San Marino. Consiglio Grande e Generale, resoconto seduta pomeridiana 21 agosto 2023

San Marino. Consiglio Grande e Generale, resoconto seduta pomeridiana 21 agosto 2023

CONSIGLIO GRANDE E GENERALE,  21- 29 AGOSTO

– LUNEDÌ 21 AGOSTO – Seduta del pomeriggio

Nel pomeriggio prosegue e si conclude il dibattito in Comma Comunicazioni. Tra gli interventi, quello del consigliere di Rete Daniela Giannoni apre una riflessione su un tema durissimo di attualità, la violenza sessuale tra giovani, alla luce del recente stupro di gruppo avvenuto ai danni di una 19enne a Palermo. “Non pensiamo non accada anche da noi”, spiega, facendo riferimento a un triste e analogo episodio risalente al 2021 avvenuto a Borgo Maggiore.  Giannoni auspica quindi un confronto della politica sui temi dell’educazione alla sessualità e all’affettività per i giovani, su come avviare un’attività di prevenzione. Sulla proposta concordi anche i consiglieri Montemaggi di Libera, e Pelliccioni di Dml. Paolo Rondelli, sempre di Rete, a riguardo invita il Segretario Mariella Mularoni a riprendere la legge sull’Igv, rispettivamente sulla parte relativa alla sessualità corretta tra i giovani, e a dare un ulteriore  ‘impulso’ alla normativa. 

Concluso il comma Comunicazioni, come da ordine del giorno dei lavori, l’Aula passa al comma n. 8 e  torna all’esame rimasto in sospeso nella precedente sessione consiliare del Progetto di legge “Variazione al Bilancio di Previsione della Stato 2022”.  Si riprende dall’emendamento del gruppo Misto Articolo 25-Octies Accesso al servizio Cartelle Esattoriale per società partecipate al 100% dalla Ecc.ma Camera”. Con questa proposta si punta a dare la possibilità di trasformare i mancati introiti delle società statali in cartelle esattoriali.  Oggi di fatto gli enti pubblici hanno già questa possibilità- spiega il Segretario Gatti- sono escluse le Spa, ovvero San Marino Innovation, Poste, Giochi del titano e Cassa di risparmio, che si devono ricondurre al diritto privato”. Nonostante la proposta di modificare l’emendamento da parte del gruppo Misto, limitandolo a San Marino Innovation, l’emendamento viene respinto con 29 voti contrari, a fronte di 21 a favore. L’Aula esamina quindi l’emendamento del governo all’articolo “Modifica dell’articolo 64 della Legge 21 dicembre 2017 n.147 e successive modifiche – Mancato versamento oneri previdenziali e sociali” che inasprisce le pene previste per chi non provvede al versamento dei contributi a Iss e Fondiss superiori a 10 mila euro. Sulla proposta del governo si apre un lungo confronto. In particolare, da Npr Rossano Fabbri richiede una modifica, ritenendo eccessivo elevare al terzo grado le pene previste (ovvero fino a 6 anni di reclusione). Il Segretario Gatti spiega che l’interpretazione alla norma è di prevedere ‘multe a giorni’, come avvenuto finora, ma si ritiene disponibile a una formulazione più esplicita. Lo stesso Segretario descrive il fenomeno attuale: sono 1.400 le posizioni interessate da un debito complessivo di 15 mln di euro.   L’emendamento del governo proposto con questa integrazione viene infine approvato all’unanimità. Infine, la seduta si interrompe al dibattito sull’emendamento di Rf  aggiuntivo di un nuovo Articolo 1- duodecies “Abolizione della Centrale Operativa Territoriale”. Come spiega Nicola Renzi, Rf, la richiesta è precedente alle recenti dichiarazioni del Segretario Mularoni che hanno annunciato il superamento dell’attuale sistema delle prenotazioni Iss. Per conto del Segretario alla Sanità, oggi assente, risponde il Sds Gatti: “Il tema  è oggetto di attenzione e le linee guida dell’attuale Segreteria vanno in questa direzione del superamento del Cot- conferma- il Segretario ha già dato mandato alla dirigenza di presentare un piano operativo che possa portare le risposte che la cittadinanza chiede per riportare a un dialogo diretto tra pazienti, infermieri e medico”. Questo non vuole dire, aggiunge, che il Cot non abbia avuto “una funzione importante nel periodo covid e post covid”. Roberto Ciavatta, Rete, ex Segretario alla Sanità, interviene per ricordare che il superamento del Cot lo aveva lui stesso anticipato in Commissione Sanità già a Gennaio 2021 annunciando il progressivo passaggio alla “fase 2” del Cot. “Già oggi io posso andare in un Centro sanitario a parlare con medico e infermiere- sottolinea- E anche su questo si è già parlato, ma si è preferito dare contro al Cot a prescindere, questo emendamento quindi non ha elementi che corrispondono al vero”. Quindi da parte dei consiglieri Libera si chiede di aggiungere nel testo una tempistica per la chiusura del Cot. Il confronto sull’emendamento proseguirà in seduta notturna.

Di seguito gli interventi del pomeriggio delle Comunicazioni

Comma n.1. Comunicazioni

Alessandro Rossi, Gruppo misto
Questa sessione risulta di fatto una forzatura per far approvare dal Consiglio le residenze fiscali non domiciliate Lo scontro politico cui siamo portati non ha molto senso, dimostra tutta l’incapacità di dialogo della politica. Colgo l’occasione di questo comma per fare dei ragionamenti in prospettiva. C’è qualcosa che non va da molto tempo nella politica sammarinese. Dovrebbe essere nostro compito quello di ragionare sui motivi di questa incapacità, sull’allontanarsi della cittadinanza dalla politica e sul perché non si lavora insieme sui temi cruciali del paese. Le prospettive sul futuro sono fosche, il bilancio e le spese pubbliche non più sostenibili e qui continuiamo a fare i bambini. L’infantilismo di fondo impedisce il ragionamento di prospettiva. La politica non si ferma a ragionare ma preferisce perdere tempo in lotte di potere abbastanza ridicole, perché essere a capo del nulla non è una prospettiva positiva. I media esaltano l’individualismo. Invece dobbiamo ragionare: una piccola Repubblica, che con difficoltà accresce al suo interno capacità e competenze per affrontare mercato globale, come può resistere? Il debito sarà difficile da ripagare, se avessimo fatto una politica di tutela del nostro Stato, il declassamento di Fitch  non ci sarebbe stato. Siamo tutti sotto attacco. Non la Dc, Rete o l’opposizione. Dobbiamo fermarci e ragionare su una politica nuova che non può basarsi sulla conflittualità senza una presa sul reale. Fermiamo la guerriglia individuale. Ricerchiamo una visione unanime per aderire a una visione europea e a scelte di fondo sulla sanità. Ora la situazione di Banca centrale: la responsabilità di questo stallo è di quest’Aula e di nessun altro. La soluzione da chi deve venire? Da quest’Aula. Ragionando si può trovare soluzione, al di là di richiedere il parere dell’ufficio legale,  dell’Avvocatura.. si può trovare una soluzione di buon senso, quella di rinominare il Consiglio direttivo tenendo conto dello Statuto dell’istituto.. Sembra una banalità. Eppure qui in Aula si preferisce andare avanti con la guerriglia.

Miriam Farinelli, Rf
Siamo a fine estate e ancora non sono state presentate varie opzioni per l’annoso problema del caro bollette e del caro vita. Ancora oggi i  cittadini si vedono recapitare bollette pesanti, le uniche misure messe in atto sono state quelle di posticipare i pagamenti, senza tenere in considerazione lo stato delle famiglie, cui si aggiunge l’aumento del caro vita. Tutto pesa sulle buste paga dei sammarinesi. Abbiamo famiglie in crisi e messe a dura prova dall’economia di tutti i giorni. Far quadrare il bilancio è diventato difficile. Il potere di acquisto è in caduta libera. Gli Stati più virtuosi si prendono in carico il benessere delle famiglie, specie quelle in difficoltà economica, con misure di sostegno per far tornare i conti i bilanci familiari. Lo ripetiamo da mesi. Chi si richiama alla responsabilità politica, governo e maggioranza, dovrebbero mettere in atto queste misure.

Guerrino Zanotti, Libera
Emergono preoccupazioni sul futuro del Paese che non trovano risposta nell’azione di questo governo. Non c’è forza nè di idee, ne dei numeri per poter tracciare un cambio di rotta. Le preoccupazioni sono condivise dalla maggioranza della cittadinanza. L’unico evento critico di quest’estate sammarinese sembra quello del segretario politico Venturini, alla festa dell’Amicizia. Si tende a smorzare i toni e rassicurare la cittadinanza rispetto alle preoccupazioni quotidiane. In questo contesto politico, al di là di buttare acqua sul fuoco per una situazione preoccupante, si dice che non c’è problema, perché il governo ha la capacità di dare le risposte necessarie. E non lo farà aumentando le tasse, ma con le entrate che arriveranno da sviluppo economico e dal risparmio della spesa corrente. Peccato che rispetto a questi tre elementi, con la mancata volontà di fare la riforma fiscale, non si va nella direzione auspicata. Nel bilancio 2023 che ci apprestiamo ad assestare registra infatti nu aumento delle spese del personale della PA di circa 4 mln di euro, con 150 dipendenti in più. Questo fa a cazzotti con le indicazioni date dal Segretario Dc, ma anche dalle esternazioni del capogruppo Dc sulla riorganizzazione della Pa. Non si può ragionare se si va nella direzione opposta a quanto indicato. E cosa dire poi sulle nuove entrate portate dallo sviluppo? Questa maggiorana non ha idea di quali strada intraprendere. Ci sono interventi spot, ben vengano, ma siamo abituati a non  vedere riscontri. Da questo governo non abbiamo le risposte necessarie per una situazione che si delinea piuttosto difficile.

Daniela Giannoni, Rete
Fino a qualche giorno fa volevo fare un intervento diverso, ma ci sono stati fatti di cronaca di questo week end che mi hanno turbato particolarmente e credo lo stesso valga per voi, quindi bypasso la parte politica. Faccio riferimento allo stupro avvenuto a Palermo, sicuramente ne avete sentito parlare. Una ragazza di 19 anni è stata stuprata in piena notte da 7 ragazzi in una zona centrale della città, all’aperto. Mi ha fatto riflettere su alcune dinamiche che non riguardano solo questo stupro e che come politica dovrebbero portarci a ragionare su come evitare che cose del genere si verifichino. C’è stata una organizzazione, c’era fiducia da parte della ragazza, uno dei sette stupratori era un suo ‘amico’. Si sono lette cose da brividi, violente e crudeli, la ragazza chiedeva un’ambulanza e invece l’hanno lasciata lì. Non pensiamo non accada anche da noi. Nel 2021 c’è stata la denuncia di un’aggressione sessuale di una ragazza minorenne, protagonisti due ragazzi 20enni, è successo una domenica, sotto i portici di Borgo. La dinamica è sempre quella della fiducia, la ragazza conosceva uno dei due.  Quello che è alla base dei rapporti della nostra società viene meno. Vogliamo una società dove dobbiamo insegnare alle ragazze ad aver paura, a tutelarsi, o una società dove insegniamo anche ai maschi a vivere in maniera sana la loro sessualità? E cosa possiamo fare? L’inciviltà si combatte con una formazione ed educazione. In Aula abbiamo già parlato di educazione alla sessualità e all’affettività, oggi più di ieri è necessaria una controinformazione ad altre forme educative, i ragazzi stessi parlano di porno che possono trovare facilmente. La scuola non si fa carico di una educazione alla sessualità ‘sana’. Non è quella dei porno la sessualità che i ragazzi devono vivere. Questi fatti non riguardano solo territori lontani, la riviera è vicina. Occorre correre ai ripari prima, attraverso un’azione di prevenzione.

Marica Montemaggi, Libera
Condivido le osservazioni di chi mi ha preceduto, San Marino come sempre non è mai un’isola felice o una bolla in cui non succede mai niente, la nostra attenzione deve sempre essere altissima. Si accennava a Rimini, città che ha visto un numero di femminicidi spropositati rispetto al passato. La ferita culturale che si sta verificando deve essere riemarginata con l’impegno delle nuove generazione anche delle nuove generazioni dei genitori. E proprio genitori di bambini maschi hanno profonda responsabilità nei confronti della tutela e del rispetto delle donne.

Le riflessioni che vediamo volgere nel corso del dibattito oggi riguardano la stretta politica o, meglio, non politica, che si sta verificando in questo periodo, a distanza dall’ultima sessione consiliare abbiamo la stessa situazione. Un clima immutato. Noi accettiamo anche gli inviti alla responsabilità, ma cosa significa realmente essere responsabili, quando poi nessuno fa quel passo in avanti o indietro che sarebbe necessario per ristabilire un dialogo? Si fanno tanti interventi sui giornali, ma nella sostanza si vuole solo dettare la linea e ‘tenere buoni’ chi potrebbe fare fughe laterali e cercare di gestire il futuro prossimo che vede le elezioni tra 8 mesi, non di più. Abbiamo però necessità di affrontare temi cruciali e gettare la palla al prossimo governo non è sufficiente. Se si vuole parlare di responsabilità, l’accordo di associazione su cui avete puntato tanto l’attenzione, almeno a parola, sulla linea del nuovo governo, se non è suffragato da un confronto vero, che Libera rivendica, ma viene inteso come punto di arrivo, non avremmo fatto il bene del paese. Maggioranza e opposizione si devono parlare, noi ci siamo nel merito delle questioni. Il richiamo alla responsabilità deve essere suffragato da fatti concreti, se ci ritroviamo un Assestamento come quello con cu ici siamo lasciati a luglio, senza alcun confronto sugli articoli più critici, allora significa che non c’è coerenza in quello che si proclama. Se la situazione resta invariata, le posizioni si allontanano.

Paolo Rondelli, Rete
Volevo riprendere la preoccupazione che emerge anche dalla tempesta mediatica che si scatena su questi argomenti, sulle violenze sessuali, e quello che attorno a questo gira. E’ una situazione su cui ci dobbiamo interrogare rispetto all’educazione all’affettività e nel rapporto con le altre persone. Spesso e volentieri vediamo i media riportare le giustificazioni più assurde a questo fenomeno. In questi giorni è emerso anche un fatto che riguarda una 14enne molestata tra i 12-14 anni da parte di un suo ‘educatore’. Stiamo parlando di una bambina e credo ci si debba interrogare sulla linea di difesa dell’avvocato di questa persona che dice che la ragazzina sarebbe stata consenziente. Credo una persona di 50 anni non possa fare queste considerazione nei confronti di una bambina, si tratta di persone che commettono reati a danni di minori e che hanno fatto abuso del proprio ruolo di fiducia con i minori e le loro famiglie. Io mi interrogo se stia avanzando un modello educativo sbagliato che sta riportando una mascolinità tossica ad esprimersi, o se da un punto di vista comunicativo stia venendo fuori qualcosa che c’è sempre stato. La nostra realtà è certamente più tranquilla ma siamo vicini a una Riviera piena di rischi e pericoli. Non possiamo abbassare la guardia affinché questi rischi non riguardino anche la nostra società sammarinese. Lo dico non come allarme, ma con valenza costruttiva.  Il passo compiuto lo scorso settembre, approfittando della legge sull’Ivg, ha posto anche contenuti su una sessualità corretta tra i giovani. Dovremmo dare un’ulteriore spinta a questi ambiti che non possono essere confessionali ma laici e devono riguardare l’educazione di una nuova società. Va dato un seguito e auspico che la nuova Segretaria alla Sanità possa dare un progressivo impulso a questa normativa che deve essere laica e i servizi devono essere gestita dai servizi sociali preposti e non da soggetti esterni.

Michela Pelliccioni, Dml
Gli interventi che mi hanno preceduto meritano un approfondimento, pensiamo spesso che la violenza contro le donne sia un tema di nicchia. Ben vengano invece approfondimenti e confronti. Purtroppo ci troviamo a leggere avvenimenti al limite dell’incredibile, questa è la sede giusta per chiedersi come arginare il problema. Credo sia un percorso di educazione culturale lungo, che richiede una presa di coscienza in primo luogo da parte delle istituzioni per creare meccanismi virtuosi. Non credo sia un lavoro da lasciare all’appannaggio delle sole famiglie. Spesso le violenze sono trasmesse proprio in esse, da generazione in generazione, come una vela avvelenata. Credo un grosso ruolo lo possa avere invece la scuola. Ma credo ci debbano essere confronti cui debbano partecipare anche e soprattutto gli uomini. San Marino non è un’oasi felice e mi chiedo se effettivamente esistano sacchi di violenza sui minori, che si affacciano alla sessualità in maniera acerba e in età sempre più giovane e come tra di essi si insinui la cultura del rispetto. Occorre partire riconoscendo che il problema esiste. Mi auguro si possa poter ragionare su come fare incontri, corsi, tutto ciò che può portare al cambiamento culturale.

Sul tema autovelox: mi piacerebbe in tempi brevi si addivenisse a una revisione del codice della strada, parlando di sicurezza e giovani sono molti gli interventi su cui si può fare un ragionamento. Anche gli incidenti stradali non sono temi di secondaria importanza per i giovanissimi. Regole più strette sull’uso dei cellulari mi trovano concorde. Tolleranza zero sulle strade su questo argomento.

 

San Marino News Agency

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