L’Informazione di San Marino: “Il governo propone di bocciare le Istanze di Uds contro la violenza sulle donne”

L’Informazione di San Marino: “Il governo propone di bocciare le Istanze di Uds contro la violenza sulle donne”

Lotta a violenza donne, il governo propone di bocciare le Istanze di Uds. Bocciata quella che propone di ascoltare il Grevio. La maggioranza si inalbera su un dato che ritiene falso

Due Istanze d’Arengo per la lotta alla violenza contro le donne. Entrambe promosse dell’Unione donne sammarinesi, arrivate in Consiglio all’indomani delle celebrazioni del 25 novembre, Giornata internazionale che sensibilizza al problema. L’approdo e la discussione delle due istanze in Consiglio doveva essere quasi una festa, una condivisione unanime di una battaglia comune, soprattutto sulla base di raccomandazioni degli organismi internazionali per l’attuazione piena della Convenzione di Istanbul. Invece un disastro, uno “schifo”, lo ha definito qualcuno in Aula, la dimostrazione che ci sono due grandi problemi a San Marino: l’ipocrisia sui temi di cui tutti si riempiono la bocca e, quel che è peggio, il deficit democratico oltre alla totale incoscienza di propone ordini del giorno “da regime”, è stato sempre qualcuno in Aula e fuori, che rischiano di danneggiare il Paese più di un dato sbagliato su un report.

A riassumere quanto accaduto in una mattinata surreale è Repubblica Futura in una nota:

1. “il rafforzamento della capacità del sistema giudiziario penale di ridurre il numero di casi che cadono in prescrizione”

2. “la conduzione di uno studio per valutare l’impatto dei termini di prescrizione applicabili ai reati di violenza contro le donne e l’adozione di misure per garantire che non costituiscano un ostacolo indebito all’accesso delle vittime alla giustizia”

3. “la raccolta di statistiche amministrative e giudiziarie per permettere una valutazione e un’analisi adeguata della risposta giudiziaria alla violenza contro le donne, compresi i tassi di condanna, al fine di identificare e affrontare qualsiasi fattore che riduca l’accesso delle vittime alla giustizia” queste sono le 3 raccomandazioni finali che il Grevio, nel suo rapporto del settembre 2020 (2021, ndr.), ritiene per San Marino “necessarie a garantire che tutti gli atti di violenza contro le donne contemplati dalla Convenzione di Istanbul siano perseguiti e sanzionati rapidamente”.

Queste sono le 3 raccomandazioni che un gruppo di istanti aveva chiesto al Consiglio di recepire con una apposita istanza d’Arengo. Nessuno potrebbe avere dubbi sull’accoglimento di queste richieste, che anzi dovrebbero essere rapidamente attuate – dice Rf – Nessuno, tranne la maggioranza e il Governo. Che, attaccandosi ad un passaggio del report del Grevio riportato nell’Istanza (“i professionisti legali hanno richiamato l’attenzione del GREVIO sul fatto che un numero stimato di 545 casi è caduto in prescrizione nel 2017, molti dei quali erano casi di violenza domestica”) hanno messo su una imbarazzante corrida che ha dato loro la scusa non solo per bocciare l’Istanza stessa ma anche per approvare un indegno ordine del giorno finale che dà mandato alla Segreteria alla Giustizia e al Congresso di Stato di agitare, come sempre, la clava della minaccia giudiziaria verso chi ha osato dare dati che loro ritengono falsi.

L’ordine del giorno approvato, infatti, chiede che venga svolto “un accertamento finalizzato ad individuare l’identità di coloro che eventualmente avrebbero fornito false informazioni al GREVIO, adottando tutte le iniziative utili e necessarie alla tutela dell’immagine della Repubblica, nonché al fine di valutare l’eventuale commissione di reato”. Gravissimo. Rf spiega il perché:

“1) Se c’è un colpevole di quanto contenuto nel report, ammesso che sia davvero falso, questo colpevole è il Segretario Massimo Andrea Ugolini, che evidentemente nel Settembre 2021 era troppo impegnato a pensare a come ribaltare il Tribunale e non ha avuto voglia di leggersi il report. Altrimenti, avrebbe semplicemente dovuto contattare tempestivamente il GREVIO e chiedere una nota di precisazione sui dati. Invece no, ha evidentemente omesso di svolgere il suo compito, e oggi fa approvare un ordine del giorno per agitare la clava giudiziaria contro i professionisti legali;

2) Da dove vengono quei dati? Non sarà che derivano dalle relazioni fatte dall’allora ex Magistrato Dirigente, l’innominata infallibile che, per questa maggioranza, non sbaglia mai? Più facile minacciare i professionisti legali che non chiedere conto a chi di dovere;

3) Gli organismi internazionali vanno presi in considerazione solo quando scrivono cose gradite a maggioranza e Governo? Se il Grevio ha ritenuto di riportare quelle considerazioni di professionisti legali nello statement finale, evidentemente ne avrà verificata la consistenza e la solidità (altrimenti, evidentemente, non avrebbero trovato posto). E invece, anziché approfondire quei dati, si preferisce minacciare chi li ha forniti;

4) Chiedere l’identità di chi fornisce le informazioni agli organismi internazionali è molto grave, e mina l’attività stessa e la funzione degli organismi internazionali che basano anche su colloqui riservati l’efficacia della loro raccolta di informazioni;

5) Dire in un ordine del giorno che, in pratica, un organismo come il GREVIO riporta le cose senza approfondirle, fa fare bella figura al nostro Paese?

6) Non avere, di fatto, accolto le 3 raccomandazioni finali del GREVIO, data la bocciatura dell’Istanza, fa fare bella figura al nostro Paese?

Molti della maggioranza, persino firmatari dell’ordine del giorno, hanno capito rapidamente l’errore e si sono dissociati dalle loro stesse firme, alcuni dicendolo anche al microfono (ma poi, alla prova del voto, evitando di votare apertamente contro). Non c’è stato comunque il tempo di rivedere il testo finale, i falchi della maggioranza hanno voluto procedere alla votazione rapidamente e l’ordine del giorno è passato con 20 favorevoli e 15 contrari (tra cui 2 consiglieri di Rete, oltre all’opposizione).

L’ennesima pagina nera, nerissima, di una maggioranza sempre più imbarazzante e inqualificabile nei modi e negli approcci”, conclude Repubblica Futura. Libera dal canto suo parla di “Ordine del giorno abominevole! La maggioranza continua ad utilizzare il Tribunale per attaccare, denunciare, perseguire chi non la pensa come lei. Come abbiamo riferito in Consiglio chiediamo a gran voce di far basta con questi metodi. Salviamo la Democrazia!” In Consiglio le reazioni della maggioranza che hanno portato all’odg hanno visto Gian Nicola Berti, Npr, chiedere di fare chiarezza relativamente “da chi arrivi questa informazione falsa”.

Gian Matteo Zeppa, Rete, si dice scandalizzato dal fatto che “dei professionisti siano andati negli organismi internazionale a dare dati falsi e ci si è fatta anche una istanza”.

Aida Maria Adele Selva, Pdcs, ipotizza sia un errore e sottolinea la gravità delle conseguenze proprio sulle vittime: “Una donna come può pensare di denunciare, se viene a sapere che ci sono tutti questi casi che vanno in prescrizione?”, chiede.

Per Francesca Civerchia, Pdcs, è chiaro “il tentativo di scredi- tare il tribunale, fornendo in- formazioni sbagliate”.

Carlotta Andruccioli, Dml, riconosce la necessità di evitare strumentalizzazioni, ma invita a “non perdere di vista l’obiettivo”, segnalato dall’istanza: “Come San Marino abbiamo già un quadro normativo di riferimento, la convenzione di Istanbul”.

L’istanza viene bocciata con 26 voti contrari e 11 a favore. Poi viene proposto l’ordine del giorno per fare intervenire il tribunale, sul quale si pentono anche alcuni firmatari di maggioranza e votano contro, ma passa con 20 voti a favore e 15 contrari. A nulla sono valsi gli appelli dall’opposizione. A riassumere la gravità dell’or- dine del giorno è il consigliere Giuseppe Morganti: “Questo atto getta la nostra Repubblica in uno dei peggiori momenti della sua storia. Spero che la maggioranza che ha firmato questo ordine del giorno scellerato. La maggioranza si mette in testa di arrivare a un processo persecutorio verso chi ha dato questo dato? Non si fa politica col tribunale! Cambiate registro! Invito fortemente a ritirare questo schifo di ordine del giorno. Basta! Non continuate in questo scempio della democrazia”.

Articolo tratto da L’Informazione di San Marino pubblicato integralmente il giorno dopo

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