San Marino. Indirizzo di saluto degli Ecc. Capitani Reggenti: “Auspichiamo programmi di aiuto per le persone in condizioni di disagio”

San Marino. Indirizzo di saluto degli Ecc. Capitani Reggenti: “Auspichiamo programmi di aiuto per le persone in condizioni di disagio”

In occasione della sessione odierna del Consiglio Grande e Generale, è stato formulato l’indirizzo di saluto di fine semestre da parte degli Ecc. Capitani Reggenti Alessandro Scarano e Adele Tonnini.

Signore e Signori Consiglieri,
Signora e Signori Segretari di Stato, 
giunti al termine di questa sessione consiliare – l’ultima del nostro mandato – e rinnovando una felice consuetudine, desideriamo congedarci dal Consiglio Grande e Generale con questo indirizzo di saluto, condividendo anche con Voi – che ci avete onorato dell’elezione alla Suprema Magistratura dello Stato – sentimenti e considerazioni maturate durante l’espletamento dell’Alto mandato.
Il nostro semestre è stato ricco di eventi e di partecipazioni, farne l’elenco sarebbe riduttivo per l’importanza, anche storica, di alcuni di essi.
Abbiamo avuto l’onore di rappresentare il nostro Paese in diversi contesti internazionali. In ogni occasione abbiamo cercato di promuoverne le peculiarità, la storia e le tradizioni di democrazia e libertà, l’unicità del suo ordinamento e delle sue istituzioni. Nei vari interlocutori abbiamo riscontrato sempre grande ammirazione e soprattutto grande interesse. E questo ci inorgoglisce.
Siamo profondamente convinti che proprio la singolarità del nostro Stato e il patrimonio di principi e valori che ne sono a fondamento costituiscano un formidabile strumento per ulteriormente avvalorare anche la nostra presenza ed il nostro ruolo a livello internazionale e che, come tali, dovrebbero essere maggiormente oggetto di divulgazione e conoscenza. 
Proprio per questo, particolare attenzione abbiamo voluto dedicare, durante il nostro mandato, ad iniziative tese alla conoscenza ed alla valorizzazione della storia e delle istituzioni sammarinesi, rendendo omaggio agli emblemi, ai riti e alle formule che nei secoli hanno dato concretezza ai valori della nostra identità.
A tal fine abbiamo fortemente voluto la mostra fotografica esposta nell’atrio di questo Palazzo. 
Confidiamo che soprattutto i giovani sammarinesi ne siano incuriositi e siano sollecitati ad una conoscenza e ad un approfondimento delle nostre Istituzioni. Conoscenza ed approfondimento fondamentali per formare il senso di appartenenza ad una comunità e diventarne parte attiva.
Al contempo abbiamo portato avanti un’iniziativa per la valorizzazione di luoghi e aspetti culturali e identitari dei singoli Castelli, aspetti spesso inediti o poco conosciuti che abbiamo potuto apprezzare, accompagnati dai Capitani e dai rappresentanti delle rispettive Giunte, durante visite dedicate.
Gli itinerari che abbiamo percorso in queste occasioni hanno rappresentato per noi non solo semplici passeggiate, ma veri e propri “viaggi” alla scoperta del territorio e della sua storia, del suo patrimonio naturale, paesaggistico, architettonico, archeologico. Un viaggio che ci ha fatto incontrare anche straordinarie realtà – fatte di donne e uomini e dei loro talenti – impegnate, operose, e fortemente legate alla Repubblica, ai suoi principi e ai suoi valori.
Per noi è stata talvolta una rivelazione, ma più spesso una conferma di quell’attaccamento al proprio Paese e alle sue tradizioni che dovrebbe accumunare tutti i Sammarinesi.
Abbiamo altresì avuto prova dell’esemplare senso dello Stato dei Capitani e dei membri di Giunta, risorsa preziosa per veicolare il genuino sentimento di appartenenza ad una comunità e l’ossequio alle sue Istituzioni.
Molto è stato fatto negli anni per portare a un livello di maggiore autonomia le Giunte di Castello che oggi hanno a disposizione più strumenti rispetto al passato per perseguire i propri obiettivi. Ma ancora di più può essere fatto, essendo questi organi gli interlocutori privilegiati di quel dialogo istituzionale tra cittadini e poteri dello Stato che non deve mai venir meno se si vuole davvero far coincidere l’agire politico con il sentire comune.
Oggi più che mai le Istituzioni e la politica devono ascoltare e rapportarsi con i cittadini. L’ascolto è il primo passo, non affatto scontato, per recuperare una fiducia che rischia di essere pregiudicata. Le Istituzioni e la politica devono essere autorevoli e non autoritarie, capaci di farsi rispettare perché serie ed affidabili.
E proprio sul rapporto Cittadini-Istituzioni intendiamo richiamare la vostra, la nostra, attenzione. Riteniamo che la cittadinanza debba essere coinvolta nelle scelte fondamentali che riguardano il Paese e le sue prospettive future. Se è vero che il Consiglio Grande e Generale è espressione della sovranità popolare, il Popolo deve essere consapevole delle scelte che il Consiglio adotta. Ciò implica chiarezza di intenti, confronto e condivisione di idee e di progetti. Ovviamente una società per essere coinvolta e cosciente, necessita di “educazione” e sono proprio le Istituzioni che attraverso l’informazione, la trasparenza e la partecipazione hanno il dovere di educarla.
Signore e Signori Consiglieri
Signora e Signori Segretari di Stato, 
l’espletamento del nostro mandato è stata occasione di riflessione proprio sul ruolo delle Istituzioni della nostra Repubblica, e su come esse possano più efficacemente svolgere le proprie attribuzioni.
Presiedere e coordinare i lavori di questo Consiglio ci ha evidenziato la necessità di rivedere le norme che ne disciplinano il funzionamento: vi è l’esigenza di individuare iter di discussione e di esame delle varie iniziative più efficaci e “produttivi”, che non sviliscano il confronto e non mortifichino il ruolo delle minoranze ma anzi lo valorizzino e lo rendano più proficuo nell’ottica di una democrazia evoluta.
Si avverte altresì l’esigenza di riconsiderare i poteri del Congresso di Stato, l’attività collegiale dallo stesso esercitata con le relative responsabilità, nonché il ruolo di coordinamento svolto dalla Reggenza.
In particolare, con riferimento al potere normativo dell’Esecutivo, ci uniamo a chi già in precedenza, Capitani Reggenti pro tempore e Consiglieri, ha evidenziato l’eccessivo ricorso al decreto delegato che – ancorché costituzionalmente previsto – rischia, se utilizzato indiscriminatamente, di esautorare di fatto il Consiglio dal potere legislativo che gli è proprio.
E, sempre con riferimento al funzionamento delle Istituzioni, non possiamo non citare la difficoltà istituzionale venutasi a creare con la fuoriuscita di un Gruppo Consiliare dalla maggioranza e il conseguente ritiro della delegazione di governo, difficoltà determinata da una legge elettorale di difficile applicazione perché frutto di innesti, susseguitisi nel tempo e spesso non coordinati tra loro, difficoltà che siamo riusciti a gestire solo alla luce delle norme gerarchicamente sovraordinate che disciplinano il Congresso di Stato.
Ora pare si stia affacciando sulla scena politica l’intendimento di intraprendere un nuovo percorso di riforma del nostro ordinamento istituzionale. Come Reggenza il nostro auspicio è che il futuro Legislatore abbia un approccio “sistemico”, una visione d’insieme che consideri l’assetto istituzionale nel suo complesso, che rifugga da soluzioni estranee alle nostre tradizioni giuridiche e da interventi parziali e scoordinati, dettati da contingenze del momento. Un approccio che deve necessariamente coinvolgere tutte le espressioni della società e non solo la politica.
Sin dall’insediamento abbiamo sentito fortemente la grande responsabilità di essere garanti dell’Ordinamento costituzionale della Repubblica e con questo spirito abbiamo cercato di adempiere al nostro Ufficio, prestando attenzione alle esigenze di tutte le forze politiche anche in contesti non certamente facili, esortando costantemente al confronto leale, aperto ma rispettoso delle rispettive posizioni ancorché divergenti. 
Abbiamo trascorso insieme a Voi, proprio in quest’Aula, un semestre impegnativo sul piano istituzionale e politico. Un semestre in cui non di rado abbiamo fatto espresso richiamo all’importanza e alla dignità del ruolo di Consigliere e di Segretario di Stato e alla necessità di ben rappresentarlo, sotto il profilo etico e sotto il profilo della qualità dei lavori consiliari, appellandoci al senso di responsabilità di ognuno di Voi e alla capacità di elaborare insieme e condividere proposte nell’interesse del Paese.
Non sempre, purtroppo, i nostri appelli hanno avuto pieno riscontro e questo sia da parte della opposizione, sia da parte della maggioranza, sia da parte del Governo. Ciò ha inevitabilmente ingenerato divisioni e contrapposizioni che hanno spesso rallentato i lavori consiliari.
Riteniamo che non sia la contrapposizione fine a se stessa, bensì il dialogo, l’approfondimento reciproco e il confronto costruttivo, instaurato con i giusti tempi e i giusti modi, l’unico percorso utile a trovare soluzioni efficaci nell’interesse del Consiglio Grande e Generale, del suo funzionamento e dunque nell’interesse del Paese che nel Consiglio trova la sua più alta espressione e rappresentanza.
Di questo abbiamo avuto dimostrazione proprio durante la corrente sessione consiliare in occasione dell’approvazione della Variazione di Bilancio.
Accanto al rammarico sopra manifestato non possiamo dunque non esprimere anche l’apprezzamento per la disponibilità alla fine trovata per individuare soluzioni per quanto possibile condivise.
Confidiamo che la classe politica sia sempre ispirata da senso dello Stato, possa svincolarsi da logiche di partito e trovare, quando occorra, la necessaria unità per superare le difficoltà e dare una risposta corale e adeguata alle esigenze del Paese.
Più che mai, questo, in vista di importanti traguardi che ci attendono in questi mesi. Ed il pensiero corre al percorso avviato da tempo per l’Accordo di associazione con l’Unione Europea che la Repubblica di San Marino si accinge a concludere. 
L’Accordo di associazione sarà una nuova pagina della nostra storia che consentirà di cogliere i benefici comuni e le opportunità derivanti dall’integrazione europea e al contempo affermare – in un nuovo ambito e con dinamiche nuove – anche la nostra sovranità, valorizzandola. La sottoscrizione dell’Accordo, tuttavia, non sarà un punto di arrivo, bensì di partenza. Dall’Associazione conseguiranno, infatti, numerosi impegni e attività che il nostro Paese dovrà adempiere e intraprendere.
Signore e Signori Consiglieri,
Signora e Signori Segretari di Stato,
siamo appena rientrati da New York dove abbiamo partecipato al Forum politico di alto livello sullo Sviluppo sostenibile sotto l’egida dell’Assemblea Generale dell’ONU. E’ stata, questa, un’occasione per confrontarci sui temi e i progressi per l’attuazione dell’Agenda 2030 e i suoi SDG, nell’ambito della quale, al pari di tutti i Capi di Stato partecipanti, abbiamo sottoscritto il nostro impegno per l’attuazione degli obiettivi prefissati. Uno dei principali temi, se non il principale, che è stato affrontato è quello dell’emergenza climatica: non solo una formalità, dunque, ma una occasione per assumersi concretamente l’impegno a intraprendere azioni coraggiose ed ambiziose per ottenere risultati contro il cambiamento climatico.
Affrontare una crisi climatica determinata dalla nostra insaziabile domanda di energia da combustibili fossili è una impresa titanica così come arduo è invertire l’atteggiamento tipico delle società opulente, che hanno scarse capacità di sacrificio. Ma ce lo impone la natura e la sopravvivenza dell’umanità. E’ questo il messaggio che abbiamo inteso portare in quell’Assise i cui indirizzi e deliberati sarà nostra premura sottoporre tempo per tempo in quest’aula ancorché in ruoli diversi da quello attuale.
E’ questo un argomento che ci sta particolarmente a cuore e che è stato il filo conduttore di diverse iniziative e progetti che abbiamo intrapreso in questo semestre. Si collocano in questo ambito l’emissione filatelica e la Mostra “Botanica Mirabilis il territorio tra arte e natura”; mostra che sarà inaugurata domani, 26 settembre, a conclusione delle giornate europee del Patrimonio e con la quale si è inteso rendere omaggio al Patrimonio e al territorio della nostra Repubblica, e che ben si coniuga alle nostre visite alla scoperta di luoghi e peculiarità identitarie dei nostri Castelli.
Analoga finalità si propone il progetto editoriale di una collana dal titolo “Patrimonio Naturale della Repubblica di San Marino” realizzata in collaborazione con il Centro naturalistico sammarinese, un lavoro per far conoscere e valorizzare natura, habitat e biodiversità del nostro territorio. E’ un progetto, questo, a volumi annuali, di cui lasceremo il testimone ai nostri successori confidando nella stessa sensibilità a portarlo avanti.
Un lavoro prezioso, volto a contribuire ed arricchire la conoscenza nonché incoraggiare, favorire, incentivare una costante azione di tutela del nostro territorio. Un dovere che in primis sicuramente spetta allo Stato e ai suoi apparati, ma contestualmente è anche compito primario di ogni cittadino.
Signore e Signori Consiglieri
Signora e Signori Segretari di Stato, 
molte volte in questi sei mesi abbiamo sentito risuonare l’inno della nostra Repubblica, anche al di fuori dei nostri confini. Di questo dobbiamo ringraziare le atlete e gli atleti sammarinesi che hanno portato alta la nostra bandiera. Abbiamo avuto l’onore di accompagnarli ai Giochi dei Piccoli Stati a Malta e agli Special Olympics a Berlino e ci hanno regalato emozioni davvero speciali. Il loro entusiasmo è contagioso. La loro dedizione, la loro forza di volontà, il rispetto dell’altro pur nella competizione, il loro essere gruppo motivato e coeso nell’affrontare le difficoltà devono essere di esempio per la comunità tutta e in primis per le Istituzioni. Esempio e motivo di grande orgoglio.
Al contempo, durante il nostro mandato, abbiamo avuto l’opportunità di conoscere tante realtà del nostro Paese e di ascoltarne le voci, le esigenze, le preoccupazioni, i disagi. Tra i disagi anche quello determinato da una Amministrazione eccessivamente complessa con una burocrazia farraginosa che ostacola risposte celeri e chiare. E’ nostro compito, del Governo e del Consiglio, introdurre soluzioni che semplifichino i procedimenti e snelliscano le attese pur garantendo prestazioni qualificate e controlli adeguati. Un intervento in tal senso darebbe soddisfazione non solo all’utente ma anche a chi nella Amministrazione presta la propria attività lavorativa: risorse umane professionalmente preparate e dedite con abnegazione alle loro mansioni – che abbiamo anche avuto il piacere di conoscere in questi mesi – e che spesso lamentano esse stesse la difficoltà di doversi rapportare a normative ed iter confusi e sovrastrutturati.
Risposte celeri e chiare le richiedono soprattutto coloro che vivono in situazioni di gravi difficoltà a diversi livelli e sono più di quanto si immagini.
Il merito delle risposte ma anche i tempi e modi delle risposte possono generare distanza ed incomprensione e ciò vale ancora di più per le soluzioni attese con maggior urgenza.
Per questo intendiamo rimarcare il dovere morale e politico cui sono chiamate le istituzioni nel farsi carico di queste situazioni. La Reggenza, fedele ai contenuti del suo giuramento, è naturalmente sensibile verso i più disagiati. In alcuni casi, si tratta di garantire davvero condizioni di dignità. Lo Stato non può ignorare chi non ha fonti di sostentamento sufficienti per sé e la propria famiglia, spesso sono madri sole con figli minori e che nemmeno possono contare sul coniuge per il mantenimento dei figli, a volte disoccupati senza più copertura sociale, o anche inoccupati da sempre. Alcuni si rivolgono alla Reggenza o alle associazioni di volontariato sociale. Altri nemmeno si conoscono forse. Gli interventi di sostegno sociale devono prioritariamente essere orientati alle emergenze e devono considerare che la massima tempestività della risposta in questi casi è fattore determinante. Auspichiamo che vengano incentivati programmi di aiuto e protezione attraverso i quali sia possibile riconoscere ai disagiati opportunità concrete e tempestive.
E proprio pensando a chi vive situazioni di disagio e difficoltà non possiamo non menzionare le tante associazioni solidaristiche e di volontariato che operano nei più svariati ambiti e che portano avanti da anni un’attività encomiabile a supporto dei soggetti più deboli. Sono realtà virtuose, di eccellenza, di cui la nostra Repubblica deve andare fiera per il valore inestimabile che rappresentano e alle quali desideriamo esprimere anche in questa circostanza la nostra profonda stima. 
Onorevoli Consiglieri e Segretari di Stato,
concludiamo questo intervento rivolgendo alcune parole di ringraziamento a coloro che ci hanno “accompagnato” in questo semestre, in primis all’Ufficio di Presidenza e ai Gruppi Consiliari che lo compongono, per aver cercato di dare riscontro alle sollecitazioni della Reggenza finalizzate alla più efficiente ed efficace organizzazione dell’attività consiliare, talvolta anche sacrificando in parte le rispettive iniziative.
E un ringraziamento particolare va all’Ufficio di Segreteria del Consiglio Grande e Generale per averci costantemente e puntualmente affiancato nella gestione delle sedute consiliari. In questo semestre abbiamo potuto direttamente constatare come il ruolo di questo organo sia delicato, complicato e prezioso per la Reggenza e come forse non sia adeguatamente riconosciuto, compreso e rispettato dagli stessi Consiglieri.
Ai Capitani Reggenti eletti, Filippo Tamagnini e Gaetano Troina, rinnoviamo i nostri più vivi rallegramenti e gli auspici di un proficuo mandato certi che sapranno essere coraggiosi ed autorevoli nel garantire il corretto funzionamento dello Stato e dei suoi organi, giusti ma sensibili nel riconoscere i problemi. Non è un compito facile, e di questo ne siamo ben consapevoli, ma potranno confidare su una squadra professionalmente preparata e puntuale al loro fianco.
A questo proposito non possiamo esimerci dall’esprimere un vivo e sincero ringraziamento a tutto l’Ufficio Segreteria Istituzionale e alle sue articolazioni – Sezione Congresso di Stato, Sezione Studi legislativi, Operatori Servizi Istituzionali – e alla Direzione del Cerimoniale Diplomatico per il prezioso supporto fornitoci in questi sei mesi. Chi come noi ha vissuto per la prima volta l’esperienza di Capitano Reggente non può non riconoscere nelle donne e negli uomini dell’Amministrazione che quotidianamente lavorano a fianco della Reggenza, mettendo a disposizione della stessa le proprie competenze ed esperienze, la vera ossatura del sistema di supporto della più Alta Magistratura dello Stato.
Un ringraziamento infine a tutti Corpi Militari e agli organi di Polizia per averci seguito e scortato in ogni evento ufficiale di questo semestre garantendo anche la nostra sicurezza.
Con ossequio e alta stima verso ogni membro del Consiglio Grande e Generale e del Congresso di Stato il nostro più cordiale arrivederci tra i “banchi” di quest’Aula con l’augurio di buon lavoro.
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