Lionello Mancini (autore di L’Onere della toga) su Il Sole 24 Ore: Imprese & legalità / Da Rimini una lezione anti-evasori
«Epur si muove», dobbiamo ripetere con il grande Galileo, annotando
scrupolosamente ogni variazione nel sistema di interessi e traffici che
gravita intorno alla vecchia San Marino. E allora è accaduto che venerdì
1˚novembre, il Gup di Forlì, Alessandro Trinci, abbia accolto la
richiesta della Provincia di Rimini di costituirsi parte civile nel
processo “Varano”, che vede 29 persone indagate per reati finanziari e
fiscali che vanno dall’associazione per delinquere, al riciclaggio,
all’ostacolo alle autorità di Vigilanza.
È la prima volta che un ente
pubblico decide di intervenire -e viene ammesso a farlo -in un
processo contro artigiani, commercianti, imprenditori accusati di aver
evaso le tasse, assumendo che la loro azione nuoce al loro territorio.
L’idea che sta dietro alla scelta dell’amministrazione riminese (e al
“sì” del giudice), dunque, è che esista un legame diretto tra l’evasione
fiscale e l’affanno provocato all’intera popolazione che lì risiede,
dalla sistematica sottrazione di risorse.
Lo va dicendo e ripetendo da
tempo il presidente riminese, Stefano Vitali (Pd): «Ormai l’evasione
fiscale da noi è a livelli insostenibili. E non ne faccio soltanto una
questione etica: qui scarseggiano le risorse per scuole e strade; senza
dubbio mancano anche i soldi che, invece di finire alle imposte, vengono
portati di nascosto all’estero». Cioè a 12 comodi chilometri a ovest
della Riviera. (…)
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