Sudditi a casa nostra
Proteste? Il Pianello è rimasto vuoto
MARINO CECCHETTI. Pare proprio che ‘politici che contano’ possano non avere remore a mettere se stessi e il Paese in mano a forze che una volta si dicevano ‘oscure’, pur di salvare se stessi e i loro amici dal processo Conto Mazzini e da altri similari. Si vuole che il secondo grado del Conto Mazzini si concluda ben diversamente dal primo e i procedimenti giudiziari similari, ancora in attesa del primo grado, si vogliono stoppare.
A decidere nel nostro Paese in sostanza sono ancora quelli che assieme ad azzeccagarbugli nostrani e a filibustieri esterni hanno rubato tanto allo Stato da creare un debito pubblico che grava su ciascuno di noi per 35-40mila euro.
In questo contesto è piovuta in Consiglio Grande e Generale la denuncia di Luca Boschi: una ‘intesa’ fra un giudice, già magistrato dirigente – in pratica il Tribunale – e i politici ora al governo. La denuncia è stata eclissata. Come non avvenuta. Né la politica né il sistema giudiziario indagano e indagheranno. Proteste? Il Pianello è rimasto vuoto. Politici anche di opposizione, iscritti ai sindacati, aderenti alle tante associazioni della società civile, eccetera, ebbene tutti – come si dice da noi – ‘dietro il macchione’.
Siamo “sudditi a casa nostra”. Ciascuno sta nel suo privato, rassegnato, nonostante che sul groppone gli sia arrivato un debito di decine di migliaia di euro, da quelli di cui si è detto sopra – a breve? – forse prosciolti.
“È impressionante” ha scritto un docente e politico italiano “osservare con quanta facilità il tessuto sociale e le classi dirigenti di un’antica e rispettata repubblica autonoma e indipendente siano stati penetrati dai mafiosi e come sia mancata una qualche forma di difesa del territorio e della propria storia secolare da parte delle élite repubblicane”.
Articolo tratto da L’informazione di San Marino pubblicato per intero dopo le 23