San Marino. Consiglio Grande e Generale, seduta pomeridiana 16 febbraio 2024

San Marino. Consiglio Grande e Generale, seduta pomeridiana 16 febbraio 2024

CONSIGLIO GRANDE E GENERALE, SESSIONE 12– 16 FEBBRAIO

VENER16 FEBBRAIO – Pomeriggio

Nel pomeriggio i lavori del Consiglio Grande e Generale riprendono dall’esame del comma 10 “Istanze d’Arengo”. Una volta completato, con un’Istanza rimandata a marzo, la seduta viene interrotta definitivamente.

Complessivamente nel pomeriggio vengono votate otto Istanze d’Arengo. Quattro vengono approvate: quelle su solidarietà familiare, alcol ai minori, lavoratori disabili e abusivismo. Altrettanto quelle respinte, su screening tossicologico dei consiglieri, etilometro all’ingresso del Consiglio Grande e Generale, limite di età per i concorsi pubblici e adeguamento canoni di affitto.

Si riprende dalla n. 5 “per la reintroduzione della solidarietà familiare per le imprese individuali che intendono chiedere supporto a familiari percettori di pensione ordinaria di anzianità”, per la quale il segretario di Stato per la Sanità, Mariella Mularoni, nella seduta mattutina ha dato indicazione di accoglimento e che viene approvata.

Si passa all’Istanza d’Arengo n. 17 “affinché sia introdotta una normativa che preveda per i consiglieri un controllo tossicologico annuale”, sempre illustrata dal segretario di Stato, Mularoni. “Personalmente non avrei nessun problema- spiega- e l’uso di sostanze stupefacenti è in aumento, ma si tratta di dati ipersensibili, dovrebbe essere una scelta volontaria”.

Si apre il dibattito e per Aleandro Rossi del Gruppo misto è “una brutta Istanza, veniamo dipinti come persone non positive, si pensa che il risultato che non riusciamo a produrre derivi dall’uso di sostanze stupefacenti”. Il fatto è che “la gestione della società basata sulla competizione deve cambiare completamente, si deve tornare a un meccanismo di solidarietà, anche tra Stati”. Matteo Rossi di Noi per la Repubblica sottolinea che “l’immagine che spesso diamo non è quella positiva e dobbiamo porci delle riflessioni”. L’Istanza è da “respingere, ci consente di riflettere, ma bisognerebbe valutare bene l’ammissibilità di alcune di esse”. Ciavatta di Rete si farà che chi ha votato contro ha qualcosa da nascondere. Si insinua il dubbio solo a discuterne. Io non ho nessun problema, ma se anche l’approvassimo non darebbe nessun esito”, conclude osservando che “piuttosto che Istanze di questa natura ci si potrebbe candidare e capire cosa significa fare il consigliere”.

Alessandro Cardelli del Partito democratico cristiano sammarinese apprezza gli interventi precedenti: occorre capire “il valore delle Istituzioni, che vanno valorizzate e preservate, Istanze come questa non portano nulla di utile. Non ci sono stati casi di condanna a consiglieri in questi ultimi anni”. Interviene anche il segretario di Stato per gli Affari Interni, Gian Nicola Berti, per “levare la protesta contro Istanze di questo genere. È irricevibile per qualsiasi categoria economica e sociale. È inguardabile. Mi dà fastidio che invece di rigettarla immediatamente ci discutiamo sopra. Chi l’ha presentata si sta divertendo”. “Anche in questo caso la storia si ripete- rileva Denise Bronzetti del Gruppo misto- nel 2016 si era riproposto il tema e qualche collega si sottopose spontaneamente”. Si tratta, prosegue, di “una provocazione, non si può recuperare un gap di fiducia votando l’Istanza. Forse- conclude- serve una rivalutazione delle regole che sottendono alla presentazione di un’Istanza d’arengo”.

Matteo Ciacci di Libera trova “ragionevoli le riflessioni dei colleghi. La nostra categoria è particolarmente attenzionata. Va bene controlliamo, nessuno ha niente da nascondere, però ci sono altre categorie che hanno responsabilità anche maggiori”. Inoltre “il ruolo di consigliere non lo giudico privilegiato. Va invece maggiormente valutato. Come quello di segretario di Stato”. Propone “un approccio diverso” il collega Alessandro Bevitori: “C’è un deficit di credibilità della politica”. A inizio legislatura, prosegue, per esempio “ho proposto che si presentasse anche la posizione debitoria personale e in società detenute”. Comunque “sono pronto ad accettare la provocazione e non si tratta di un problema di lucidità. Un consigliere per primo non deve fare uso di sostanze stupefacenti. Voto a favore”. Il vicino di banco Giuseppe Maria Morganti conferma che “siamo fuori dal coro: questo tipo di dibattito è super legittimo e viene affrontato in molti Parlamenti, senza avere il coraggio di fare il passo richiesto. Potremmo fare da esempio”. Certo emerge “un elemento di sfiducia forte alimentato dalla natura del dibattito che sussiste fra noi”.

Anche per Fernando Bindi di Repubblica futura l’istituto dell’Istanza d’Arengo “ha bisogno di qualche revisione per focalizzarsi sull’interesse generale”. La proposta “può essere considerata provocatoria ma non dobbiamo scandalizzarci. Segna un senso di sfiducia, pesiamo a come possiamo meglio rappresentare la popolazione”. Mentre Mirko Dolcini di Domani Motus liberi ricorda di essersi già espresso a favore del test: “Può essere un’Istanza provocatoria. Lo è sicuramente quella successiva sull’etilometro”. Perché la cocaina è illegale, le birre no, argomenta, e “noi dobbiamo dare il buon esempio al Paese. È un primo passo per un dibattito serio. Sottoponiamoci a qualsiasi test e dimostreremo di non essere dipendenti da sostanze pericolose”.

Michele Muratori di Libera fa presente che “molte categorie di lavoratori stanno già facendo i test”, come la Polizia civile, “non è una bestemmia introdurre la discussione in Aula. Sono favorevole”. Per Aida Maria Adele Selva del Partito democratico cristiano sammarinese, infine, “il tema prevalente è quello che nella società si abusa di sostanze stupefacenti e passa per normale. E non stiamo facendo abbastanza. Dobbiamo sottoporci ai test per i nostri giovani, diamo l’esempio anche se l’Istanza è una provocazione. Il test lo devono fare in tanti”.

L’Istanza d’Arengo viene respinta con 19 voti contrari, 17 favorevoli e due astenuti.

Si prosegue con l’Istanza d’Arengo n.18 “affinché sia installato all’ingresso del Consiglio Grande e Generale, un etilometro che segnali l’idoneità dei consiglieri alla partecipazione all’attività consiliare”. Il segretario di Stato per gli Affari Interni, Gian Nicola Berti, dà libertà sul tema: “I latini dicevano in vino veritas- ci scherza su- cosa vogliono i cittadini la verità o il politichese? L’Istanza d’arengo sta svilendo in limiti che non ritengo degni della democrazia”.

Prende la parola Iro Belluzzidi Libera per sottolineare che “manca il test psicoattitudinale. Non ci vedo niente di male che all’entrata in Aula si abbia la piena capacità intellettiva. Al di là che siamo a fine legislatura sarebbe importante cominciare a riflettere su come e chi deve svolgere funzioni di presidio per la Repubblica”. Sandra Giardi del Gruppo misto si dichiara contraria, “un test non può precludere a stare dentro o meno l’Aula. Il Contenuto in sé non è funzionale al ruolo del consigliere”. Per Sara Conti di Repubblica futura arriva “un messaggio di sfiducia. Sono Istanze provocatorie, non sono corrette nella forma ma dobbiamo riflettere: forse non siamo abbastanza bravi a prenderci la responsabilità del nostro ruolo. E come segnale sarebbe bene votare favorevolmente”.

L’Istanza d’Arengo viene respinta con 26 voti contrari, quattro favorevoli e sette astenuti.

All’Istanza d’Arengo n. 8 “affinché vengano eliminati o quanto meno innalzati i limiti di età massima consentita per accedere a lavori o partecipare a concorsi pubblici”, il segretario di Stato per gli Affari Interni, Berti, dà indicazione di rigettarla.

Dopo gli interventi di Zanotti e Miriam Farinelli di Repubblica futura l’Istanza viene respinta con 23 voti contrari, 15 favorevoli, un astenuto e un non voto.

All’Istanza d’Arengo n. 16 “affinché sia adottata una normativa che punisca il reo– persona fisica o giuridica- di somministrazione di alcolici a minori”, il segretario di Stato per gli Affari Interni, Berti, dà libertà di scelta. Sottolineando che “un articolo del Codice penale introduce una sanzione per chi somministra alcol ai minori di 16 anni”. Ma riguarda “solo un pubblico esercizio o una persona in concorso con lui. Ci risultano casi in cui maggiorenni acquistano per i minori e la sanzione penale è inefficace. Vanno fatte delle riflessioni, se sanzionare questi comportamenti a livello penale o amministrativo. Un punto della nostra normativa può essere migliorato”.

Pasquale Valentini del Partito democratico cristiano sammarinese chiede”, pur approvando l’Istanza, chi dovrebbe individuare i maggiorenni, si tratta di trovare gli strumenti ,a non è così facile”. Il segretario di Stato, Berti, precisa che si valutano sanzioni amministrative per poi fare le segnalazioni alle Forze dell’ordine”. Ciavatta di Rete trova “l’Istanza non è semplice da affrontare. Sono combattuto da ogni forma di limitazione o proibizionismo. Non credo che la criminalizzazione possa essere utile a ridurre le situazioni di abuso”.

L’Istanza viene approvata con 25 voti favorevoli, cinque contrari e un astenuto.

Si passa quindi all’Istanza d’Arengo n. 4 “affinché gli incentivi per l’inserimento lavorativo degli invalidi e dei portatori di deficit siano previsti anche con riferimento al rilascio delle licenze individuali”. Il segretario di Stato per l’Industria, Fabio Righi, non dà un’indicazione in positivo o in negativo e ricorda sia l’impegno sull’inclusività sia che “c’è già una serie di incentivi per attivare una licenza autonoma per chi è soggetto di invalidità e può svolgere attività lavorativa”. Occorre anche tenere conto dei riflessi sul bilancio, conclude.

Gian Matteo Zeppa di Rete apre il dibattito “sbigottito dalla risposta del segretario di Stato. Abbiamo fatto tante modifiche di legge e questa Istanza va moralmente accettata. Ci sono pochi commenti da fare”. Si associa Zanotti: è “deludente l’intervento del segretario di Stato. Il tema merita più attenzione, si tratta di avere il coraggio di affrontare l’inclusione lavorativa delle persone con disabilità”. Libera hapresenta un progetto di legge aperto, ma “non sono arrivate risposte. Servono incentivi e tutele perché i disabili possano realizzarsinell’attività a cui aspirano”. L’Istanza “equipara” il lavoratore subordinato a quello autonomo, è “corretto, giusto e doveroso”, fa notare Milena Gasperoni di Noi per la Repubblica. “L’attività autonoma va fortemente favorita e si può dare una mano a persone disabili”.

Per Valentini, “l’Istanza ci chiede un approfondimento, di uscire dalla mentalità per cui alla disabilità associamo l’impossibilità lavorativa. Possono anche lavorare meglio. Ci vuole un po’ di fantasia”, ma si può intervenire. Zafferani di Repubblica futura segnala “la latitanza sul tema di governo e maggioranza”. Serve “una legge nuova al più presto. L’Istanza è legittima e non problematica. Aiutiamoli: se ci sono incentivi per chi assume lavoratori disabili, si possono riconoscere a chi si mette in proprio, Non capisco la posizione neutra del governo”. Anche per Bronzetti, “in attesa di un potenziamento delle norme, è giusto accogliere l’Istanza, per equità, perché oggi è impossibile accedere ad alcuni strumenti”. Inoltre “siamo ancora in attesa del regolamento che consente ai percettori di pensioni di invalidità di iscriversi alle liste di avviamento al lavoro”.

Michela Pelliccioni di Domani Motus Liberi non capisce la polemica sul segretario di Stato, “il Parlamento è sovrano”. Nel merito condivide “la necessità di una revisione generale della normativa legata al lavoro delle persone disabili. Un assegno di invalidità non deve essere il limite massimo di ricchezza da raggiungere, ma un ristoro”. Occorre “concepire delle facilitazioni bancarie” e “in tema di incentivi vanno ponderate le varie situazioni”. Pure a Belluzzi sembra “strano disimpegnarsi su questioni così importanti”. Libera sostiene l’Istanza, prosegue, “bastano due articoli ben costruiti per dare un risposta. In una collettività come la nostra possiamo dare possibilità di realizzarsi”.

L’Istanza viene approvata con 30 voti favorevoli e un non voto.

La successiva è l’Istanza d’arengo n.6 “per prevedere, attraverso una modifica normativa, una maggiore attività di controllo verso le attività lavorative esercitate in forma abusiva”, illustrata dal segretario di Stato Righi, che dà libertà all’Aula. “Non sono contrario all’accoglimento Il tema è importante: c’è un tema legato alla violazione dell’abitazione privata e della proprietà privata. Si può intervenire tramite mandato dell’Autorità giudiziaria ma può essere labile la misura in cui l’attività è abusiva. È l’occasione per fare un approfondimento”.

L’Istanza viene approvata con 25 voti favorevoli e otto contrari.

Anche l’Istanza d’arengo n.7 “per la tutela della proprietà privata attraverso l’adeguamento dei canoni per le locazioni ad uso abitativo in base al costo della vita ai sensi della Legge n.27/1995”viene illustrata dal segretario di Stato Righi. “Negli ultimi anni rispetto all’inflazione non si è ritenuto di aumentare i canoni, per lasciare in mano al Congresso di Stato un adeguamento o meno. E la decisione viene presa in accordo con la Commissione Prezzi”.

Per Libera, Morganti sottolinea che c’è un problema casa in Repubblica, “specie per i giovani. Il Consiglio grande e generale dovrebbe intervenire. Non so se l’Istanza va in questa direzione. Che fare è complicato”. Mentre Manuel Ciavatta del Partito democratico cristiano sammarinese precisa cosa chiede l’Istanza e che il governo ha scelto “aumenti minimi per tutelare gli affittuari. Avendo dato numero secco, il 75% dell’inflazione, è eccessivo e va bocciata”.

L’Istanza viene respinta con 34 voti contrari e uno favorevole.

L’ultima Istanza d’arengo in discussione, la n.3 “affinché sia esteso il concetto di solidarietà familiare per le imprese individuali trasferite a nuovi titolari non collegati da rapporto di parentela”, viene rimandata alla sessione consiliare di marzo.

I Capitani reggenti a questo punto dichiarano interrotta la seduta, che dunque termina questo pomeriggio.

 

San Marino News Agency

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