San Marino. Continua l’esame degli emendamenti nella seduta consigliare pomeridiana del 21 dicembre

San Marino. Continua l’esame degli emendamenti nella seduta consigliare pomeridiana del 21 dicembre

La seduta consiliare del pomeriggio si apre riprendendo la discussione sui due emendamenti aggiuntivi di un articolo 2-bis da parte di Repubblica futura, “Querele contro giornalisti”, che vengono infine entrambi respinti.

Così il report di San Marino News Agency, che prosegue: “Si passa quindi all’Articolo 3 “Proroga di disposizioni normative” su cui Libera ritira una serie di emendamenti con finalità ostruzionistiche. L’articolo, di natura molto tecnica, è emendato da parte del governo. Come spiega il consigliere Gaetano Troina, Dml, contiene diverse proroghe significative, “con effetti positivi per la cittadinanza”. Troina sottolinea in particolare l’utilità delle disposizioni previste al comma 5) , ovvero il mantenimento delle imposte per il trasferimento di immobili, ridotte già dal 2020, prorogato per tutto il 2023. Si tratta di una disposizione “sentita anche a fronte dell’importante aumento dei costi mercato immobiliare sammarinese”. Da segnalare per Troina anche il comma 22) che “va a prevedere la proroga degli effetti di una delibera del congresso di Stato che impone a tutte le associazioni sammarinesi l’iscrizione alla Consulta”. Da Dml quindi parere favorevole all’articolo 3, che viene approvato così come emendato.

Segue l’esame di una pacchetto di numerosi emendamenti aggiuntivi relativi a politiche energetiche, risparmio idrico e transizione energetica, sempre presentati da Libera, dall’Articolo 3 bis all’Articolo Vicies ter. Nel corso della seduta del pomeriggio nessun emendamento di Libera, tra quelli esaminati, viene accolto.

Si parte dall’Emendamento aggiuntivo di un articolo 3-bis “Certificati Verdi di Credito Fiscale”. Si tratta di “un’attestazione di credito fiscale rilasciata dall’Ufficio tributario a copertura dei benefici fiscali previsti dalla legge per gli interventi di sostenibilità ambientale, di efficientamento energetico e di produzione di energia da fonti rinnovabili”.  “Da due anni ci sono disposizioni normative per incentivare l’efficentamento energetico degli edifici che prevedevano credito fiscale come detrazione di imposta- spiega Selva– quando si vuole ristrutturare casa si parla di centinaia di migliaia di euro di intervento e a quei benefici possono accedere  solo chi ha dei redditi altissimi, da 10-15 mila euro al mese”. Non è un caso, osserva, che “nonostante questi interventi fossero generosissimi, non siano praticamente stati utilizzati, perché a poterne accedere sono in pochi”. Se si vuole quindi che questi incentivi siano utilizzati “allora bisogna che cambiamo”. Matteo Ciacci, Libera spiega che gli emendamenti presentati- questo e quelli successivi- “cercano di dare contributi su quello che possiamo fare a livello di incentivo per rendere attrattivo il far fronte a pratiche di riqualificazione con una impostazione diversa”. Si prevedono così “15 mln di euro in certificati verdi”. Per Giuseppe Maria Morganti, l’intervento “chiede prima di tutto parità di diritti per i cittadini”, perché “oggi solo chi ha redditi alti può prevedere le agevolazioni previste per interventi green su edifici o per installazione di impianti fotovoltaici”.  Iro Belluzzi, Libera, piuttosto fa notare che in realtà i 15 mln sono “una piccola cifra rispetto al costo derivante dall’acquisizione di energia elettrica e gas per approvvigionare il Paese”.  In risposta però il Segretario di Stato Gatti spiega che la misura richiesta ha “un impatto rilevante” sul debito.  “Quei 450 mln non sono per fare nuova spesa corrente- manda a dire- ma per fare il roll over, a prolungare la scadenza del debito, non per finanziare altre situazioni”. Se si approvasse la proposta di Libera, in sostanza, “si andrebbe a incrementare il debito di quei 60 mln messi per eventi straordinari che non vorremmo andare a usare”. Inoltre, è una proposta che finirebbe per “impattare enormemente anche sulla liquidità”, se si prevede il ricorso alla Smac, come richiesto. E anche sulla liquidità del settore bancario. “Dai miei punti di vista- conclude Gatti- un intervento di questo tipo merita uno studio approfondito sugli effetti positivi e sulle sue controindicazione, difficile decidere in così pochi giorni”.

L’Emendamento è respinto, come gli emendamenti successivi, in tema di riqualificazione energetica e risparmio energetico, tra cui l’Articolo 3 Ter “Contributo a Fondo perduto mediante il riconoscimento di credito fiscale per gli interventi di riqualificazione energetica degli edifici esistenti e per la produzione di energia da fonti rinnovabili”. La misura prevede “incentivi con credito immediatamente spendibile” e il superamento degli attuali incentivi. Il Segretario di Stato per il Territorio, Stefano Canti, spiega l’orientamento contrario: si tratta di un “intervento ripetitivo rispetto agli strumenti che abbiamo oggi”. Con l’articolo 34 della Legge di Bilancio 2021 infatti erano già previsti incentivi analoghi che hanno portato a 25 richieste nel 2022, “richieste che stanno aumentando, anche per l’installazione di pannelli fotovoltaici”. Sempre sullo stesso tema, l’emendamento aggiuntivo di un articolo 3-quater  “Contributo a Fondo perduto mediante il riconoscimento di credito fiscale per la riduzione dei consumi idrici”, respinto.

“Avremo nell’ambito del 2023 – assicura infine il Sds Canti, al termine della presentazione di emendamenti sugli strumenti di incentivazione- la possibilità di fare una ragionata per uniformare tutti gli incentivi che oggi sono a disposizione per coloro che vogliono fare interventi di efficentamento energetico, sia per risparmio idrico ed elettrico, quella sarà sede opportuna per ragionare a 360 gradi su incentivi che oggi abbiamo già in essere, su quelli che possiamo implementare e su quelli in aggiunta”.

All’Articolo 3 septies “Acquisizione azioni Società Romagna acqua – società delle fonti”, Libera propone la verifica, da parte del’Aass, della fattibilità di acquisire quote di Romagna Acque  “anche mediante l’eventuale conferimento di infrastrutture da realizzare in territorio sammarinese per la raccolta e la gestione delle acque”.

“Sarebbe strategico che la Repubblica non fosse uno solo un acquirente dell’acqua, da chi ce l’ha in quel momento- spiega Vladimiro Selva– ci sono le tariffe di mercato, ma è anche una questione strategica, per il fatto che i Comuni che partecipano alla società dovrebbero limitare il loro utilizzo a favore di San Marino, che non è socio, e in futuro potrebbero valutare l’indisponibilità a fornirci le risorse”. Mentre “acquisendo quote- prosegue- oppure conferendo alla società infrastrutture- si parla per esempio di realizzare un invaso, per la cui realizzazione abbiamo bisogno di collaborazione con territori circostanti”. Gerardo Giovagnoli, Npr, riconosce la validità della proposta: “Non avremo mai la possibilità di avere bacino imbrifero in grado di alimentare vaste zone, nemmeno la nostra probabilmente”, spiega. Perciò, bene “inserirsi con garanzie, per evitare che in futuro si rischi la ‘chiusura del rubinetto’, ed ntrare in società e in collaborazione di chi rappresenta una realtà vicina a noi competente ed efficace, per consentirci  di aumentare la raccolta interna e realizzare il bacino imbrifero”. Matteo Ciacci, Libera sottolinea come poi una “San Marino Green” possa essere “un modello da raccontare in giro per il mondo, per avvicinare aziende che su questo ambito investono fortemente”. Perciò “perché non aprire un ragionamento serio con Romagna Acque?”. In risposta,  il Sds Canti spiega che proprio su questo punto sono già state avviate trattative con la società, “proprio perché essere soci significa avere garanzia di approvvigionamento”.

Viene poi ritirato l’ Articolo 3 ter decies “passività deducibili”, e tra gli utimi emendamenti discussi nel pomeriggio e respinti vi è l’ Articolo 3-quindecies “Vincolo risorse derivanti da vendita beni immobili”.  “Quando le alienazioni motivate per esigenze di ampliamento e necessità produttive delle aziende- spiega Vladimiro Selva– non siamo contrari a priori, ma le risorse che entrano, come vengono destinate?”, si interroga. L’emendamento proposto va quindi nella direzione di porre un vincolo all’uso delle risorse che lo Stato incamera per la vendita di terreni: “Almeno il 60% per acquistare altri beni immobili- chiarisce- la rimanente parte, da utilizzare per investire in ricerca e tecnologie finalizzate al miglioramento della qualità ambientale”.

“Perché acquistare immobili per lo Stato, se non ne ha bisogno?”, chiede il Segretario di Stato Gatti. “Così poi se non li acquista, le entrate restano inutilizzate a bilancio- prosegue- quando si potrebbe invece avere bisogno di liquidità”. Piuttosto il Segretario suggerisce che  quanto proposto possa essere valutato il prossimo anno, nel Pdl sulla gestione del debito.  Infatti“sarebbe utile per lo Stato- spiega- dismettere dei beni non utilizzati e che comportano dei costi che invece possono portare a una riduzione del debito”.  Anche questo emendamento è bocciato.

I lavori del pomeriggio si concludono con la presentazione dell’emendamento Art 3 septies decies “Tassazione degli immobili finalizzata al contenimento dei canoni di locazione”. “La nostra idea- spiega Selva– è di mettere una tassa sugli immobili sfitti, ma vogliamo anche tutelare chi vuole affittare, il proprietario, che non trova inquilini, quindi diciamo che non paga la tassa chi iscrive il proprio immobile in un apposito registro, in cui si dà disponibilità dei propri locali, con un canone massimo da definirsi”. La seduta viene interrotta alle 19 e riprenderà alle 21.

Condividi


Per rimanere aggiornato su tutte le novità iscriviti alla newsletter

Quando invii il modulo, controlla la tua inbox per confermare l'iscrizione

Privacy Policy