San Marino. Condannato per aver offeso la Reggenza con un post su Facebook

San Marino. Condannato per aver offeso la Reggenza con un post su Facebook

Post su Facebook offende la Reggenza, condannato 51enne. Sentenza che condanna a quattro mesi, pena sospesa e a risarcire l’Eccellentissima Camera

Offende la Reggenza tramite Facebook, condannato 51enne del riminese, Daniele Bedetti. L’uomo è stato processato ieri in contumacia, non essendosi presentato in tribunale, davanti al commissario della legge Simon Luca Morsiani. I fatti sono stati ricostruiti e risalgono al 16 gennaio 2021. L’uomo, tramite il proprio profilo Facebook aveva pubblicato una foto degli ex Reggenti, Luca Boschi e Mariella Mularoni, i quali erano stati in carica nel semestre ottobre 2019-aprile 2020. Sotto la foto della Reggenza in abiti da cerimonia aveva scritto la frase: “Dovremmo aprire i sexy-shop perché saranno c…i per tutti”.

Non solo, di seguito, alla richiesta di un altro utente su chi fossero i due ritratti nella foto postata, rispondeva che si trattava degli Eccellentissimi Reggenti, utilizzando nuovamente toni irridenti. Per il primo post, in particolare, quindi, l’uomo è finito davanti al giudice con l’accusa di offesa all’onore dei Capitani Reggenti.

La parte civile Nelle conclusioni ha esordito l’Avvocatura dello Stato in rappresentanza dell’Eccellentissima Camera. Ha preso quindi la parola l’avvocato Alessandra Belardini che, assieme all’avvocato Daniela Biozzocchi, ha rappresentato lo Stato nel giudizio di ieri. “Non ci sono dubbi, seppure i post siano stati poi rimossi e non più recuperabili dopo 30 giorni, che fossero con tutta evidenza offensivi. Era stata allerata la Gendarmeria che aveva comunque salvato gli screen-shot. Riteniamo che quanto contestato integri il misfatto di offesa ai Capitani Reggenti, anche perché, se possiamo dire che Facebook è piattaforma in cui l’utente può interagire manifestano il proprio pensiero, è evidente che questa libertà non è scevra da limiti. Il diritto è garantito ma non può travalicare i limiti dell’offesa all’onore e alla dignità”. Di qui la richiesta da parte dei legali dell’Eccellentissima camera, della condanna e del risarcimento del danno oltre alle spese si costituzione di parte civile.

La Procura fiscale Il Procuratore del Fisco, Roberto Cesarini, ha inquadrato il contesto dell’offesa, sulla base delle indagini svolte, nell’ambito di un profilo facebook che si autodefiniva satirico una sorta di “Striscina la notizia”. “Aveva quindi pretese di volersi porre come profilo satirico – ha detto il Pf – Ebbene, la battuta fatta poteva anche suscitare ilarità, ma non si capisce perché quella battuta sia stata accostata alla immagine della Reggenza. Poteva forse utilizzare una immagine più generica del Palazzo e forse avrebbe raggiunto lo scopo satirico che si prefiggeva. Poi però, proseguendo nella discussione si riscontrano dei riferimenti che fanno capire la avversione personale dell’imputato verso i Reggenti, cioè verso coloro che sono i Capi di Stato. Le affermazioni successive sono un richiamo diretto a comprendere come ci sia intenzione di denigrare quelle persone”, ha detto il Pf che ha quindi chiesto la condanna a 6 mesi di prigionia più le spese del procedimento, senza opporsi alla concessione dei benefici.

La difesa Per la difesa ha preso la parola l’avvocato d’ufficio, Antonio Masiello. “La mia è una difesa tecnica, dato che non c’è stato modo di poter avere in udienza l’imputato che poteva venire a dire la sua versione e la sua posizione. Come ricostruito dal Procuratore del fisco, quando è stato ascoltato ha deciso di non rispondere. Quello che è emerso nel fascicolo – ha ammesso il difensore – va nella direzione di una responsabilità. Potremmo poi discutere se sia stata qualche tipo di satira, ma di fronte alla sua assenza ci dobbiamo rifare a quello che c’è nel fascicolo. Unica cosa che si può rilevare è che all’epoca i Reggenti non erano quelli ritratti nella foto. Rimarrebbe l’offesa alla carica in genere. Non posso che chiedere la pena nel minimo e la concessione dei benefici di legge”, ha concluso l’avvocato Masiello.

La sentenza Il Commissario della legge Simon Luca Morsiani ha quindi deciso di derubricare il reato da offesa ai Reggenti in offesa a persone investite di pubblici poteri. Ha quindi condannato a 4 mesi di prigionia concedendo la sospensione condizionale della pena e la non menzione nel casellario giudiziale. Condanna anche al risarcimento del danno a favore dell’Eccellentissima Camera da liquidare in sede civile oltre al pagamento delle spese di costituzione di parte civile.

Articolo tratto da L’Informazione di San Marino pubblicato integralmente il giorno dopo

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