si è trovata a prendere atto di un accordo sottoscritto con un ministro della Repubblica italiana e questo era il compito da assolvere. Entrare nello specifico di quanto indicato nell’Odg non è di competenza di questa commissione, pertanto l’Odg va respinto, si valuterà in altre sedi se ripresentarlo.

Gian Matteo Zeppa, Rete

Capisco la necessità di avere una serie di valutazioni in relazione all’accardo San Marino e Italia su misure alternative alla detenzione, l’Odg presentato parla chiaro, credo anche ci siano ambiti istituzionali che hanno più attinenza per poterlo valutare anche con la riservatezza necessaria. Per evitare conflitti di attribuzione tra commissioni, la disposizione non può essere riportata in altri commissioni permanenti, né tantomeno attraverso una relazione ai commissari, c’è una commissione adibita a questo.

Giuseppe Maria Morganti, Libera

Noi notiamo un significato positivo rispetto alla proposta avanzata.

Denise Bronzetti, Gruppo misto

Ci sono temi in realtà che possono afferire a più commissioni e questo può essere uno dei casi. Ha ragione il consigliere Renzi, solo qualche giorno fa ci siamo riuniti in Commisione giustizia e il contenuto dell’odg era stato presentato e in parte discusso. Credo sia nostro dovere prendere atto di questo accordo, ed è quello che stiamo facendo qua oggi, eventualmente ci si può prendere l’impegno  di riaprire la discussione nella sua sede ‘più naturale’ che è la Commissione Affari di giustizia. E chiedo al consigliere Renzi di ritirare l’odg e che se ne discuta in commissione giustizia.

Daniela Giannoni, Rete, presidente

sicuramente sarà un argomento di cui parlerò sia con il Segretario di Stato per la Giustizia, sia con il presidente della Commissione Giustizia, forse non è stato trattato allora, perché questo passaggio istituzionae di presa d’atto ancora mancava.

Nicola Renzi, Rf

Sono lieto si sia sviluppato un dibattito formalistico su dove discutere certi argomenti. Io in Commissione giustizia avevo già fatto presente la questione e sono stato elegantemente rimbalzato in Commissione Esteri, ora sono rimbalzato nuovamente in Commissione Giustizia. Bene, faccio parte di entrambe, lo riprenseterò nell’altra sede. Ma qui si tratta solo: se le forze politiche sono d’accordo sul principio o se sono contrarie. In senso costruttivo siamo disponbili a ritirare l’Odg, vi avevao chiesto solo una cortesia istituzionale, chiedere al presidente Rossi se possa inserire un comma comunicazioni nella prossia seduta della commissione Giustizia, in cui facciamo una discussne di 30 secondo e vediamo se siamo d’accordo o no. Non chiediamo certo l’impegno all’approvazione.  Lo ritiriamo.

 

 

Comma 4. Adozione parere ai sensi dell’art. 7, comma 8, della Legge n. 55/2019, sulla risoluzione conclusiva della 48° Consulta dei Cittadini Sammarinesi residenti all’estero

 

Odg letto dal commissaio Alice Mina, Pdcs, sottoscritto da tutti i gruppi consiliari / approvato all’unanimità (13 votanti, 13 voti a favore)

 

Considerata la risoluzione conclusiva della 48^ consulta dei cittadini sammarinese dei residenti all’estero svolta a San Marino dal 2 al 5 ottobre 2021,

preso atto del parere del congresso di Stato,

visto la delibera del congresso di Stato n. 4 del 19 aprile 2022, avente ad oggetto ‘adozione del parere del congresso di Stato sulla risoluzione conclusiva della 48^ conusulta’;

consapevoli del valore di opportunità di incontro e confronto che la Consulta dei cittadini sammarinesi residenti all’estero rappresenta per il nostro paese, soprattutto in questo particolare periodo storico,

certi che le comunità sammarinesi all’estero, unitamente al Corpo diplomatico e consolare sammarinese, concretizzano una rete di relazioni che promuovono il patrimonio di uno Stato unico al mondo, rafforzando a chi risiede all’estero il sentimento di appartenenza al popolo sammarinese;

La Commissione consiliare permanente Affari esteri

dà mandato al governo di formulare le proposte al fine di dare esecuzione agli adempimenti dettagliati nel parere del congresso di Stato in merito alla Risoluzione conclusiva della 48^ Consulta e di riferire alla Commissione consiliare permanente Affari esteri su tali proposte.

 

San Marino News Agency

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