Si è aperta ieri, nella Repubblica di San Marino, una sessione consiliare che sta andando avanti come al solito. Praticamente come un rito. I consiglieri intervengono per parlarsi tra di loro. Punta e basta. Il loro impegno si esaurisce nel fatto stesso che sono intervenuti. Quanto al contenuto degli interventi ed ai risultati, perché occuparsene?
Quel che si dice in Consiglio è così poco importante che non se ne fa nemmeno il verbale.
Il potere non sta più lì. Il potere sta nella lobby (stavo per dire cupola) dei poteri forti che regola il Paese.
Nel dicembre 2011 fu reso pubblico lo scandalo degli arretrati monofase: 170 milioni. Il mese scorso si è appreso che tale ammontare è salito a 188 milioni. Cioè che è cresciuto di 1 milione al mese (e non è detto che ancora non continui a crescere). Eppure degli evasori nemmeno i nomi. Questione di privacy.
I poteri forti hanno imposto la privacy anche sugli autori dei buchi in certe banche, chiusi coi soldi dello Stato. Come, del resto, sui beneficiari effettivi di banche e finanziarie.
Per converso, si annunciano nuovi provvedimenti a favore dei diversamente onesti, settore edilizio.