San Marino. “La comunità, forza vitale per la Democrazia”

San Marino. “La comunità, forza vitale per la Democrazia”

Riceviamo e pubblichiamo un intervento di Mirco Forcellini e Orietta Ceccoli dal titolo “La comunità, forza vitale per la Democrazia”.

La comunità può essere intesa sia come popolo, sia come entità che sia capace di aggregarsi ed esprimere strutture sociali intermedie che divengono forze vitali per la democrazia, così dovrebbero essere i partiti, i sindacati, le associazioni, gli enti non profit, le Società di Mutuo Soccorso, le fondazioni ed altre aggregazioni.
Stato, mercato, comunità
Sappiamo che nel medioevo il potere si articolava sul binomio Imperatore-Papato, con la presenza di un forte pluralismo politico-istituzionale ed una realtà sociale, composta da tante comunità intermedie. Con l’avvento della modernità la realtà sociale si è fondata su tre polastri: lo Stato, il Mercato e la Comunità. Lo Stato moderno ha originariamente avversato le diverse espressioni della società civile e nei sistemi istituzionali ancora sentiamo e vediamo i residui di questa ostilità.
Nell’800 con la crisi dello Stato moderno, la società civile riprende vigore e assumono valore i sindacati, le associazioni assistenziali, le Società di Mutuo Soccorso, le cooperative e le comunità intermedie. Prevale il pluralismo politico, economico e giuridico. La comunità civile si articola nella dimensione familiare, religiosa, laica e professionale. Oggi si sente un profondo bisogno di ridare vitalità alla società civile nelle diverse articolazioni, così come bisognerebbe ripensare ai ruoli dei tre pilastri: Stato, Mercato, Comunità.
La politica, nel significato nobile del termine, ha un forte bisogno dei corpi intermedi. Anche in ambito europeo è consistente il dibattito sul tema della sussidiarietà, inteso come sistema di aiuto alla persona, che si realizza altresì con l’autonomia e l’azione dei corpi intermedi. Allo stesso modo è importante riflettere sui temi della solidarietà e del benessere generale della società civile.
Riflessione nella società femminile di Mutuo Soccorso
Con il mandato ricevuto dall’assemblea dei soci del 27 maggio 2022 di dare rilancio alla SUMS femminile, è iniziato il dibattito e la riflessione interna sugli scenari che coinvolgono noi come soci dell’associazione di mutuo soccorso e noi come cittadini sammarinesi. La riflessione sta toccando i seguenti punti:
1. La costante diminuzione del reddito pro-capite e il timore di un progressivo impoverimento del livello di benessere economico e sociale. L’attuale politica delle riforme non ha in sé la filosofia della crescita, ma quella del limite ed è bene rendersene conto.
2. I segnali della crisi dell’attuale sistema del Welfare State sammarinese e l’esigenza di trovare adeguate soluzioni. Da un lato aumentano i bisogni dei cittadini, specie quelli riferiti alla salute, alla cura, al reddito e al benessere della popolazione che invecchia, accanto ai bisogni dei giovani, numericamente sempre meno a causa della denatalità, con le loro aspettative e con le richieste di valide prospettive.
3. Le innovative indicazioni della Commissione Europea in tema di sussidiarietà, di mutualità, di mutuo soccorso, di equità, di solidarietà, gratuità e dono, come valori da praticare in contrapposizione all’egoismo, all’esclusione, all’avidità, all’approvazione indebita di gruppi d’interesse a danno degli altri, cioè le Elites estrattive. Emerge l’esigenza di adottare e far adottare strategie collaborative tra le varie entità intermedie della comunità sammarinese, respingendo soluzioni unilaterali a somma zero e/o conflitti ingiustificati.
4. Valorizzare il Capitale umano sammarinese, così da dare fiducia ad elites inclusive, cioè alla classe dirigente capace di creare valore, benessere individuale e collettivo e qualità della vita, puntando non solo sui valori monetari del Prodotto Interno Lordo (PIL), ma su contributi, quali la gratuità del tempo, la messa a disposizione delle competenze, delle abilità e dei talenti, delle azioni virtuose (fatte con amore) a favore del proprio prossimo e della solidarietà.
5. Inoltre è essenziale contribuire alla coesione sociale e al prevalere del civismo. Coesione sociale intesa come cultura del vivere bene e in concordia nel proprio paese anche attraverso l’opera continua della vitalità del 3° settore, In parallelo emerge l’esigenza di potenziare il civismo, quello spazio di partecipazione per mantenere e potenziare la democrazia deliberativa, intesa come partecipazione attiva della comunità e delle sue strutture intermedie al buon funzionamento dell’entità Stato.
Ecco in sintesi i fondamenti delle nostre discussioni e la ricerca di proposte e di progetti da proporre sia a favore dei nostri soci, sia verso una dimensione più ampia della popolazione sammarinese.

Molto lavoro da fare
I tempi sono difficili, le comunità dopo il covid sono ancora disorientate, stordite, impaurite: Ci sono segnali di ripresa di vitalità della società civile. Nel nostro interno, con tante piccole azioni positive delle strutture intermedie che compongono la società civile, si può pensare di ricostruire l’insieme di sviluppo e di benessere in cui i cittadini vorrebbero vivere, cioè lo Stato. Queste sono le aspettative dei cittadini, questi dovrebbero essere gli obiettivi delle elites inclusive, cioè la nostra buona classe dirigente.
Taluni ci potrebbero criticare: “Siete nell’utopia!”. Noi rispondiamo: “Siamo nella concretezza!”.
La conferma ci viene dalla fisica: “Tante piccole gocce, formano il mare. I collanti sono la volontà , la passione e l’amore”. La forza vitale è nell’agire! Proviamoci!

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