L’Informazione di San Marino, l’editoriale di Marino Cecchetti: “Il fascino del Meeting”
MARINO CECCHETTI – Anche quest’anno ho potuto calarmi nell’atmosfera del Meeting pur avendo superato – per dirla alla francese – di ben quattro volte l’età media di quei ragazzi che lo portano avanti con i nuovi vertici, Vittadini e Scholz. Ragazzi che vi lavorano su base volontaria. In maggioranza studenti universitari. Si occupano dell’organizzazione, dell’allestimento degli stand e delle mostre, dell’accoglienza del pubblico.
Ci vado ogni anno. Da quando la manifestazione esiste. Anzi ho iniziato prima. Frequentavo già le iniziative di Gioventù Studentesca di don Giussani. Ci insegnava Dottrina Sociale presso il Seminario Diocesano riminese un prete che poi diventerà nostro vescovo, mons. Negri. Erano tempi – anni Settanta – in cui esprimere le proprie opinioni e non essere marxisti, era addirittura pericoloso. L’epiteto più carino che ti poteva arrivare addosso era ‘matusa’.
In prosieguo non sono mancati momenti, diciamo così, imbarazzanti. Come quando – 2002, ‘vecchia Fiera’ – mi trovai circondato da persone che gridavano “Silvio, Silvio dacci la luce”, a un cenno, dal palco, di Formigoni affiancato da Tremonti, neo ministro della economia. E, un’altra volta – 2008, ‘nuova Fiera’ – ecco Berlusconi sul palco mostrare con un saltello il ‘lato B’, per far vedere come era ben riuscito l’impianto del nuovo parrucchino.
Quest’anno il Meeting si è aperto col card. Zuppi. Come dire Papa Francesco. I giovani di cui dicevo all’inizio sono – lo spero veramente! – i promotori di quella inversione di rotta di cui si sente tanto il bisogno per uscire dalla irreligiosità dilagante in cui è precipitata la nostra società dopo il crollo del marxismo, dissoltosi in quel ‘materialismo puro’ preconizzato da Augusto del Noce negli anni Settanta-Ottanta.
Articolo tratto da L’Informazione di San Marino pubblicato integralmente dopo le 20
