San Marino. Consiglio Grande e Generale, resoconto seduta 20 ottobre 2022 pomeriggio

San Marino. Consiglio Grande e Generale, resoconto seduta 20 ottobre 2022 pomeriggio

CONSIGLIO GRANDE E GENERALE, SESSIONE 17 – 21 OTTOBRE

 -GIOVEDÌ 20 OTTOBRE – Pomeriggio- 

La seduta consiliare odierna riparte dall’esame della 2^Variazione al Bilancio di Previsione dello Stato e degli Enti del Settore Pubblico Allargato per l’esercizio finanziario 2022, dall’articolo 3 e i lavori si concentrano in particolare sull’emendamento del governo aggiuntivo Art. 3bis (Conferimento nella Società di Gestione degli Attivi ex BNS S.p.A ), su cui si sviluppa un ampio dibattito, all’indomani di un confronto serrato avvenuto nella stessa maggioranza. L’emendamento del governo, illustrato dal Segretario di Stato per le Finanze, Marco Gatti, prevede in sostanza il conferimento di 10.582.000 euro alla Società di Gestione degli Attivi, ex Bns, attraverso la sottoscrizione di quote o partecipazioni azionarie e nel 3° comma si mantiene la possibilità di azioni di risarcimento e di responsabilità “in relazione alle condotte che hanno prodotto danno o che hanno eroso il patrimonio o le somme rimborsabili allo Stato in quanto creditore”. Il Segretario di Stato spiega che quei 10,5 mln di euro rappresentano somme che erano state sequestrate preventivamente in Banca Cis e poi, nel 2020, confiscate, ma nel frattempo si era avuta la risoluzione dell’istituto. Di fatto, l’intervento del 3 bis si rende necessario per contabilizzare quella somma nel bilancio dello Stato e rappresenta, chiarisce, una partita di giro. Emanuele Santi, Rete interviene quindi per spiegare quello che definisce l’articolo ‘della discordia’ su cui si è confrontata la maggioranza: Con esso “si riapre un tema- la gestione banca Cis e poi Bns- sottolinea- e in questi giorni veniamo a sapere che oltre a tutti gli ammanchi noti- i 200 mln di obbligazioni che abbiamo dovuto coprire, i 105 mln dei fondi pensioni- probabilmente mancano all’appello anche fondi delle confische”.  Santi rivela poi che “risulta un procedimento aperto su questo possibile ammanco e sarà la Magistratura a vedere quando è venuto a meno questo vulnus”, se prima o successivamente alla risoluzione bancaria.

Nel dibattito, emergono da parte dei consiglieri di maggioranza di Gruppo misto e Dml critiche per essere rimasti esclusi dal confronto sull’emendamento. Dall’opposizione, Matteo Ciacci di Libera chiede un’audizione in Commissione finanze sulla gestione di Bns con l’amministratore unico, proposta che approva anche Gian Matteo Zeppa di Rete. Mentre Rossano Fabbri, Mis, suggerisce di intervenire sulle norm per evitare che “questo tipo di reati cadano in prescrizione”. Nicola Renzi, Rf, sottolinea il “super pastrocchio” avvenuto in maggioranza su questo articolo: “A metterci mano sono state tre forze di maggioranza, gli altri sono stati lasciati fuori- osserva- E allora non capisco come possano votarlo chi è rimasto fuori”. L’emendamento 3 bis  del governo viene infine approvato con 26 voti a favore, 9 contrari, 4 astenuti e 1 non votante.

 

Segue quindi l’approvazione dell’emendamento di Rete, Pdcs e Npr  Articolo aggiuntivo 3 bis “Sequestri ai sensi delle disposizioni in materia penale”, con 28 voti a favore e 3 astenuti. Lo illustra Emanuele Santi, Rete: “Si prevede che da adesso in avanti, gli strumenti finanziari oggetto di sequestro devono essere trasferiti in conti presso Banca centrale che ne diventa custode”, chiarisce. “Si va quindi nella direzione affinché non possa succedere quanto accaduto in Banca Cis. e si trasferisce questa liquidità in Banca centrale- chiosa- era un principio da sancire già prima del 2002”.

L’Aula affronta quindi una serie di emendamenti del governo, presentati dal Segretario di Stato per il Territorio Stefano Canti, sulle politiche energetiche e relativi ad incentivi sul fotovoltaico che vengono approvati. Respinti invece gli emendamenti di Rf e di Libera sullo stesso tema: il primo, emendamento di Repubblica Futura aggiuntivo dell’articolo 3-septies “Modifica al Decreto delegato del 2014 n.120 art. 9 Art. 9 (Regime speciale di Scambio sul posto)” e  quello di Libera aggiuntivo Articolo 3 Decies per l’introduzione del “bonus bolletta”.
All’Emendamento del governo Articolo 3 Decies, “Posticipo redazione quarto Piano Energetico della Repubblica di San Marino – PEN “, Gian Matteo Zeppa di  Rete anticipa il suo voto contrario, ritenendo invece urgente e necessaria l’elaborazione di un Piano energetico nazionale.  Il Sds Canti invita a “non buttare anche il Pen tra le strumentalizzazioni”. “Va fatto- chiarisce-  ma la richiesta dell’articolo arriva dal Presidente dell’Autorità per la regolazione dell’energia”. Infatti, “in questo particolare momento di congiuntura economica e internazionale- precisa- essendo impegnati nella gestione della crisi energetica, ha chiesto di rinviare di un anno la redazione del Pen, finché non si stabilizzi la fluttuazione del mercato”.  La seduta termina con l’accoglimento dell’Articolo 4 Quater. L’esame dell’articolato viene sospeso ed è proseguito in seduta notturna per terminare attorno alle 22.30.

 

Di seguito Un estratto del dibattito all’’emendamento del governo aggiuntivo dell’articolo 3-bis/ Approvato con 26 voti a favore, 9 contrari, 4 astenuti e 1 non votante

 

Luca Boschi, Libera
Il Sds Gatti ha spiegato questa operazione come un’operazione di giro. Ci farebbe piacere che nei banchi della maggioranza si facesse chiarezza su questo punto. Il Sds Gatti ha detto non c’è nessun ammanco. Ma ci può allora spiegare la confusione di questi giorni e perché i giornali parlano di una crisi di governo su questo articolo? Dove sono finiti i soldi dei cittadini? Le azioni di responsabilità sarebbero dovute partire prima di portare a questa chiusura contabile e non in ritardo come succede sempre.

Emanuele Santi, Rete
Questo articolo ‘della discordia’ riapre un tema- la gestione banca Cis e poi Bns- dove in questi giorni veniamo a sapere che, oltre a tutti gli ammanchi noti- i 200 mln di obbligazioni che abbiamo dovuto coprire, i 105 mln dei fondi pensioni- il tema di oggi è che probabilmente mancano all’appello anche fondi delle confische. Come ha spiegato il Sds Gatti, sono stati sequestrati. Il punto è queste somme sequestrate potevano essere trasformate in titoli? Credo ci sia una responsabilità, perché quando uno ha in mano un sequestro, ne ha la custodia. Questa somma è venuta meno prima della risoluzione o tra il 2019-2020, quando c’è stata le risoluzione? Abbiamo chiesto spiegazioni e di fare approfondimenti ulteriori al congresso di Stato. Posso dire che risulta anche un procedimento aperto su questo possibile ammanco e sarà la Magistratura a vedere quando è venuto a meno questo vulnus. Con l’emendamento proposto al comma 3 dal governo succede che un’operazione a livello contabile va fatta, per necessità di chiudere con Bns, ma abbiamo specificato anche che tutte le responsabilità in essere restano aperte e non c’è nessun colpo di spugna sui10 mln di soldi sequestrati.

Denise Bronzetti, Gruppo Misto maggioranza (Mis)
Il nostro gruppo non è stato coinvolto sul confronto protratto in tutta la giornata di ieri, svolto solo tra tre forze politiche della maggioranza. Noi non abbiamo avuto modo di approfondire la questione e ci è stato posto l’emendamento letto dal Segretario solo ieri sera, nel momento in cui veniva posta la firma. Per cui ci siamo sentiti di non sottoscriverlo, per nostra impossibilità a capire come è girata la questione. Ci permetta Segretario di rivolgere alcuni interrogativi su cui vorremmo risposte. A chi appartenevano questi soldi sequestrati? E vorremmo sapere quando sono spariti questi soldi. A quando risale esattamente questo ammanco?

Stefano Giulianelli, Pdcs
Ringrazio il Segretario che ha chiarito in modo netto una situazione di fatto, l’Articolo 3 nasce dall’esigenza di andare a registrare contabilmente un fatto gestionale tra la Società gestione attivi- ex Bns, e lo Stato. Avevamo partite debitorie e creditorie da contabilizzare in maniera equipollente, nella contabilità di entrambi, Bns e dello Stato. Una questione è la sistemazione contabile, così come stabilita dai primi due commi dell’articolo, altra è la circostanza con cui lo Stato non si preclude qualsivoglia azione giudiziaria che può essere esperita nei confronti di qualsiasi soggetto che aveva competenze gestorie o di controllo in Banca Cis. Tanto rumore per nulla: questo comma 3 va a esplicitare questa circostanza.

Rossano Fabbri, Mis
E’ un argomento importate perché ha generato ampia discussione in parte della maggioranza. Non è argomento dei più semplici da comprendere. Da una parte ci sono i titoli letti sui giornali, ‘dove sono finiti questi soldi?’, e dall’altra, si dice che è solo una questione contabile: credo ci sia una verità da ricostruire e non è pleonastico discuterne. Il Segretario ci dice che sono state partite di giro, ma visto che molte situazioni su questa vicenda non sono venute a galla, credo un accertamento debba essere fatto. E il consigliere Santi ci dice che è in corso. Se si tratta di un’operazione contabile non ho difficoltà a crederlo, parimenti riconosco l’attenzione del Segretario Gatti e di Rete, però bisogna trarne un’esperienza positiva per il Paese. Questi reati vengono trattati tutti come truffe normali e andranno in prescrizione se non interverrete.

Michela Pelliccioni, Dml
Per confermare alcune perplessità espresse anche dalla collega Bronzetti sul metodo di confronro legato all’articolo, confronto che è mancato, e ha rischiato di non fare comprendere la portata dell’intervento che si va a fare, che il Segretario ha poi chiarito. Ritengo il suo chiarimento sia esaustivo. Confermiamo la nostra volontà: la politica e anche la magistratura vadano in fondo a questa situazione.

Alessandro Bevitori, Libera
Qui sono spariti soldi da banca Cis, qui qualcuno lo inizia a capire, ma sono spariti da molto tempo e visto che dobbiamo metterci altri 10 mln di euro, ed erano soldi sotto confisca- e non possono essere trattati allo stesso modo degli altri, dei fondi pensione etc.- visto che si chiedono sempre più sacrifici ai cittadini, ora vogliamo i nominativi dei responsabili. Poi la magistratura farà il suo corso, ma le informazioni le dobbiamo chiedere tutte.

Nicola Renzi, Rf
E’ chiaro che la responsabilità di quanto accaduto non è direttamente del governo e del Sds alle Finanze. Questi sono articoli molto tecnici, portati da altri organismi, come Bcsm, o uffici e mi chiedo quando in questo Parlamento decideremo di riappropriarci del nostro ruolo. Alle ‘beghe’ che stanno dietro un’amministrazione tecnica non deve pensarci il Parlamento. Poi le responsabilità non sono mai di nessuno perché ‘l’ha votata il Consiglio Grande e Generale’. Se noi continuiamo a gestire le cose così, non arriviamo mai da nessuna parte. Io chiedo però anche io a chi appartenevano le somme sequestrate. Santi ha detto che sono soldi spariti, quando? In banca Cis  o durante l’amministrazione straordinaria? Se in banca Cis, sarà uno dei tanti ammanchi della gestione Cis, ma se sono spariti in amministrazione straordinaria il problema va in capo anche a Banca centrale, a governo e Consiglio. Ma lo dobbiamo sapere. Noi a Banca centrale assestiamo 1 mln e 300 mila euro in più quest’anno. Ricordiamocelo. Dato politico: su questo articolo è successo un super pastrocchio e a metterci mano sono state tre forze di maggioranza. Gli altri sono stati lasciati fuori. E allora non capisco come possano votarlo chi è rimasto fuori.

Giovanni Maria Zonzini, Rete
E’ l’articolo più impegnativo di questo Assestamento per la maggioranza e il governo. Quando l’abbiamo letto per la prima volta siamo rimasti colpiti. Questi fatti dovevano emergere con l’amministratore straordinario. Ci risulta però ci sia già un procedimento aperto della magistratura e ci auguriamo faccia presto. Certo, alle domande poste vogliamo risposte anche noi. L’intervento è necessario ma non può essere una pietra tombale. Noi sistemiamo contabilmente, e non ci sarà nessun bonifico in sé, è una partita contabile con il trasferimento di titoli di Stato a Bns. E’ una partita di giro, per fare chiarezza. Il punto vero è cosa è successo. E ce lo deve dire la Magistratura. Vi è poi un problema generale. Se il soggetto titolare dei soldi fosse stato assolto, i soldi avrebbe dovuto averli. Poi è stato condannato e li ha presi lo Stato. Bisogna comprendere chi era il custode giudiziario di questi danari e se questi soldi erano stati segregati oppure no, e sono finiti nel calderone, e va fatta chiarezza. Pro-futuro, abbiamo depositato un emendamento che impegnerà le banche a depositare le somme sotto sequestro presso Banca centrale, così che per il futuro problemi di questo tipo non ci saranno più.

Michele Muratori , Libera
Dobbiamo fare chiarezza anche perché quello che ruotava intorno al mondo e alla galassia Cis è venuto fuori con la relazione della Commissione di inchiesta dell’anno scorso. Ci sono state tante situazioni che hanno creato ‘perlplessità’ riguardo a una gestione che definirei grottesca, e in alcune circostanze criminale. E oggi noi qui siamo portati a votare su un emendamento che tratta di 10 mln ma non abbiamo alcun tipo di elemento. Quei 10 ml sono riconducibili alla gestione di Cis o a quella di Bns? Quello che sappiamo, da quello che è emerso dal Consiglio e dai giornali, è che questo è un articolo che ha creato grossissimi problemi. Qualcuno dalla maggioranza parla di ammanco, altri di partite di giro…noi dobbiamo spiegare bene alla cittadinanza e invito il Segretario a essere consequenziale a spiegare bene cosa sono questi 10 mln che ricadono per ciascun abitante, bambini compresi, sui 3 mila euro a testa. Personalmente non sono convinto del tutto, ci sono due versioni completamente discordanti che arrivano dalla stessa maggioranza e allora c’è qualcosa che non funziona. L’invito è anche a tutti quei gruppi all’interno della maggioranza che senza colpo ferire in Aula votano pedissequamente qualsiasi cosa che arriva. Se si tratta di 10 mln di euro, io personalmente drizzo le antenne.

Francesco Mussoni, Pdcs
Inviterei un pochino a un abbassamento dei toni e chiederei all’Aula anche di leggere bene quello che c’è scritto negli articoli. Noi stiamo già parlando di titoli non di somme da recuperare. Quello che c’è prima sarà oggetto di indagine. Ha ragione il consigliere Renzi che è una questione di contabilità, ma siccome siamo in sede di bilancio, per legge dobbiamo discutere di queste cose. Il comma 1 ci dice che stiamo parlando già di obbligazioni. Smettiamo di parlare di somme da recuperare. Con l’introduzione del comma 3 aggiungiamo anche che ci riserviamo di valutare ogni azione in più di quelle già esperite. Siamo tutti d’accordo ad informarci di più, ma qui non si nasconde neanche niente. Non facciamo passare questo messaggio in Aula. Non mi sta bene, al di là del metodo. Quando si legge un articolo bisogna capirlo bene. Allora abbassiamo i toni. Stiamo affrontando una norma tecnica di contabilità pubblica, probabilmente proposta da un ufficio dello Stato, perché non è una norma di natura politica, che in qualche modo tutela lo Stato rispetto una posizione pregressa e lo Stato si riserva al comma 3 ulteriori approfondimenti. Fatto salvo questioni di metodo politico, non andiamo a dire delle sciocchezze su norme di contabilità. Nessuno qui vuole mettere il cappello su niente. Vogliamo eventualmente maggiore chiarezza.

Iro Belluzzi, Libera
Parlando di denari che sono spariti, 10,5 mln di euro, passati da una fase sequestro e confisca, francamente mi preoccupa. E’ vero anche e condivido pienamente quanto espresso dal capogruppo Dc, non si vuole nascondere nulla. Il denaro ha un nome e un cognome, soprattutto dentro una banca. Per non nascondere nulla né al Consiglio, né soprattutto alla cittadinanza, è necessario all’interno del dibattito si faccia riferimento a chi appartenevano i depositi che poi sono stati sequestrati. Questo Segretario Gatti lo chiedo a nome della cittadinanza. Non è una partita di giro senza rilevanza. E’ denaro che viene riversato  per compensare quanto era sparito all’interno di quella struttura. Mi ricorda quanto avvenuto in Banca commerciale sammarinese, allora commissariata, e del denaro che era arrivato a qualche eminente politico italiano…qui non sarà lo stesso caso, ma se sapessimo nome e cognome o società cui facevano riferimento questi depositi, si avrebbero le idee più chiare.

Gerardo Giovagnoli, Npr
Il capogruppo Mussoni ha spiegato bene l’emendamento e le motivazioni della maggioranza. Siamo dinanzi all’ennesimo colpo di coda di una banca che ha riservato tanti exploit negativi. E questo spero davvero sia l’ultimo. In questo caso si parla di 10 mln che non deve mettere lo Stato, ma che purtroppo non incamera, perché erano stati confiscati e nelle procedure, nelle responsabilità di qualcuno che noi, senza distinzione di appartenenza politica e colore, vogliamo sapere chi sia ad aver compiuto questo errore che pare marchiano. Si è parlato di caso giudiziario, di un sequestro diventato confisca. Questi soldi non dovevano essere movimentati ma tenuti in una gestione separata e non è stato così. Penso sia chiaro che il governo non c’entri niente, essendo l’operazione del 2021. La banca è saltata nel 2019 e la legge sulle risoluzioni bancarie ha portato i suoi effetti dopo.  C’è qualche errore grave, da 10 mln di euro, che deve essere accertato. Non è questa l’Aula giusta, spero che in un’altra Aula in Repubblica sia fatta luce e che chi è responsabile paghi anche.

Sandra Giardi, Gruppo misto maggioranza
Nessuno mette in discussione la buona fede del Segretario, però purtroppo è un problema che continua a inasprirsi sempre di più, sappiamo bene tutti in quali condizioni sono le banche e anche di questa risoluzione legata alla questione Cis. Sicuramente portare l’emendamento all’Assestamento in modo più condiviso avrebbe creato meno dubbi e meno attriti in Aula.
Al Segretario mi viene da chiedere: sequestrati questi milioni di euro, probabilmente di provenienza italiana, che accordi ci sono con l’Italia rispetto ai beni sequestrati a cittadini italiani? Stiamo disquisendo tutti che non ci sono questi beni, che è solo un giro contabile..lo chiedo per capire, una volta che la questione sarà risolta, se l’Italia non avanzi diritti rispetto queste somme. Sull’emendamento di Rete, per aggiungere un sostegno a questo famoso articolo, aggiungiamo in caso anche la questione dei Fondi. se le somme sequestrate devono essere garantite, le banche saranno in grado di garantirle?

Matteo Ciacci, Libera
E’ un tema particolarmente spinoso e ringrazio chi ha comunque consentito la possibilità di approfondirlo. Su banca Cis si sono spese tante parole, aihmè, quel poco che è  stato recuperato lo è statofatto da noi nel 2019. Gli amministratori non si sono fatti scrupoli, hanno utilizzato i titoli dei clienti e avranno usato anche i soldi sequestrati preventivamente. E’ una malagestio della banca che va appurata e fa piacere oggi si sia tornati a parlare di azioni di responsabilità. Credo un focus sulla gestione di Bns dovremmo farlo. Ad oggi ha un amministratore unico, ritengo utile un’audizione con lui in Commissione finanze sul tema dei 10 mln.  Per tagliare la testa al toro: 1) andare a verificare  la responsabilità dei vari amministratori, 2) mi fa piacere l’emendamento aggiuntivo di Rete. 3) Con Banca Cis si è portato a casa qualcosa solo nel 2019, del resto non si è fatto più niente.

Vladimiro Selva, Libera
Sarebbe interessante avere in Aula anche un riferimento del Segretario di Stato per la Giustizia, Ugolini. Immagino abbia chiesto verifiche e sarebbe interessante anche che la Commissione Affari di Giustizia venisse informata e coinvolta.

Gian Matteo Zeppa, Rete
In Aula un tempo si diceva che chi toccava il Cis moriva. Evidentemente ancora le conseguenze del funerale di quella banca non sono terminate. Ricordo ancora quando fummo chiamati dagli allora Segretari di Stato Guidi e Renzi per informare tutti i gruppi della necessità di commissariare la banca, eravamo abbastanza scossi. Zonzini ha spiegato bene la ratio dell’emendamento proposto, crediamo debba essere tutelato tutto quanto. Pongo solo alcune questioni di stampo etico. Tra il 2011 e il 2019 ci sono stati due procedimenti penali che hanno fatto sequestrare delle somme, con il sequestro cautelativo. Il problema nasce con la confisca che ha una natura applicata come pena accessoria di una condanna. Quei soldi dovevano rimanere lì. Mi viene quindi da pensare che ci sono state altre persone, tra liquidazione e risoluzione bancaria, che non hanno fatto il loro dovere da vigilanti. Abbiamo pagato con lacrime e sangue tutte le risoluzioni bancarie e ci troviamo ancora a dover venire qui in Aula e non sapere le responsabilità- al netto di quelle politiche- perché quei soldi dovevano essere lì. Santi ha detto che il congresso giustamente fa approfondimenti, ma io concordo anche con Ciacci, sulla proposta di chiamare l’amministratore unico di quell’istituto in Commissione per fare chiarezza su tutto quanto. Una somma confiscata non può uscire.

Grazia Zafferani, Gruppo Misto maggioranza
Solo per rimarcare quella che è la posizione del gruppo misto di maggioranza, rimarcare che il metodo utilizzato, per l’ennesima volta, è stato molto sgradevole.
Ci ritroviamo ancora una volta a parlare dei danni fatti da Banca Cis, danni che hanno portato via milioni di euro alla cittadinanza sammarinese in modo criminale. Le dichiarazioni dell’ex presidente della Commissione di inchiesta sull’ammanco dei 10 mln di euro è gravissimo: abbiamo bisogno di sapere se è avvenuto quando ancora c’era banca Cis o Bns. Noi qui facciamo politica e dobbiamo rispondere alla cittadinanza, quando utilizziamo soldi pubblici dobbiamo dare risposte trasparenti, vere e sinceri.

Massimo Andrea Ugolini, Sds per la Giustizia
Non entro nel merito di Banca Cis, in quest’Aula c’è stata allora convergenza per avere condivisione sulla Risoluzione e affrontare quell’emergenza. Una volta approvata la legge sulla risoluzione bancaria, quella legge prevede una serie di adempimenti a cui Banca centrale, e le banche che si sono prestate nel soccorso alla risoluzione, si sono attenute. Al netto della raccolta indiretta, la raccolta diretta è stata ripartita in base alle indicazioni disposte da Banca centrale, riassegnata fino a 100 mila euro e per il resto trasformata in obbligazioni. L’emendamento dice: se c’è la coincidenza tra emittente e ricevente di fatto c’è compensazione delle somme. Se poi ci sono stati sequestri o confische successive, quelle somme sono accantonate nella gestione contabile, ma nel momento in cui c’è la risoluzione, e gli attivi sopra i 100 mila euro diventano titoli, è chiaro che vengono traslate anche quelle confische lì. Si conseguenza, se effettivamente c’è coincidenza tra emittente e ricevente, è una partita di giro contabile che può essere portata a compimento.

Andrea Zafferani, Rf
Trovo fondamentale avere modo di fare un’audizione, per capire cosa è successo nei dettagli e quando. Concordo non sia un dettaglio capire i momenti. Le date non tornano. Anche per definire dove stanno le responsabilità e su chi è necessario andare a fare approfondimenti. In prospettiva, credo siano giuste alcune proposte: le azioni di responsabilità restano impregiudicate, alcune iniziative annunciate per trattare meglio i crediti sequestrati prima e confiscati poi, che abbiano una soluzione segretata, e la necessità di avere un trattamento penale diverso, come suggerito dal consigliere Fabbri. Concordo con quanto detto dal collega Renzi sul fatto che sia improprio trattare qui questi temi. Infine, una domanda tecnica al Segretario: mi sono chiesto s e l’obiettivo è ridurre le cedole da pagare per effetto di questa situazione, se il conferimento a riserva patrimoniale, non rischi di pregiudicare la possibilità per lo Stato di recuperare questi fondi, e se non si potesse fare altro tipo di compensazione.

Giuseppe Maria Morganti, Libera
È vero che l’operazione contabile prevista da questo emendamento oggi potrebbe tradursi in una partita di giro, ciò non toglie il fatto che lo Stato sia già stato penalizzato dall’accensione di questo debito nei confronti di questo credito inesigibile, quindi se oggi è maturata possibilità di recuperare questa somma o se invece ne certifichiamo la perdita. Si tratta di capire se questa operazione ci aiuta al recupero almeno parziale di questo credito da parte dello Stato. Mi pare che non sia così. Questa compensazione non potrà mai trovare una propria soddisfazione di tipo economico che possa in qualche modo farci recuperare almeno parzialmente questo debito. Poi c’è la grande questione relativa al fatto che al buco già preventivato nel momento dell’approvazione della legge sulle risoluzioni bancarie, che ha definito un impegno da parte dello Stato nell’intervenire per non far saltare in aria tutto, ebbene da quel momento in poi ci accorgiamo che ulteriori 10,5 mln di euro non ci sono più. Ed è una cosa gravissima, significa che chi ha fatto la valutazione degli attivi si è dimenticato che tra questi crediti c’erano anche crediti dello Stato e diventano oggi una cosa irrecuperabile. Si registra quindi un deterioramento grave del credito dello Stato.

Marco Gatti, Sds per le Finanze
Sulle azioni di responsabilità che nel 2019 le avrebbe fatte tutte il governo precedente, direi piuttosto che le ha fatte tutte questo governo. Nel 2019 è stata fatta la Risoluzione, ma l’azione di Responsabilità nei confronti di tutti gli amministratori, di Bns e anche della Banca centrale di allora, le ha fatte partire questo governo. E si parlava anche dei costi delle consulenze di Banca centrale: se andate a vedere, sono tutte consulenze ad avvocati fatti per questioni legate ad Asset Banca, nate per azioni fatte male, e di responsabilità che stiamo seguendo perché le vogliamo portare a casa. Questo governo sta facendo tutto quanto deve fare.
Sulle posizioni: io posso dare i procedimenti penali, non so chi sono, io faccio il segretario per le  Finanze, non faccio il giudice, l’inquirente o il poliziotto. I procedimenti penali sono il n.865 del 2021 e il n.817 del 2022. Questi sono i due procedimenti penali che riguardano quel periodo. Per quanto riguarda come funzionano i rapporti di una banca: quando avviene un sequestro non è che prendono un sacchetto e mettono dentro i soldi e ci scrivono sopra ‘soldi sequestrati’. Viene bloccato il conto e non si possono fare più prelievi o versamenti. Ma i soldi rimanono nella massa comune con tutti gli altri correntisti. E i soldi restano per fare le attività bancarie proprie della banca. Qui, quando arriva il provvedimento di Confisca, è già intervenuta la risoluzione bancaria. E si può discutere, perché è primo caso in assoluto probabilmente nel mondo. Quel conto bancario andava convertito perché sequestrato o meno? Possiamo discutere. Se quel conto fosse stato liberato, era giusto che quel correntista prendesse i soldi rispetto agli altri correntisti, a cui i soldi sono stati trasformati in titoli? Dal mio punto di vista può essere corretta l’operazione, ma non ho precedenti. Se qualcuno lo deve accertare, lo accerterà, e se vi sono responsabilità sul fatto che si doveva procedere diversamente, ne prenderemo atto. Una registrazione contabile non può sollevare nessuno dalle responsabilità, se no saremo tutti a posto ogni volta che si fa. Tutte le responsabilità che ci sono rimangono in capo. Il comma terzo aggiunto rafforza questo concetto: di per sé intrinseco, ma lo abbiamo voluto rafforzare per le preoccupazioni emerse anche nel dibattito. Nessuno vuole blindare chissà cosa, ma si vuole andare fino in fondo su tutta le gestione avvenuta, perché sono soldi pubblici, abbiamo rafforzato il concetto e non ci vedo nessun problema. Sicuramente abbiamo emesso meno titoli di Stato rispetto quelli che avremmo dovuto emettere.

 

San Marino News Agency

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