San Marino. Consiglio Grande e Generale, resoconto seduta mattutina 24 agosto 2023

San Marino. Consiglio Grande e Generale, resoconto seduta mattutina 24 agosto 2023

CONSIGLIO GRANDE E GENERALE,  21- 29 AGOSTO

– GIOVEDÌ 24 AGOSTO – Seduta della mattina

Licenziato in seduta notturna anche il secondo articolo sulle Residenze fiscali non domiciliate, l’articolo 11, “Regime fiscale speciale per la residenza fiscale non domiciliate”, il Consiglio Grande e Generale in mattinata va avanti nell’esame del  Progetto di legge “Variazione al Bilancio di Previsione della Stato 2022”.

            La seduta si concentra sull’esame di una serie di emendamenti presentati da Repubblica futura, tutti respinti. I primi due sono larticolo 1-decies  “Lavoro prestato dagli amministratori” e quello, dallo stesso titolo, in subordine.  Entrambi gli emendamenti di Rf mirano a ridurre i costi dei contributi previsti per gli amministratori di società e inoltre prevedono l’assunzione dal secondo livello retributivo (non dal quinto come è ad oggi), andando a modificare quanto previsto dalla recente Riforma previdenziale.
Emanuele Santi, Rete- oggi all’opposizione, ma in maggioranza quando la Riforma è stata approvata- fa notare gli effetti negativi che può avere la misura proposta da Rf: “Dai dati emerge che abbiamo quasi mille società senza dipendenti, con amministratore e nessuno figura come lavoratore. Si è creata così, nella riforma, la figura dell’amministratore operativo, ovvero si è dato obbligo di assumere una persona che fosse amministratore dipendente che lavorasse, e si è posta l’aliquota del 24% per la contribuzione pensionistica”. Questo intervento, precisa, ha avuto impatto, solo per le società che non avevano dipendenti, di quasi 2 mln di euro di entrate in più.  Quindi, andare ad abbassare le entrate- come richiesto dall’emendamento- “significa inficiare parte della riforma  e avere 2 mln di euro in meno di entrate”.
Al contrario, Alessandro Rossi, Gruppo misto,  ritiene “il tentativo di mediazione degli emendamenti di Rf legittimo e ragionato”. Quanto è stato introdotto con la riforma infatti “mi sembra-prosegue- un eccessivo carico per amministratori e società”. Sulla stessa linea Matteo Ciacci, Libera: “Generalizzare per tutti, senza analizzare le specificità delle nostre attività, può portare a disagi che sono emersi subito dopo l’approvazione di questi articoli che hanno disciplinato l’amministratore operativo”. Così, “pagare il 24,5% di contributi per alcune attività è molto gravoso- conclude- serve per far cassa o per andare a prevenire la mancanza di pagamenti, per cui magari si poteva agire in modo differente?”. Andrea Zafferani, Rf, chiarisce l’intento degli emendamenti:  “Noi riteniamo che la misura introdotta con la riforma nel tempo possa creare problemi all’avvio di nuove imprese- spiega- perché impone in partenza un dazio che vale migliaia di euro, sia per contributo previdenziale, sia attraverso il concetto di amministratore dipendente che deve assumersi a livello alto”. In un senso o nell’altro “può disincentivare la nascita di nuove società”. Anche Rossano Fabbri, Npr, auspica presto un intervento che “metta mano a queste distorsioni”. Per il consigliere, oggi in maggioranza, “Stabilire l’assunzione per forza di un amministratore rappresenta una norma che è una reazione di pancia al fatto che in molte situazione ci si trovava senza dipendenti e con un amministratore non legato ad alcun rapporto di lavoro”. La misura dunque è nata per  “una visione distorta dell’economia”. Contrariato il Sds Lonfernini che ricorda come su certi temi si sia discusso già tanto nel corso dei tavoli sulla riforma e anche in Aula. “Non c’è visione distorta dell’economia- replica a Fabbri- c’è però una visione differente da quello che è stato il nostro contesto tempo fa, rispetto al futuro, ovvero l’Accordo di associazione Ue”. Il segretario di Stato spiega infatti che il tema rientra nell’ambito della libertà di circolazione dei lavoratori “dove abbiamo obblighi specifici, il rispetto al mercato cui ci rifaremo”. Con l’amministratore operativo “abbiamo in anticipo già messo per legge questi aspetti”, tra cui il 5° livello, puntualizza. Non solo: “Nei primi articoli di Assestamento- aggiunge- abbiamo posto deleghe che riguardano proprio gli aspetti previdenziali ed alcune correzioni che dobbiamo fare per l’equilibrio dei conti ed aspetti di solidarietà familiari”. In dettaglio, l’articolo approvato “incarica il governo di adottare decreti da qui al 31 dicembre- conclude-  aspettiamo l’approvazione dell’Assestamento proprio con quegli articoli per delega, poi ci saranno gli atti successivi”.  Guerrino Zanotti di Libera punzecchia la maggioranza:  “Il Sds Lonfernini si è speso nel dirci che noi, in largo anticipo rispetto alla firma dell’accordo Ue, siamo stati attenti a quello che l’Europa ci chiedeva- rileva- peccato che ieri sera il Consiglio ha approvato gli articoli sulle residenze fiscali non domiciliate”, che possono essere un rischio per il percorso di associazione. “Da una parte tanta attenzione- fa notate- su una questione grave come le residenze invece molta approssimazione”. Maria Katia Savoretti, Rf , conclude il dibattito sugli emendamenti del suo gruppo:”Non riesco a comprendere perché ci sia, da parte del governo, tale chiusura nel prevedere un intervento a sostegno delle nostre attività, basterebbe un po’ di buon senso”. Entrambi gli emendamenti di Rf sono quindi respinti.

Si passa quindi all’Emendamento successivo di Repubblica futura “Articolo 1- undecies “Solidarietà familiare”. Lo illustra Andrea Zafferani, Rf: “La parte più importante dell’emendamento è la reintroduzione della voce dell’articolo che è stato tolta, rispetto la versione precedente, sulla solidarietà famigliare, senza una ragione. Si prevedeva la possibilità di utilizzare la solidarietà familiare anche da parte dell’amministratore unico di Società di capitali, le cui quote siano al 100% di proprietà della famiglia che opera nei settori economici individuati nella norma del 2014”. Poi “nel 2022, con la riforma del lavoro occasionale- prosegue- inspiegabilmente è stata tolta questa previsione e la solidarietà familiare può essere utilizzata esclusivamente dal titolare di impresa individuale, di società in nome collettivo e dal libero professionista”. Rf punta quindi a reintrodurre l’applicazione della solidarietà famigliare in forma più estesa. Il resto dell’articolo riprende la riforma del 2022 che ha previsto la solidarietà familiare pagata al 10% della retribuzione media territoriale, e si chiede di tornare piuttosto ai 100 euro previsti come contributo mensile.

Maria Luisa Berti, Npr, si dice contraria alla riduzione del contributo forfettario, come previsto nell’ultima riforma, mentre apre alla reintroduzione della solidarietà familiare anche in ambito della società di capitali. “E’ una mancanza che va sanata- manda a dire- e potremmo valutare, non so se questa è la sede opportuna, in caso successivamente, di prenderla in considerazione”.

Teodoro Lonfernini, Sds Lavoro, ribadisce la disponibilità di intervenire sul tema in questione, alla luce delle deleghe previste negli articoli già approvati dell’Assestamento. Difende poi la scelta di escludere le società di capitali: “La  solidarietà familiare doveva riguardare l’assistenza a un’impresa a gestione familiare e non a un’impresa strutturata sotto forma di capitale”, anche per questo “si è mantenuto una contribuzione bassa”. A monte, il rischio di generare disparità concorrenziali. “Se il tuo diretto competitor o dirimpettaio commerciale non ha un famigliare- osserva il Segretario- deve metterci 35 mila euro per assumere una persona, tra contributi e salario”.  Ma non si tira indietro da un ragionamento complessivo e successivo nell’ambito della delega approvata.  Francesco Mussoni, Pdcs sottolinea come appaia “un po’ scoordinato” accogliere emendamenti che “vanno a creare squilibrio nell’impostazione”, già prevista con la delega. “Siamo consapevoli della necessità di intervenire- sottolinea- sosteniamo la delega ma non l’emendamento di Rf”.

Al contrario Iro Belluzzi, Libera, insiste sull’emendamento. “Quando una famiglia è disposta a sostenere un’impresa va agevolata- evidenzia- perché è tutta ricchezza che rimane all’interno del territorio”.  Nicola Renzi. Rf, spiega al Segretario che sono tantissime le manifestazioni di difficoltà ricevute nella gestione quotidiana delle attività:  “Alcune, e non poche, che si reggono esclusivamente sull’aiuto di un membro della famiglia sono entrate in difficoltà e stanno pensando di chiudere”. Auspica infine il voto dell’emendamento, anche concordando delle modifiche.

Tende poi la mano a Rf Alessandro Cardelli, Pdcs, riconoscendo che i tempi per l’approvazione del decreto possano anche slittare a novembre: “Vista la disponibilità dell’intera Aula per estendere la solidarietà alle società di capitali, se ci fosse disponibilità nel ritirare la parte del testo sulla contribuzione, metterei al voto l’emendamento”.  Ribatte subito Stefano Giulianelli, Pdcs, chiarendo che la strada da seguire è quella indicata dal Segretario: “Con il decreto si andrà a sistemare la problematica in modo approfondito”.  

Emanuele Santi, Rete, si dice un po’ in imbarazzo, alla luce degli interventi degli ultimi consiglieri: “Come fate dalla Dc a dare contro al vostro Segretario?“. Al contrario, “voglio difendere la scelta politica che abbiamo fatto insieme, prima di passare all’opposizione”, puntualizza. “Non si può tornare indietro con i 100 euro che erano una stortura evidente, era una vergogna”. Santi annuncia voto contrario all’emendamento di Rf: “Non si può tornare su tutto perché siamo in campagna elettorale”, stigmatizza.

Rossano Fabbri, Npr, riconosce l’importanza della regolamentazione della solidarietà famigliare: “Si è cancellata la situazione brutta da vedere- ricorda- in cui il padre andava ad aiutare il figlio nell’impresa e si vedeva sanzionato con la decurtazione dell’intera pensione per un anno”. E ammette anche lui che l’emendamento di Rf è condivisibile e accoglibile nella parte in cui include anche le società di capitali a conduzione familiare. Stessa posizione per Alessandro Rossi, Gruppo misto: “E’ di buon senso estendere la solidarietà familiare ad altre casistiche”,  Oscar Mina, Pdcs, ribadisce la posizione del suo gruppo: “Visto che c’è la disponibilità del Segretario a ragionare sulle modifiche in ambito della delega, siamo per respingere l’emendamento di Rf”.  Carlotta Andruccioli, Dml sottolinea quindi la fiducia verso il Segretario che “ha il merito di aver regolamentato un ambito controverso”. Sul prossimo decreto che rivedrà la solidarietà familiare, Andruccioli esprime infine l’auspicio affinché “sia orientato verso il buon senso e non in ottica punitiva”.  Conclude il dibattito sull’emendamento Zafferani, Rf: “Mi pare in molti lo condividano, non ho capito perché aspettare la delega che fa perdere tempo alle imprese”. L’emendamento è infine respinto con 25 voti contrari, 12 a favore, 5 astenuti, 3 non votanti.

L’ultimo emendamento di Rf esaminato nella seduta è l’Articolo 2 Ter Decies “Ristrutturazione Centro di Formazione Professionale”, per richiedere  un Decreto Delegato per ristrutturare le attività svolte dal Cfp, in modo che “le attività scolastiche, nel triennio dedicato all’ottenimento del diploma di qualifica, vengano poste sotto la competenza del Dipartimento Istruzione, mantenendo in capo al Dipartimento Economia le attività dedicate  alla formazione di secondo livello” per lavoratori disoccupati e inoccupati.

Il Segretario di Stato per il Lavoro Lonfernini rivela che c’è un decreto in via di definizione- che porterà presto in Congresso- volto a disgiungere il Cfp dalle attività dell’Ufficio politiche attive del lavoro. “Il Cfp sarà autonomo, avrà un suo dirigente responsabile”, chiarisce. Non solo: è in dirittura d’arrivo il lavoro portato avanti e in scadenza a settembre da parte di un  gruppo tecnico che “ha ristrutturato tutti gli aspetti di carattere didattico”. Quindi, l’emendamento potrebbe anche essere adottato, anticipa, ma “bisogna fermarci e confrontarsi- suggerisce- per non inserire aspetti che creino turbativa rispetto al prossimo decreto e alla relazione del gruppo di lavoro.”

Dopo una breve sospensione dei lavori, non si arriva comunque a una sintesi e si va avanti nel discutere l’emendamento.  Nicola Renzi Rf, e Matteo Ciacci, Libera, riconoscono l’importanza di una formazione orientata al lavoro del settore turistico-ricettivo, alla luce anche delle difficoltà nel reperire personale. “Perché non facciamo una sorta di istituto alberghiero innovativo?-suggerisce Ciacci- altrimenti restiamo con un istituto di serie B dove vengono parcheggiati i ragazzi”.

Per Denise Bronzetti, il Cfp “ha tante potenzialità anche inespresse”. Con la serie di provvedimenti, alcuni che sono già legge , “si è finalmente sulla strada giusta”, riconosce, auspicando che a breve il  Consiglio possa affrontare la separazione richiesta anche dall’emendamento, con “la conseguente offerta formativa del Cfp”.  Grazia Zafferani, Gruppo misto, sottolinea quindi come a San Marino manchi la “pari opportunità scolastica” per studenti e insegnanti che si ritrovano in una “non-scuola”. E anche perché i ragazzi si trovano a dover scegliere tra Cfp e i licei, o il dover andare fuori territorio.  Concorda Gian Matteo Zeppa, Rete che, come padre, riscontra difficoltà nei ragazzi nello scegliere il proprio percorso scolastico. “Il panorama di scelte, che sia liceo o scuola professionale, deve avere pari dignità- manda a dire- non ci può essere una discriminazione”. Manuel Ciavatta, Pdcs, suggerisce infine di esaminare in Commissione consiliare le risultanze degli studi del gruppo di lavoro sulla didattica del Cfp e Andrea Zafferani, Rf abbraccia la proposta.   Alla fine l’emendamento di Rf è respinto.

L’Aula passa quindi alla presentazione dell’emendamento di Libera “Articolo 16- quinquiesdecies “Registro degli immobili a disposizione dello sviluppo economico.

Lo illustra Vladimiro Selva, Libera: “In territorio abbiamo molti immobili di tipo produttivo o in grado ospitare attività economiche che risultano vuoti- spiega- Vorremmo proporre un principio per premiare i proprietari che possono mettere il proprio immobile in favore delle attività economiche e della capacità del paese di produrre ricchezza, una sorta di esenzione e agevolazioni fiscale in cambio di un affitto a prezzo calmierato”.

La seduta si conclude, i lavori riprenderanno nel pomeriggio, come previsto dall’ordine del giorno, sospendendo l’esame della Variazione di bilancio, e aprendo il comma relativo alla Ratifica dei decreti legge- decreti delegati.

 

San Marino News Agency

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