San Marino. Commissione Finanze, resoconto seduta pomeridiana 27 marzo 2023

San Marino. Commissione Finanze, resoconto seduta pomeridiana 27 marzo 2023

COMMISSIONE CONSILIARE PERMANENTE FINANZE, BILANCIO E PROGRAMMAZIONE; ARTIGIANATO, INDUSTRIA, COMMERCIO; TURISMO,  SERVIZI, TRASPORTI E TELECOMUNICAZIONI, LAVORO E COOPERAZIONE

– LUNEDÌ 27 Marzo – Seduta del pomeriggio

La revoca del pagamento della bollette dell’Aass e il codice Etico del Consiglio grande e generale sono al centro del comma comunicazioni della Commissione consiliare Finanze.  

In particolare, l’opposizione presenta due Odg, il primo in tema di carobollette che richiede, tra l’altro, un provvedimento normativo che dia strumenti di sostegno a imprese e famiglie per il pagamento delle utenze,  tra cui la rateizzazione dei pagamenti, e che siano riemesse la bollette una volta accertati i consumi reali degli utenti. Infine, il testo“richiede al Segretario di Stato Lonfernini, al Presidente del Consiglio di Amministrazione di Aass e al Direttore Generale Aass di trarre le dovute conseguenze, attraverso una reale assunzione di responsabilità, di tale situazione creatasi”. Con il secondo Odg, Rf e Libera rivolgono l’invito al Presidente della Commissione consiliare permanente Finanze “ad aderire integralmente al codice etico, così come già fatto da tutti gli altri consiglieri, dichiarando tutte le sofferenze a lui riferibili anche se in capo a società di cui è socio o amministratore”.

Entrami gli Odg sono respinti: il primo in tema di bollette con 12 voti contrari e 5 favorevoli, il secondo sul codice etico ( a cui non partecipa al voto del presidente della Commissione) è respinto con 11 voti contrari e 5 favorevoli.   

La seduta prosegue con il riferimento del Segretario di Stato per le Finanze e il Bilancio, Marco Gatti, sulle linee guida generali di modifica dello Statuto di Banca Centrale  e con l’Audizione dei vertici di Bcsm, il presidente Catia Tomasetti e il  Dg Andrea Vivoli. Terminati i loro interventi, la seduta del pomeriggio si conclude. I lavori riprenderanno in  seduta notturna con il dibattito sulle linee guida dello Statuto di Bcsm dei commissari.

 

Di seguito un estratto degli interventi del pomeriggio.

 

Comma n.1 Comunicazioni

 

Alessandro Mancini, Npr Presidente

In merito al comma n 2, come avete visto prevede un punto a) e un punto b) con il riferimento del Segretario Gatti e le  audizioni di Bcsm, volevo chiedere alla Commissione e al Segretario se è possibile mandare in diretta radio anche il punto a) che è il riferimento del Segretario, anche se è la diretta da regolamento è prevista solo per il punto b).

Nicola Renzi, Rf

Una domanda sull’ordine dei lavori, ho visto che c’è il riferimento dei vertici di Bcsm nello stesso comma dello Statuto, volevo sapere in merito cosa è il riferimento. Ci siamo preparati sullo Statuto, ma non sfugge a nessuno, è ovvio che a Bcsm avremo anche domande sull’accordo di associazione e sulle cose che sta facendo. Noi non abbiamo problemi per la trasmissione.

Alessandro Mancini, Ar- Npr

Il contorno è quello dello Statuto, con riferimento del segretario e Bcsm, poi in corso del dibattito se c’è necessità di approfondimenti sulle funzionalità dell’organo è un valore aggiunto, ma non usciamo da questo perimetro. E io come presidente farò in modo ce non avvenga.

Da parte del Segretario non ci sono contrarietà. Alle ore 17, se il comma comunicazioni no fosse terminato, sospendiamo e diamo corso al comma 2.

Non ho altre comunicazioni. Chiedo ai commissari se intendano intervenire.

Matteo Ciacci, Libera

In questa circostanza è necessario compiere alcune riflessioni doverose, alla luce del caos bollette, portato avanti dalla Segreteria di Lonfenrini, spiace non ci sia, forse era necessario il suo interpello.

Alessandro Mancini, Ar-Npr, presidente

Non la voglio interrompere, ma il Segretario a momenti sarà qua.

Matteo Ciacci, Libera
La ringrazio per l’utile chiarimento. Abbiamo ribattuto constantemente sull’esigenza di provare a gestire una situazione legata al caro energia, che ritenevamo importante gestire con una certa sensibilità, ascoltando sia maggioranza che l’opposizione. Ricordiamo che  nell’ultima audizione con l’Azienda dei servizi era stato mandato un unico messaggio:i cittadini non dovevano essere un bancomat per l’Azienda, il differenziale tra contratto fisso e acquisto di energia sul mercato doveva servire per calmierare le bollette. Era un messaggio condiviso dall’Aula. Cosa è successo? Prima Lonfernini ha creato allarmismo, dichiarando un +104%-+120%,  poi ha effettuato un dietrofront clamoros, ma necessario e in questi giorni, visto le bollette arrivate, si è tornati di nuovo a una  fatturazione delle bollette abominevole, assurda, che riteniamo possa meritare altra attenzione.

Molto non ha funzionato, e quando in un’azienda c’è un errore così enorme, qualcuno deve rispondere. E su questi c’è un elemento da constatare. Ieri pomeriggio la ‘maggioranza operaia’ di questo governo si è riunita e ha deciso di bloccare la fatturazione delle bollette. Sono due i messaggi dati: è stato esautorato il Cda dell’Aass e il presidente dell’Azienda. Ma il messaggio è anche politico: ‘caro Lonfernini, non ce la fai, ci pensiamo noi a trovare la soluzione’.

Nel merito: se succedeva  a Ciacci,o Guidi, noi ci saremmo dimessi, noi siamo seri e lo abbiamo dimostrato. Gli altri fanno chiacchiere e video su Fb. Abbiamo invocato ai cittadini sobrietà energetica e in un anno non si è riusciti a fare una valutazione precisa del ricalcolo dei nostri consumi? Abbiamo mandato bollette con una ‘valutazione presunta’? E facciamo tariffe in base ai consumi dell’anno prima? Il disallineamento tra il fatto e il detto e la difficoltà legata alla comunicazione sono palesi.

Il prezzo: noi abbiamo detto che con lo Swap i soldi rimborsati da Enel siano messe nelle bollette, per calmierarle alle famiglie in difficoltà.

Mi può confermare: l’Azienda dei servizi ha venduto il contratto di finanziamento? Per quali ragioni e quanto abbiamo incassato? E dove finiranno queste risorse incamerate? Infine: il disagio che si è venuto a innescare è un disagio profondo. Qualcuno dovrà essere chiamato a rispondere di questa evidente incapacità gestionale. E non credo che la sensibilizzazione dell’opposizione, così come dai media e cittadini siano state delle strumentalizzazioni, ma fortuna che qualcuno ha alzato la voce! Anche sui toni e sugli approcci: bisogna capire quando l’opposizione dà il suo contributo, anche alzando la voce. Serve più rispetto di fronte a scelte di questo tipo e alla mancanza di chiarezza,

Nicola Renzi, Rf

Se andiamo a prendere gli Odg e le proposte sul caro vita presentati da Rf negli ultimi mesi ci si può fare un libro. E sono stati tutti rifiutati, anche dandoci dei ‘superficialotti’. Poi uno apre Rtv, la domenica pomeriggio, e legge: ‘Riunione di maggioranza: la maggioranza decide di annullare le bollette’. In un paese normale, uno che legge questo rimane stecchito sulla sedia. Ma non si poteva fare qualcosa prima, per evitare questo disastro? I problemi sono di ordine metodologico: uno si regola sui consumi, sapendo quanto costano gas e luce e come avviene la modalità di tariffazione. Sono due cose su cui bisogna essere trasparenti. Pena la sfiducia della gente e la non collaborazione. Ma se la maggioranza decide di annullare la ‘bollettazione’ dei cittadini, se la maggioranza si riunisce di domenica pomeriggio e decide che le bollette saranno annullate… ce ne freghiamo dell’Autority, va bene, ma cerchiamo allora di esserne conseguenti. Ha senso ancora un’autorità in regime di monopolio di un’azienda statale? Ha senso un Cda che ci manda le bollette a casa e poi la maggioranza le annulla? Perché sono dei costi, riduciamo allora l’azienda in un ufficio pubblico e abbiamo risolto la questione. L’atteggiamento populista potrebbe essere ‘il costo del Gas resti come prima o anche meno’, invece noi abbiamo detto che a pagare meno deve essere chi è in difficoltà, famiglie e attività economiche .Perché le nostre proposte non sono state valutate? E cosa succederà in futuro sulle bollette? Inutile annullare le bollette e rimandarle uguali tra un mese…

Altro argomento: noi abbiamo sollevato una questione, e c’è la Commissione monitoraggio del Consiglio d’Europa che si è espresso in un certo modo. Io penso non sia più rinviabile. E stabiliamo un principio. Quest’aspetto non è rinviabile. Servono meccanismi di accountability, per cui i cittadini devono essere chiamati a valutare la realtà delle dichiarazioni dei consiglieri. Noi siamo ancora in quest’Aula ad avere il presidente della commissione che ha comunicato la non volontà di aderire al codice etico. Credo sarebbe invece molto opportuno farlo, e fare un passaggio su quella legge che lo renda obbligatorio, se si vuole fare una politica che ottemperi questi suggerimenti pressanti del Consiglio d’Europa.

Rossano Fabbri, Ar-Npr
Sulle bollette: al di là di tutti gli errori in precedenza e delle considerazioni non peregrine del consigliere Renzi, bene ha fatto la maggioranza a porre fine ad un caos che stava sfuggendo di mano. Quando ci sono problemi che sfuggono di mano come quelli che ci siamo trovati ad affrontare, il governo deve far i l governo e bene ha fatto a prendere questa decisione. Renzi ci dice che su argomenti come questi hanno deciso di non fare populismo. Tradotto: l’aumento a dismisura del gas  è dovuto a fattori e contingenze internazionali, dove tanti paesi hanno sofferto di più del nostro. Da sempre acqua e gas vengono lette una volta l’anno, ma solitamente il ‘presunto’ non si discosta mai tanto dall’effettivo. Però in questo senso il governo si è mosso anche con una delibera di 300 mila euro alla Poste, per provvedere alle letture effettive. E allora credo qualche cosa di tipo amministrativo sia successo, e bene ha fatto il governo per provvedere a letture e non a consuntivi.  L’errore grossolano fatto del governo è stato piuttosto quello di non prevedere un ‘paracadute’ per le famiglie meno abbienti, visto le contingenze non legate solo al caro bollette ma a tante altri rincari che tutti insieme possono incidere sulle famiglie meno abbienti, come per gli interessi dei mutui…

Sul  Codice etico: nonostante la questione sia agli albori dell’opinione pubblica, da tempo, arrivano queste esternazioni in coincidenza con il comma successivo su Banca Centrale. Una puntualità politica non indifferente, con motivazioni ancora una volta abbastanza fuorvianti per tempi e modi. Se vogliamo mettere in discussione quanto deciso con il codice etico dobbiamo tornare al provvedimento e prevedere l’obbligatorietà, che oggi non c’è.

Questa coincidenza mi pone già dei brutti auspici.

Stefano Giulianelli, Pdcs

Sul tema bollette: affrontare i temi con chiarezza, ricercando la causa e intervenendo con funzioni efficaci è unico modo per superare i problemi, non è possibile alimentare confusione nella cittadinanza, con malizia e malafede. Dovrebbe essere chiaro che la crisi energetica si è abbattuta su tanti paesi, San Marino inclusa. L’effetto diretto è l’aumento dei costi di gas ed energia e quindi delle utenze. Al fine di contrastare la situazione di emergenza energetica, la politica sammarinese si è orientata subito per la protezione di imprese e famiglie in difficoltà.  Il 22 giugno 2022 è stato emesso il decreto n.92, con la finalità di equilibrare i necessari aumenti tariffari delle utenze deliberati da dicembre 2021 e di venire incontro alle necessità di nuclei familiari e operatori in difficoltà. Si riferisce al contenimento dei costi per il 2022, con le misure di dilazione di pagamenti senza more o interessi, e di decurtazione dei costi. Successivamente, a febbraio e marzo sono stati emessi altri due decreti per il contenimento dei costi per tutte le utenze e non solo per chi in difficoltà.

Il problema dell’aumento dei costi sui mercati è stato gestito dall’Azienda con la sottoscrizione contratti che hanno permesso sterilizzare in parte questi aumenti e che hanno consentito un recupero di circa 70 mln all’interno dell’azienda e hanno reso possibile rialzi contenuti. Nell’incontro di ieri tra governo, azienda e maggioranza si è detto che l’aumento in media del 2023 è del 70%. Anche se non ci fosse stato l’errore del sistema informativo dell’azienda, la bolletta di dicembre 2022- – gennaio 2023 avrebbe comunque registrato l’aumento del prezzo.  A fronte  degli aumenti attesi, occorre riproporre misure straordinarie a sostengo di famiglie e imprese. Il vero problema della questione bollette è che non c’è solo il problema legato all’aumento  di gas ed energia, ma altri elementi di natura endogena: inefficienza dell’azienda di Stato in termini di sistemi operativi e di controlli interni, e secondo problema di regolazione dell’authority in un sistema di monopolio statale, poi di informazione a beneficio della cittadinanza.

Eva Guidi, Libera

Mi farebbe piacere far presente al consigliere Fabbri che oggi non c’è una data particolare per cui noi qui andiamo a chiedere di ottemperare a considerazioni del codice di condotta, semplicemente è la prima commissione finanze da lei, Presidente, convocata e presieduta, da quando si è dibattuto in Aula della questione del codice di condotta. Sgombriamo il campo da queste considerazioni che non hanno fondamento. Ripeterò quanto detto lo scorso 16 gennaio sul codice di condotta: partendo dal rapporto del Greco, sulla base del quale c’era stato un grande lavoro dei membri del Consiglio sul codice di condotta, per ricordarle che le regole che ci siamo autoimposte sulle comunicazioni della posizione debitoria dei consiglieri era solo un primo passo rispetto quanto chiesto del Greco. Il Greco ne chiedeva altre di informazioni in questo ambito, così come un primo passo è stato al momento di non rendere obbligatorie tali informazioni. E’ un argomento che merita ulteriori approfondimenti, è questine di trasparenza nei confronti dei cittadini. E abbiamo preparato anche un Odg che chiede, in virtù del primo passo nella direzione codice di condotta compiuto, di ottemperare alle ulteriori sollecitazioni.

Al Sds Lonfenrini : non ho tanto da aggiungere rispetto quanto detto dai colleghi, però dopo la commissione fatta ad ottobre e la grande confusione portata in Commissione finanze e del Paese, avevo capito che sarebbero state ridotte molto le tariffe, grazie a questo contratto Swap, che sembra sia stato venduto. chiedo se è stato modificato e dismesso in parte. E mi chiedo se non vi siate anche voi colleghi di maggioranza fatti delle riflessioni sul fatto che bollette così alte basate su lettura presunta rischiavano di mettere in difficoltà alcune delle persone che sicuramente conoscete, a qualcuno portano via più della metà della pensione.

Emanuele Santi, Rete

Il consigliere Giulianelli ha fatto una analisi oggettiva di come sono andate le cose. Mi sento di aggiungere: non possiamo cadere oggi nel tranello di dire ‘come mai sono aumentate le bollette’, se da una parte c’è stato  un errore nella bollettazione, ci scuseremo. Dall’altro non si può cadere dal pero.  Dall’estate 2021,  poi con gli inizi della guerra del 2022, il gas è schizzato alle stelle. Veniamo da 15 anni in cui compravamo a gas tra 0.18-0,25 a metro cubo e in sei mesi il gas costava 3 euro, 15 volte tanto sul mercato . E oggi operazione di serietà sarebbe dire che a febbraio abbiamo fatto uno swap che copriva la tariffa, anche se costava di più, a noi ci veniva il rimborso. Grazie a questa operazione abbiamo avuto rimborsi per decine di milioni di euro e ci ha permesso una tariffa dello 0.43. Ma se prima lo pagavamo 0.20, il costo è comunque raddoppiato. Ai cittadini per serietà bisogna dire che il costo del gas è aumentato e di conseguenza anche le bollette lo sono. Poi è chiaro, se nel momento che devi alzare, sbagli la fatturazione, perché c’è stato un errore tecnico di incongruenza da un programma all’altro. Ma tolto questo, i cittadini purtroppo dovranno subire un aumento delle tariffe. Poi veniamo ad un punto: come mai continuiamo con le letture presunte? Sulla luce sì, sul gas no, è stata una scelta magari di 10 anni fa. La telelettura ha un costo di qualche milione di euro, e oggi si andrà verso questo sistema. Sulle letture presunte: proprio alla luce dei continui sbalzi, sarà importante andare verso lettura reale. Questo è il dato importante. Noi in questo momento siamo di fronte a un passaggio in cui per fortuna il prezzo del gas si sta riliallineando ai valori pre-guerra, per questo la scelta di vendere il contratto. Se avessimo aspettato e il prezzo fosse sceso sotto lo 0, 43, sarebbe toccato a noi rimborsarlo. Bisogna fare un’operazione di realtà delle cose.

Michela Pelliccioni, Dml

Le puntualizzazioni date credo siano state molto importanti per ricreare lo storico dei passi effettuati. Le decisioni di ieri hanno come biettivo primario quello di creare rassicurazione dei cittadini, soprattutto di presenza di questo governo, per fare in modo ci sia fiducia. Errori sicuramente ci sono stati a livello tecnico ma anche qui serve chiarezza. Non c’è in questo momento necessità di fare una caccia alle streghe attribuendo colpe a chi non ne ha, e le letture sono state effettuate da personale qualificato, il medesimo che le faceva in precedenza, non è questo il problema. I problemi si possono essere creati nella gestione informatica nella lettura di queste bollette, e richiamo al problema legato alla necessità urgente di digitalizzazione nel paese che ormai è imprescindibile. Dobbiamo avere software funzionati e non abbiamo tempi supplementari.  Se c’è necessità di avere liquidità per essere sul mercato e approvvigionarsi, bisogna anche considerare che è una situazione difficile per i cittadini. Bisogna venirgli incontro, spalmando le bollette perché possano pagarla. Un impegno prossimo di questo governo sarà quello di trovare soluzioni per tempo, più adeguate. Il principale obiettivo non è solo guardare al presente, non abbiamo una situazione di mercato stabile, servono competenze tecniche  per soluzioni adeguate.. Abbiamo presentato una proposta sul tavolo e spero vanga valutata, il fondo Aquila Capital, per creare la prima comunità energetica nazionale. Permetterebbe di sganciarci dal prezzo dell’economia di mercato.

Andrea Zafferani, Rf

In commissione ad ottobre si segnalava l’aumento del prezzo e si lodava il contratto swapt che ci bloccava il prezzo del gas.  Non è ancora stato detto ai cittadini qual è costo medio per Aass di approvvigionamento del gas, tenendo conto dello swapt e del costo del gas legato allo spread, e ciò impedisce di capire se la tariffa 0.81 sia giusta.

In questa situa di mancanza di trasparenza e continui cambi di linea, arrivano le bollette a casa su letture presunte dedotte dai consumi degli anni precedenti, mentre era stato detto di risparmiare. Era evidente che la gente si sarebbe sbagliata. Nonostante i 300 mila euro alla Poste per la lettura nel bilancio. Le bollette sono arrivate in assenza totale di aiuti, per le famiglie meno abbienti, gli aiuti ricevuti sono limitati a qualche dilazione e solo per categorie in estrema difficoltà. Vi cito il caso di una pensionata con una pensione minima e badante a carico e una bolletta da 600 euro. Ma gli aiuti non ci sono per queste persone. Da mesi chiediamo il bonus, crediti di imposta e da mesi mancano interventi. Noi abbiamo presentato l’Odg lper sottolineare queste mancanze e per chiedere un atto di responsabilità a governo e vertici Aass e chiediamo al governo di emanare un provvedimento al più presto per aiutare le famiglie.

Gian Nicola Berti, Npr

Non so se siamo del tutto seri o se ci stiamo trincerando dietro speculazioni che non fanno onore a nessuno. Perché il prezzo di queste speculazioni le pagano i cittadini e, se non le pagano i cittadini, pagherà  l’Azienda dei servizi che chiuderà il 2022 e il 2023 con notevole sbilancio, perché le nostre bollette recano costi inferiori rispetto al costo di approvvigionamento. Bisogna riflettere se mantenere prezzi per incentivare le persone, o attuare correttivi, per aiutare famiglie indigenti, per sopportare il costo del gas, e sono sicuro il Segretario ci spiegherà le iniziative del congresso. Molto positivo è stato il senso di responsabilità che opposizione e maggioranza hanno prestato in questo momento. Fino al 2021 il nostro Paese ha avuto costi di approvvigionamento tra i più bassi in Europa. I costi poi sono schizzati alle stelle e non potevamo evitare di aumentare le bollette, è un passaggio fatto per senso di responsabilità. In tutto questo c’è stato il problema del cambio di lettura del gas, che è stato infelice, l’azienda ha spiegato che piuttosto di mandare bollette con letture con possibili errori, hanno fatto la scelta più garantista delle letture presunte. Le bollette sono state revocate, dovremo essere tuti d’accordo, ma inizia lo sport nazionale della ricerca delle colpe..

Codice etico: già ho espresso le mie perplessità e devo parlare di disonestà intellettuale. Lei, Renzi, è disonesto intellettualmente, sostiene che il presidente non ha dato le giuste informazioni. Io ho già detto che in altre due dichiarazioni ho visto informazioni anomale. Non può scrivere che è beneficiario di un trust, senza indicare il nome del trust, questo è molto più grave, lei dice che ha adempiuto agli obblighi, ma non è vero. E noi come facciamo a capire che lei è in conflitto di interessi o meno?

Luca Boschi, Libera

Non avendo tempo di leggere l’Odg,spiego che non è aggressivo, non chiediamo dimissioni. Chiediamo che a salvaguardia dell’onorevolezza delle nostre istituzione sia opportuno che il presidenti Mancini su adegui completamente al codice etico. Sul tema bollette: Segretario Lonfernini, è chiaro che trattiamo di un problema noto, da almeno dal 2021, e che stiamo gestendo in questa commissione dallo scorso ottobre, quando il Segretario ha annunciato nell’audizione con i vertici Aass, aumenti del 104-120%, poi ‘opposizione reagì e questi furono cancellati.  E a 5 mesi da quel dibattito, l’azienda invia delle bollette su cui ancora non abbiamo capito se erano di quell’entità per errori tecnici o altro. E in una riunione di maggioranza di domenica, il governo decide che le bollette sono annullate. Come verranno gestite le prossime? Si tratta di bollette insostenibili per una famiglia media che si sommano all’incremento delle rate dei mutui, della benzina, all’aumento della spesa alimentare

Teodoro Lonfernini, Sds con delega ai Rapporti Aass   

Che la questione energetica sia la questione delle questioni in tutti i paesi di area europea è un fatto.

Se ci dimentichiamo cosa è accaduto da fine settembre 2021, in termine di gestione delle risorse energetiche, faremmo un ulteriore errore.  Io non faccio il preside, né l’insegnante, per cui ho evitato di fornirvi un ‘disegnino’, ma ho tentato a più riprese di darvi elementi oggettivi. E’ evidente che c’è stato un errore, lo abbiamo riconosciuto e detto, lo abbiamo fatto testimoniare in un incontro con i membri di maggioranza. E’ un delitto svolgere questi incontri con chi deve capire e trasferire? Da lì poi, crearne un castello di natura politica, come si è assisto nei miei confronti, è squallido. Ormai la politica è questa. Le nostre aziende pubbliche vanno tutelate. Si deve ammettere dove si è sbagliato, si rimette ordine e si riparte. Ed  quello a cui mi sono dedicato in questi 5 giorni. Senza sosta. E la riunione di ieri che voi dell’opposizione avete contestato è un atto di ulteriore responsabilità da parte di tutti perché in quel momento c’era da condividere una scelta importante che oggi è stata inviata come congresso di Stato all’azienda: interrompere la procedura di pagamento delle bollette e riemetterle corrette reali.

Il direttore ha ammesso che anche la strategia rispetto l’anomalia di sistema poteva essere gestita meglio. La responsabilità non è della politica, l’azienda pubblica ha la sua autonomia. Cosa faremo: correggeremo l’anomalia, intervenendo fin da subito con la gestione amministrativo-contabile di richiamo di tutte le bollette. Interverremo nella riemissione con la lettura corretta, faremo in modo che ci saranno tutti gli atti normativi per gestire al meglio una crisi energetica ancora incerta, continueremo a valorizzare le utenze che hanno una percentuale nettamente inferiore. Dovremmo essere riconoscenti al nostro Paese che, in un momento di crisi energetica globale, con punte da +400%, il nostro sistema ha mantenuto una crescita del 60% . Interverremo su tutte queste cose.

In ogni caso, visto che non deve più accadere, da parte mia partirà all’attenzion della Dirigenza della Funzione pubblica una nota per richiedere una indagine normativa interna, per conoscere chi ha agito con superficialità e chi no. Interverremo sulla questione legata alla comunicazione, chi lo deve fare, come e quando. Interverremmo in ogni modo e con ogni strumento affinché la nostra azienda sia sempre tutelata e i cittadini possano beneficiare dei suoi servizi. E in questo momento utilizzerò ogni strumento necessario per capire chi sta intervenendo, attraverso gruppi economici occulti e deviati, nel prendere controllo della nostra azienda pubblica. iùIl tempo della pazienza è terminato.

Nicola Renzi Rf

Da parre mia dico fin da ora che quando il comitato del codice etico deciderà che i nomi del Trust, e magari anche cosa c’è dentro, per chi fa politica deve essere comunicato, io ottempererò anche domani. Anzi richiedo fin da subito al comitato etico di esprimersi e dire se i nomi dei trust devono essere pubblici, io li do da oggi. La differenza è questa: lei difende chi dice pubblicamente che non ce le dirà queste cose perché non vuole disvelare i suoi debiti. Io invece non ho nessun problema. Quelli sono beni di famiglia che ha messo via nel tempo e sono molto moderati. Io non ho debiti che non onoro.

 

 +++ODG+++

 

Andrea Zafferani, Rf

Darei lettura del Primo Odg dell’ opposizione

La Commissione consiliare Permanente Finanze, Bilancio e Programmazione; Artigianato, Industria, Commercio; Turismo, Servizi, Trasporti e Telecomunicazioni, Lavoro e Cooperazione

a) considerati i riferimenti portati dal Segretario di Stato con delega ai rapporti con l’Aass e dai vertici dell’Aass stessa, nella seduta del 25 ottobre u.s., rispetto ai temi delle modalità e dei prezzi di approvvigionamento di energia elettrica e gas e tenuto conto che tale seduta si è conclusa senza l’approvazione di alcun ordine del giorno;
b) considerata l’assenza di ulteriori riferimenti ufficiali all’interno della Commissione sull’argomento e lette, quindi, le notizie di stampa e i comunicati stampa tempo per tempo resi noti alla popolazione sui medesimi argomenti;
c) considerato che:
I. negli ultimi giorni, ai cittadini e alle imprese sammarinesi sono state recapitate bollette di importo molto significativo, con scadenza a fine marzo 2023, relativamente a consumi stimati per il bimestre Dicembre 2022 – Gennaio 2023, consumi che in molti casi sono stati calcolati non tenendo conto degli appelli e delle linee guida emanate dal Governo per spingere le famiglie e le imprese al risparmio energetico ;
II. la tariffa applicata su ogni metro cubo di gas consumato è superiore di circa il 33% a quella media applicata nello stesso periodo dello scorso anno, senza alcuna distinzione di reddito o capacità contributiva degli utenti;
III. il comunicato stampa emanato dal Governo nella giornata di ieri parla di un “mandato che la Segreteria di Stato per il Lavoro ha immediatamente inviato alla Direzione dell’Azienda Autonoma di Stato di annullare tutte le bollette alla data di domani lunedì 27 marzo. Le stesse saranno quindi riemesse con le modalità che nel dettaglio saranno fornite agli utenti nella giornata di domani.”, al momento senza l’indicazione di ulteriori contenuti specifici;
d) preso atto del servizio pubblicato in data 20 Marzo 2023 sul sito di San Marino Rtv in cui si afferma “a partire dal prossimo 1° aprile la tariffa del gas verrà indicizzata, quindi variabile con l’andamento dei mercati. Lo stabilisce l’Autorità per l’Energia con delibera che uscirà ufficialmente nei prossimi giorni. “Dopo l’estate – anticipa, inoltre, il Presidente Marco Affronte – agli utenti verrà data la possibilità di scegliere una tariffa indicizzata oppure fissa sia per il gas, sia per l’energia elettrica”, come già avviene in Italia”;
e) visto l’arrivo quasi contemporaneo delle bollette dell’energia elettrica, calcolate con la tariffa variabile recentemente deliberata, e di quella del gas, calcolate con le letture presunte sopra indicate, e la vicinanza delle scadenze di pagamento delle stesse;
f) valutata la confusione che tutto questo sovrapporsi di notizie, decisioni e contro decisioni di segno opposto ha generato nella popolazione sammarinese,

impegna il Congresso di Stato a emanare un apposito provvedimento normativo finalizzato a:
1. introdurre strumenti di sostegno alle famiglie e alle imprese per il pagamento delle bollette, similmente a quanto fatto in altri Stati europei, anche attraverso bonus e crediti d’imposta, tenendo conto delle diverse condizioni reddittuali e di capacità contributiva dei diversi soggetti nonché dei carichi familiari esistenti;
2. riemettere le bollette solo una volta accertati i consumi reali dei soggetti passivi, permettendo a tutti (dati i presumibili importi estremamente elevati che verranno fatturati) di rateizzare i pagamenti senza l’applicazione di interessi almeno fino al 31 ottobre prossimo;
3. prevedere l’impossibilità che bollette diverse (acqua, luce o gas) vengano a scadere a ridosso l’una dell’altra, prevedendo l’obbligatorietà di almeno 30 giorni di distacco fra le scadenze;
4. introdurre sistemi che consentano alle bollette calcolate su base variabile (come è oggi l’energia elettrica e come, pare, sarà domani per il gas) di tenere conto delle differenti capacità contributive dei consumatori, dei differenti modelli di consumo che pongono in essere e della numerosità dei componenti familiari, anche introducendo scaglioni basati su livelli di consumo procapite e non totale;

sollecita
il Congresso di Stato, l’Autorità di Regolazione per i Servizi Pubblici e l’AASS a predisporre un
piano, da presentare alla Commissione entro il 30 aprile 2023, nel quale, in assenza del
Piano Energetico Nazionale, siano definite le modalità operative dell’AASS nel settore dell’energia
nel corso del 2023 e del primo semestre 2024, considerando anche gli opportuni investimenti nelle rinnovabili, nell’efficienza energetica degli edifici pubblici ed eventualmente in ulteriori tecnologie che consentano una rilevante produzione interna;

in occasione della presentazione di tale piano, impegna altresì il Consiglio di Amministrazione dell’AASS
1. a presentare una dettagliata relazione scritta che evidenzi i seguenti elementi:
a) i contratti stipulati con fornitori esteri di gas ed energia elettrica e le loro caratteristiche
fondamentali (durata, prezzi di stipulazione, fideiussioni richieste, condizioni di fornitura,
ecc.);
b) le disponibilità finanziarie e di liquidità di AASS a trenta giorni e a tre mesi, nonché i dati
di bilancio aggiornati, dai quali si evinca l’eventuale impatto dei maggiori costi di AASS
sul bilancio dello Stato;
c) i dati relativi al consumo ad uso domestico e ad uso industriale nell’ultimo anno, le loro variazioni negli ultimi 4 anni;
d) le ragioni di eventuali fenomeni di aumenti di consumo di gas ad uso industriale, qualora
avvenuti;
e) gli eventuali piani di emergenza e di contingentamento dell’utilizzo del gas, qualora esistano;
2. a fornire le risultanze dell’audit interna, di cui alla delibera del Consiglio di Amministrazione
di AASS n.155 del 25 maggio 2022 e del Congresso di Stato n.34 del 6 luglio 2022;
3. di conoscere le motivazioni che hanno portato a cedere le garanzie finanziarie e a vendere le coperture per le forniture di gas naturale per il periodo 2023-2027 alla Società Enel Global Trading S.p.A. sulla base del contratto ISDA già formalizzato;
4. di poter avere visione dei verbali del Cda Aass, ai sensi della legge, al fine di verificare la correttezza delle informazioni trasmesse dalla Presidenza ai membri del Cda

stabilisce altresì di audire, entro i prossimi quindici giorni, l’Autorità per i Servizi Pubblici e l’Energia, per conoscere i motivi che hanno portato alle valutazioni da questa fatte nel corso dei mesi.

Alla luce di tutto questo, considerato l’atteggiamento irresponsabile, la confusione comunicativa, gli errori gestionali e i cambi di linea, lo scavalcamento costante delle competenze dei vari enti e l’inefficienza gestionale di cui si sono resi protagonisti i responsabili politici e gli amministratori dell’Azienda dei Servizi, richiede al Segretario di Stato Lonfernini, al Presidente del Consiglio di Amministrazione di Aass e al Direttore Generale Aass di trarre le dovute conseguenze, attraverso una reale assunzione di responsabilità, di tale situazione creatasi.

Eva Guidi, Libera

Secondo Odg dell’opposizione

 

La Commissione consiliare Permanente Finanze, Bilancio e Programmazione; Artigianato, Industria, Commercio; Turismo, Servizi, Trasporti e Telecomunicazioni, Lavoro e Cooperazione

  1. viste le Raccomandazioni formulate dal GRECO alla Repubblica di San Marino in occasione dei vari cicli di valutazione avente ad oggetto “Prevenzione della corruzione nei confronti di parlamentari, giudici e pubblici ministeri”;
  2. considerato il recente rapporto finale sul monitoraggio del Consiglio d’Europa su San Marino dove si evidenzia l’importanza dei passi in avanti fatti sul codice di condotta dei consiglieri e la necessità di addivenire ad ulteriori aggiornamenti al fine di rendere ancor più efficace tale provvedimento, specialmente sul tema del conflitto di interesse;
  3. considerata l’importanza di salvaguardare l’onorabilità e l’autorevolezza delle nostre Istituzioni;

invita il Presidente della Commissione consiliare permanente Finanze ad aderire integralmente al codice etico, così come già fatto da tutti gli altri consiglieri, dichiarando tutte le sofferenze a lui riferibili anche se in capo a società di cui è socio o amministratore-

 

 Dichiarazione di Voto.

 

Teodoro Lonfernini, Sds ai rapporto con Aass

Il mio indirizzo non può essere di accoglimento. Colleghi di Rf e Libera, e vi spiego perché. La maggior parte delle circostanze in premessa sono note, le circostanze sulle sollecitazioni sono già state messe in atto con Aass e Autorità Garante.

Tutto il resto, la declinazione sulla cose da fare: mi spiace, non voglio non coinvolgervi. Questa azienda non ha colori, è l’azienda di tutti i sammarinesi e di tutti i gruppi…ma ha una sua autonomia. Spiace poi che nella parte conclusiva rimarcate che non ho calato neanche una carta in questo anno e mezzo.. Cerco di tranquillizzare tutti quanti anche nella valutazione di respingimento dell’Odg, queste procedure sono in atto anche per volontà del sottoscritto e del governo, e già sono state rivolte all’azienda di Stato dei servizi pubblici e anche all’Autorità Garante.

Rossano Fabbri, Ar-Npr

Sull’Odg letto da Guidi non si può non considerarlo un atto strumentale. Dall’Art.46 del Regolamento consiliare si evince che gli Odg non sono proponibili per qualsiasi cosa, ma per dare mero indirizzo politico e quell’odg, a parte attacco strumentale, non ha nulla di indirizzo politico, perché invitare presidente, ad aderire integralmente a un codice non ha nulla, dei fini previsti.

Rimane ben poco al di fuori della buona fede di chi ha letto.

Emanuele Santi, Libera

La nuova disposizione di dichiarare la posizione debitoria non è una imposizione. Il presidente Mancini lo ha detto pubblicamente, per motivi personali ha ritenuto di non doverlo fare. E non è un atto obbligato. Arrivare a un Odg dove si impone di dichiarare tutte le sofferenze quando il regolamento non lo prevede, mi sembra una imposizione inopportuna. Con il Regolamento abbiamo fatto un’opera di trasparenza, forse si poteva fare di più, non lo so. Se un consigliere non fa questo dichiarazione non ci sono sanzioni, punto. Adesso ci chiedete di mettere quello che non c’è mi pare un po’ strumentale.

Rispetto all’Odg sul caro bollette, abbiamo ammesso l’errore informatico. Più che arrivare con un Odg che fa la caccia alle streghe per trovare un responsabile, sarebbe meglio cominciare a fare una comunicazione più efficace rispetto al prezzo del gas. Se la tariffa è passata da 0.47 a 0,79 lo dobbiamo dire perché a livello internazionale il gas è aumentato.

Andrea Zafferani, Rf

Il Consiglio  seguendo il Greco ha ritenuto di comunicare le posizioni debitorie e non è un caso che ci stiamo concentrando su quello. Quella era la novità. Obiettivo è di rendere noti e prevenire eventuali conflitti di interesse. Credo sia nel diritto di ogni consigliere se aderire o meno a quel codice e ne risponde ai suoi elettori. Ma il consigliere Mancini non è un consigliere semplice, haun  ruolo in più, è presidente di una Commissione consiliare, ha perciò un ruolo particolare, tenuto conto anche quello di cui questa commissione tratta. Secondo noi è necessario che il consigliere in questione adempia totalmente al codice etico.  Ma resta una richiesta. Rete 3-4 anni fa, sarebbe stato d’accordo a chiedere a un presidente della commissione Finanze di dichiarare i propri debiti? Se la risposta era sì  all’epoca, non dovrebbe avere problemi nel farlo anche oggi e unirsi all’invito.

Nicola Renzi, Rf

Su altro Odg. C’è un problema Segretario. Mettetevi nei nostri panni e nella nostra frustrazione da opposizione, nel momento in cui dice che ‘queste cose si faranno’, e noi le chiediamo da mesi.

Non ci facciamo dare dei demagoghi, abbiamo detto: bisogna immaginare strumenti, da indicizzazione i redditi delle famiglie, all’individuazione di fasce che hanno necessità di sussidio.

Luca Boschi, Libera

Scopo del Codice di condotta è quello di verificare la situazione patrimoniale ed economica di chi si impegna in politica per evitare ci siano anomalie. Rispetto alle vecchie normative, in più c’è che i consiglieri devono comunicare le proprie sofferenze bancarie.

Un mutuo è sacrosanto, la sofferenza è una situazione in cui la banca interrompe i rapporti con il proprio cliente, in quanto lo ritiene impossibilitato a risarcire il debito in prospettiva. Della posizione di Mancini interessa poco e mai ci è passato per l’anticamera che abbia approfittato della sua posizione politica per avere dei favori. Noi riteniamo opportuno e abbiamo invitato il presidente ad adempiere a quanto previsto in modo volontario dal codice etico.

Matteo Ciacci, Libera

Sull’Odg bollette, capisco che il Sds Lonfernini ritenga spiacevole l’ultimo passaggio, ma mi sembra che lo sport dello scarica barile sia lo sport preferito dallo stesso Segretario, nell’ultimo anno. Ora annuncia una indagine amministrativa. E Addirittura di voler salvaguardare l’azienda da ‘potentati esterni’, adesso arriveranno i signori del male che ci comprano l’azienda dei servizi .Ognuno ha i suoi modi di comunicare, ma non so se si è capito bene cosa ha detto. Io non ho ormai più parole per descrivere il caos totale che sta portando avanti il Segretario Lonfernini. Noi diciamo solo una cosa- lo dico al collega Santi- è evidente che le ragioni per cui bollette sono aumentate derivino in parte dall’aumento costi per lo scenario internazionale. Ma c’è l’elemento del famoso ‘prezzo fisso’. Ma la differenza con il prezzo di mercato, noi avevamo proposto che venisse utilizzata per calmierare bollette. Questa cosa qui, riusciamo a dirla? Almeno questa?

Da parte di Lonfenrini non ho sentito nulla a riguardo: lo swap è stato venduto. Ci potete dire chiaramente a quanto è stato venduto, chi ha assunto questa decisione? Ieri Lonfernini ha dichiarato che entro oggi avrebbe messo nero su bianco le condizioni per la fatturazione delle bollette: questo impegno è importante che ce lo prendiamo. Questo c’è scritto nel nostro Odg.

William Casali, Pdcs

Per il mio gruppo consiliare su entrambi Odg.

Su quello relativo all’Aass, capiamo che è un  tema delicato e che ci sarebbe necessità di dare un indirizzo politico. Il Segretario ci ha esposto qui l’indirizzo dato per risolvere la questione degli aumenti tariffari. Esiste un’Autorità per l’energia che deve valutare tutti gli aspetti che incidono sulla tariffazione ed è nelle sue autonomie. Considerato che il Sds ha ammesso problematiche e come risolverle, riteniamo dove rigettare l’Odg. Sul Codice etico, noi qua siamo chiamati con un Odg a dare indirizzi politici e in questo Odg non ne vedo proprio. Come gruppo non voteremo entrambi.

Gian Nicola Berti, Npr

L’Odg sui problemi dei cittadini finisce in secondo ordine rispetto un Odg strumentale sul codice etico.  L’Odg che ci interessa lo riteniamo un po’ troppo punitivo, rispetto all’evoluzione di questi giorni. Ci possono essere stati errori e la sensazione che ho avuto è che siano stati in buona fede e che ci si è attivati subito per recuperare. L’Odg presentato: tanto vale chiedere la sfiducia al Segretario e all’Azienda, un briciolo di obiettività non avrebbe portato a espressioni così pesanti Entrambi Odg vanno respinti.

Michela Pelliccioni, Dml

Sull’Odg sul codice etico: l’obiettivo era quello di rispondere a requisiti di trasparenza richiesti a livello internazionale rispetto ai cittadini. Condivido le valutazioni fatte sull’etica, ma qui siamo chiamati a predisporre delle norme e dobbiamo attenerci in questo alle regole che ci siamo dati in questo codice. La prima è di non portare sanzioni rispetto a una dichiarazione non completa. Nel testo non c’è una specifica richiesta, né la sanzione e sono elementi che non si superano con un Odg. Sull’altro Odg, nella prima parte le richieste fatte sono attività già messe in atto dal governo, nella seconda parte, pure devono arrivare dei risultati. I contenuti sono critici, di attacco al Segretario, in questo momento servono invece risposte. Voteremo contro a entrambi.

 

1° Odg sul codice etico ( al cui voto non partecipa il presidente Mancini) : Respinto con 11 voti contrari e 5 favorevoli. 

 

2° Odg sull’Energia: Respinto 12 contrari e 5 favorevoli.   

 

Comma 2.**a) Riferimento del Segretario di Stato per le Finanze e il Bilancio sulle linee guida generali di modifica dello Statuto di Banca Centrale della Repubblica di San Marino in ottemperanza all’Ordine del Giorno approvato dal Consiglio Grande e Generale nella seduta del 17 gennaio 2023 e successivo dibattito b) Audizione dei Vertici di Banca Centrale della Repubblica di San Marino

 

Marco Gatti, Sds Finanze dà lettura di una relazione tecnica di 27 pagine sulle  sulle linee guida generali di modifica dello Statuto di Banca Centrale della Repubblica di San Marino, non accessibile dal sito del Consiglio Grande e Generale.

 Nel testo ripercorre l’evoluzione storica che ha portato all’attuale struttura di governance di Bcsm, pre-post 2006, quindi si focalizza sul contesto attuale e sulle esigenze di revisione dello Statuto di Bcsm. Di seguito un estratto del relativo capitolo:

“Lo Statuto di Bcsm è stato oggetto di vari interventi nel passato che ne hanno corretto i principali elementi di divergenza dalle best practice internazionali. Permangono tuttavia alcune lacune che sono da tempo oggetto di raccomandazioni anche da parte del Fondo Monetario Internazionale. La presente Relazione elenca gli elementi su cui intervenire, per allinearsi alle best practice, che si possono ragguagliare, in sintesi, al rafforzamento di autonomia ed indipendenza (operativa e finanziaria) della BCSM, anche tramite interventi con formulazioni di principio nello Statuto ed interventi concreti (ad esempio riducendo l’attuale discrezionalità nella erogazione di prestiti a Stato ed enti pubblici). Più in dettaglio, gli interventi normativi di revisione dello Statuto di BCSM devono conformarsi ai seguenti riferimenti internazionali: 1. Le migliori pratiche (‘best practice’) in materia di supervisione bancaria (governance); 2. i principali esempi di altre banche centrali, rilevanti per affinità geografiche o di rapporti con BCSM; 3. le forme di assistenza tecnica fornite in passato dal Fondo Monetario Internazionale (FMI). Per quanto concerne la governance interna, la scelta sul mantenimento / superamento dell’attuale dicotomia COOVIG-CONDIR deve essere oggetto di una riflessione ponderata, in quanto sussistono esempi di entrambi i modelli: vertice bicefalo (modello Banca d’Italia) e vertice monocefalo gerarchico (modello BCE).

            Infine  un estratto sulle Conclusioni: “Alla luce delle analisi e considerazioni sopra esposte, delle esperienze e delle ambizioni di internalizzazione della Repubblica, appare evidente come la revisione dello Statuto di BCSM debba essere il più possibile in linea con le best practices internazionali in materia di governance di banche centrali. Il perseguimento di tale assunto appare quanto mai necessario ed opportuno in considerazione ed in prospettiva della sottoscrizione dell’ Accordo di Associazione con l’Unione Europea, che potrebbe richiedere un ripensamento dell’attuale configurazione dell’assetto politico istituzionale, nonché di governance in materia di supervisione bancaria. Il mandato della politica in questo senso è quello di attuare, congiuntamente con l’azione coordinata e l’esperienza consolidata degli attuali Vertici di BCSM, interventi mirati e finalizzati a operare una organica riforma dello Statuto di BCSM, in grado di contemperare, al contempo, le esigenze di compliance con i richiamati “Core Principles” del Comitato di Basilea e le raccomandazioni di FMI unitamente alle peculiarità e alle dimensioni del sistema sammarinese.

 

Se da un lato infatti appare condivisibile un rafforzamento della struttura di BCSM, nei termini prospettati di progressiva indipendenza istituzionale e finanziaria, nonché l’esigenza di chiarire in maniera più dettagliata il relativo mandato e il perimetro di responsabilità dei propri organi altrettanto, risulta altrettanto vero che quanto auspicato da FMI circa la responsabilità che BCSM dovrebbe assumere nell’ambito delle politiche di finanziaria e di gestione delle riserve internazionali del Paese, dovrebbe essere piuttosto modulato, in ragione del fatto che la stessa BCSM funge da autorità di promozione della stabilità del sistema finanziario, non già attraverso interventi diretti di ‘financial stability policy’, ma unicamente tramite la sua attività di vigilanza. Peraltro, in un Paese di piccole dimensioni come quello Repubblica, anche il concetto di indipendenza deve considerare gli adeguati equilibri tra poteri e autorità, gli aspetti retributivi, l’utilizzo di risorse quale conseguenza termine di dei ruoli, nonché l’opportunità di investire maggiormente in formazione per garantire le professionalità necessarie ai vari ruoli di BCSM, limitando il ricorso a soggetti esterni.

Infine, ciò che si dovrebbe assolutamente evitare  mediante tale azione di revisione statutaria è un anacronistico ritorno al passato, nel quale l’azione di vigilanza della stessa BCSM era condizionata, sul piano dell’efficacia, dal nulla osta governativo, circostanza che, non solo non risulterebbe più in linea con i principi internazionali in materia e l’esperienza maturata al riguardo dalle omologhe banche centrali europee, ma apparirebbe altresì in forte contrasto con le esigenze di certezza e snellezza operativa che impongono, nell’ambito della supervisione bancaria, responsabilità e ruoli ben definiti”.

 

Audizione Vertici Bcsm

 

Presidente Bcsm Catia Tomasetti: La lettura della relazione del Segretario è molto interessante, i particolare sulle osservazioni del Fmi e sul confronto con le istituzioni analoghe europee.

Faremo gli approfondimenti sulle richieste del Fmi, sulla base della nostra esperienza. Ci sono dei temi su cui, in questi anni, c’è stato un confronto più acceso, come quello sui prestiti di Bcsm di ultima istanza. Poi cosa abbiamo visto nella pratica rispetto lo Statuto, quali elementi può essere giusto approfondire per consentire un lavoro più efficace,

Direttore generale Bcsm Andrea Vivoli: La relazione del Segretario richiama molti principi tra l’altro presenti nel nostro Statuto che è così  strutturato perché c’è una storia. Una storia che ha portato nel 2010 a sancire una distanza con l’originaria impostazione che vedeva un ruolo della politica molto forte e molto diretto. Prima della riforma del 2010 gli ispettori del Coordinamento della vigilanza avevano un gradimento politico che poi fu tolto e fu spostato in capo al Consiglio direttivo iI potere di nomina senza gradimento della politica. Così sulla figura del Dg, la sua rimozione è possibile solo con voto unanime dei consiglieri presenti, così come il tema dell’incidenza del congresso di Stato nel nulla osta per rilasciare nuove licenze bancarie e autorizzazione di nuovi soggetti finanziari, così come nella messa o sottoposizione di procedure straordinarie, così sia nella fase genetica che di uscita del mercato, per dare a Bcsm una sua autonomia. E furono interventi molto apprezzati dal Fmi.
Rimangono elementi di affinamento per chiarire alcune ambiguità, richiamate anche nella relazione, ad esempio su alcune competenze interne. Un tema che è stato negli anni molto dibattuto è quello dei prestiti di ultima istanza. Nel momento in cui un soggetto finanziario si ritrova in temporanea difficoltà e ha bisogno di linee di liquidità da parte della Bcsm, è chiaramente  un’attività che è parte istruttoria del credito, quindi di un’analisi tecnica del soggetto finanziario istante e una fase decisionale deliberativa. Anche all’interno di Banca centrale negli anni c’erano state diverse interpretazioni su chi dovesse in concreto svolgere questo ruolo. Forse qui un’affinamento dello Statuto sarebbe quello di prevedere espressamente quali sono gli organi preposti all’attività istruttoria e quali all’attività deliberativa finale. E secondo la nostra esperienza può essere esplicitato anche quanto accade oggi. Il coordinamento della vigilanza- che ha competenza  e responsabilità di tutte le informazioni per vagliare la solvibilità di un soggetto finanziario- effettua l’istruttoria e deve arrivare a un giudizio sulla solvibilità. Poi vi è un organo responsabile dell’amministrazione del patrimonio di Bcsm e come tale il Consiglio direttivo riveste un ruolo essenziale. Da un lato una delibera indipendente che non fa lui, perché non ha né competenze dirette, né le competenza da un punto di vista di informazioni riservate, dall’altra il consiglio direttivo che decide.

Un’ulteriore elemento di ambiguità è la competenza regolamentare, noi stiamo andando avanti verso un percorso di associazione con l’Ue e verso un contesto normativo sempre più tecnico.

Se uno guarda la regolamentazione europea, siamo passati da principi declinati delle direttive di un tempo, a regolamenti sempre più tecnici che disciplinano nel dettaglio sia l’attività si soggetti finanziari, sia requisiti patrimoniali organizzativi, requisiti del board,  dall’altra attribuiscono all’autorità di Vigilanza un ruolo di controllo nel continuo e sono dettagliati proprio per evitare che vi siano arbitraggi tra autorità finanziarie di paesi membri nell’applicazione.

Anche avere una gestione della funzione regolamentare un po’ bicamerale, con l’autorità di vigilanza cje deve approvare in primis un testo perché ne ha la competenza tecnica, e il consiglio direttivo che deve approvare lo stesso testo ed eventualmente proporre modifiche, con una navetta interna che va verso il coordinamenro finché non si arriva a testo condiviso… questo meccanismo non è particolarmente efficiente.

Se vogliamo chiarire le competenze, se nell’ambito della vigilanza ha un ruolo o meno il consiglio direttivo, forse conviene sia chiarito anche questo ultimo aspetto, dicendo che tutte le funzioni di vigilanza, come in parte prevede lo Statuto, sono in capo al coordinamento vigilanza. Restano tutte le altre competenze del Consiglio direttivo. E’ il Consiglio che nomina i membri del Coordinamento di vigilanza e ha il compito di individuare le persone ritenute- in base a documentati requisiti di professionalità e indipendenza- come idonei a rivestire quel ruolo. Se poi nel continuo si verificano problemi, allora ha anche il potere di revocarli.
Una distinzioni di ruoli più netta di fatto consentirebbe il superamento di quelle limitate aree di ambiguità che tuttora ci sono, Per la parte di vigilanza si sa benissimo chi deve rispondere. In passato vi era dibattito sul ’chi ne rispondere?’ di certi provvedimenti. La storia ci dice ‘in primis i membri del coordinamento della Vigilanza’, di fronte al consiglio che li hanno nominato e anche di fronte alla legge. Nei casi di abuso ne risponde infatti anche di fronte all’autorità amministrativa o giudiziaria in sede penale.

 

 San Marino News Agency

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