San Marino. Coronavirus, Altri due decessi. Iniziano a calare le degenze, crescono i guariti

San Marino. Coronavirus, Altri due decessi. Iniziano a calare le degenze, crescono i guariti

Altri due decessi. Iniziano a calare le degenze e a crescere i guariti

Ieri nel quotidiano aggiornamento da parte del Gruppo di coordinamento per le emergenze sanitarie il direttore dell’Authority, Gabriele Rinaldi, ha dovuto comunicare “una notizia non favorevole” di altri due decessi. Due persone di 71 e di 87 anni venuti a mancare sabato scorso. Il Gruppo per l’emergenza Covid-19, anche a nome del Congresso di Stato, ha espresso il cordoglio ai familiari, ai parenti e agli amici dei due sammarinesi. Poi i dati sull’infezione da nuovo coronavirus Covid-19:

• n. 193 i casi positivi, di cui 58 ricoverati all’Ospedale di San Marino (16 in Rianimazione con sintomatologia severa, 6 femmine e 10 maschi, 42 nelle degenze di isolamento predisposte con sintomi moderati, 23 maschi e 19 femmine) e 135 in isolamento a domicilio (femmine 60, maschi 75).

• n. 24 decessi.

• n. 12 guariti.

• n. 83 dimessi a domicilio per migliorate condizioni cliniche.

• n. 436 quarantene domiciliari sui contatti stretti compresa la rete familiare, amicale e personale sanitario (411 laici, 18 sanitari, 7 Forze dell’Ordine).

• n. 622 quarantene terminate. Totale quarantene attivate: 1.064.

Tamponi in corso n. 16. 

“Nonostante siamo ancora in mezzo alla tempesta, – ha continuato Rinaldi – […] oggi possiamo iniziare a pensare che l’andamento potrebbe mostrare dei segni un po’ diversi. Il grafico dei tamponi positivi mi fa dire che per la prima volta possiamo registrare per 4 osservazioni di fila un trend in diminuzione.

E’ uno di quei segni che insieme alla diminuzione delle degenze, alle osservazioni dei professionisti che stanno in prima linea, ci fanno pensare che la cosa potrebbe rappresentare l’inizio della discesa.

“Osservazioni da accompagnare alla sofferenza che abbiamo per le due persone che sono decedute, non dobbiamo dimenticarle. Spero di non essere smentito domani o dopodomani trovando delle nuove impennate. L’andamento di questi giorni – ha proseguito il direttore dell’Authotity ci fa dire che forse la vetta si può intravedere”, tuttavia la “discesa sarà altrettanto difficile. Per cui l’attenzione che dobbiamo avere oggi, la dovremo avere anche quando quelle curve si confermeranno e cominceranno a scendere.” Poi una domanda della giornalista Sara Bucci di Rtv, molto apprezzata dal dottor Rinaldi, per chiedere se dal punto di vista sanitario è possibile guardare un po’ più in là?

“La sanità è uno di quei campi che te ne accorgi quando viene meno. E in questo momento abbiamo sperimentato in maniera fortissima e violenta che cosa significa non essere in grado di poter accogliere tutte le domande ai bisogni dei cittadini. E’stata ed è una situazione complessa, per cui riflettere su quello che saranno i progetti del futuro risulta essere cruciale. Bisognerà cominciare a rifletterci adesso quando la patologia sembra poter avere rallentato, perché la progettazione richiede tempo e se il progetto del nuovo ospedale di San Marino andrà avanti, forse bisognerà rileggere i progetti alla luce di quello che sta succedendo adesso. Forse il sostegno o la copertura universale di San Marino, che dal 1955 c’è in questo stato, ha consentito di non lasciare indietro nessuno. Sarà una di quelle garanzie per la comunità sulle quali non derogare. Forse si deve riflettere sugli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’agenda 2030 dell’ONU, in cui c’è un progetto per il mondo sottoscritto da tutti e si chiama sostenibile. E se qualcuno avesse dei dubbi su cosa significa sostenibile e resilienza, oggi penso che sia chiaro per tutti. Il primo degli obiettivi di sviluppo sostenibile è che nessuno deve essere più povero. Essere povero vuol dire non avere delle opportunità materiali, e venendo meno la salute anche le possibilità materiali vengono meno.

La capacità di reagire di una comunità che non ha la capacità di garantire i più deboli e quelli più fragili, più vulnerabili diventa una pietra miliare importante. Soprattutto perché vulnerabili si è, non si ha. Siamo abituati a ragionare in termini di possedere… ho la salute… invece vulnerabili si è. Riscoprire tutta una serie di valori diventerà importante. Mantenendo già da oggi questi obiettivi di sviluppo sostenibile come faro, come linea di condotta per costruire il progetto di ricostruzione del paese, potrebbe essere una cosa importante. L’obiettivo di sviluppo la salute per tutti è l’obiettivo di sviluppo numero 3. L’articolo 32 della Costituzione italiana recita che la salute è un fondamentale diritto. Fondamentale perchè è un diritto che consente di esercitare tutti gli altri diritti. Senza salute è difficile che puoi avere diritto alla mobilità, alla cultura, alla partecipazione. In questo momento riscoprire e utilizzare la salute di tutti i cittadini per ricostruire il proprio paese, penso sia una bella sfida. In questo momento tutti dovremmo tirar fuori i nostri sentimenti profondi per costruire un mondo in cui vorremmo desiderare di vivere. Se c’è da dare un contributo nessuno si deve tirare indietro e 33.000 contributi fanno un bel progetto.”

Poi una nostra domanda al dottor Rinaldi inviata telematicamente per chiedere se ci può essere il rischio di ammalarsi anche per un portatore sano, o si può essere asintomatici per tutta la vita?

“Lo so che è un dibattito forte, perché se l’idea è di dover diagnosticare gli asintomatici abbiamo detto che in questa fase noi non lo faremo ancora.” Tuttavia, “è un dato che, probabilmente, ancora non ha nessuno. Perché vorrebbe dire avere la capacità di diagnosticare un asintomatico seguirlo nel tempo e verificare se effettivamente non svilupperà mai la malattia. In questo momento si è concentrati nel fare la diagnosi. Poi ci saranno studi anche prospettici di attenzione di tutto quello che è necessario fare in cui proveremo a valutare la reale storia di questa malattia. Sui portatori sani il dibattito è aperto. Non appena avremo la possibilità di capire che la malattia ha raggiunto almeno uno stadio di equilibrio in modo tale che non debba essere riconsiderato l’andamento epidemiologico alla luce di dati che magari ti sorprendono o non sono più in linea tutte queste osservazioni verranno fatte .

In realtà un piccolo gruppo di lavoro sta riguardando tutte le cartelle cliniche sia dei pazienti che sono deceduti sia dei pazienti positivi. Così da ricostruire anche le storie familiari e le storie dei positivi all’interno dei gruppi familiari verso quelli che non sono positivi. E’ un lavoro che è già stiamo facendo.”

La dottoressa Stefania Stefanelli ha ricordato che “proseguono le diverse raccolte fondi a sostegno della emergenza sanitaria e per avere informazioni è possibile contattare l’Ufficio Relazioni Pubbliche inviando una e-mail all’indirizzo urp@iss.sm.”

Condividi


Per rimanere aggiornato su tutte le novità iscriviti alla newsletter

Quando invii il modulo, controlla la tua inbox per confermare l'iscrizione

Privacy Policy