San Marino. Lettera “aperta” di don Mangiarotti a La Serenissima

San Marino. Lettera “aperta” di don Mangiarotti a La Serenissima

Riceviamo e pubblichiamo la lettera “aperta” di don Mangiarotti al quotidiano sammarinese La Serenissima:

“Oggi celebriamo il Figlio di Dio, il Benedetto per natura, che viene a noi attraverso la Madre, la benedetta per grazia. Maria ci porta così la benedizione di Dio. Dove c’è lei arriva Gesù. Perciò abbiamo bisogno di accoglierla, come santa Elisabetta, che la fece entrare nella sua casa e subito riconobbe la benedizione, e disse: ‘Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo!’ (Lc 1,42). Sono le parole che ripetiamo nell’Ave Maria. Facendo posto a Maria veniamo benedetti, ma impariamo pure a benedire. La Madonna, infatti, insegna che la benedizione si riceve per donarla. Lei, la benedetta, è stata benedizione per tutti coloro che ha incontrato: per Elisabetta, per gli sposi a Cana, per gli Apostoli nel Cenacolo… Anche noi siamo chiamati a benedire, a dire bene in nome di Dio. Il mondo è gravemente inquinato dal dire male e dal pensare male degli altri, della società, di sé stessi. Ma la maldicenza corrompe, fa degenerare tutto, mentre la benedizione rigenera, dà forza per ricominciare ogni giorno. Chiediamo alla Madre di Dio la grazia di essere per gli altri portatori gioiosi della benedizione di Dio, come lei lo è per noi”. (Papa Francesco, 1° gennaio 2021)

Mi è capitato di leggere queste parole di Papa Francesco, dopo avere ricevuto il vostro giornale che faceva il bilancio della politica e dei politici di quest’anno 2021. Bilancio triste, perché incapace solo di intravvedere qualche segno di bene, qualche opera positiva… Ma è mai possibile che l’accanimento politico non sappia riconoscere nell’avversario altro che male, che errori, che incapacità?

Finché comunicazione e politica tratteranno come nemici incapaci o incompetenti coloro che hanno posizioni diverse, solo perché schierati dall’altra parte, non credo che sarà possibile un cammino costruttivo, un’opera di pace sociale. Vedo anch’io che tante cose non funzionano affatto nella nostra società, che ci sono leggi contraddittorie e confusionarie, che tanti sono i problemi irrisolti. Ma vedo anche che la soluzione non sta nel demonizzare l’avversario, attribuendogli tutte le colpe del malgoverno.

Abbiamo visto quello che è accaduto nella vicina Italia, dove coloro che si presentavano come gli anti-casta, i moralizzatori… poi si sono rivelati come gli altri, se non peggio.

“La maldicenza corrompe, fa degenerare tutto, mentre la benedizione rigenera, dà forza per ricominciare ogni giorno”: anche se forse non vi sentite dalla parte di chi ha pronunciato queste parole, tenetene conto. Sono un invito ragionevole a costruire un bene per tutto il popolo. Credo sia venuta l’ora di essere paladini del bene non a parole, ma nei fatti e nella verità, dando spazio e rispetto, pur nella capacità critica, a tutti i tentativi di bene possibile. E lo dico consapevole di non condividere affatto molte delle posizioni politiche e culturali che sono rappresentate nella nostra realtà sociale.

Una vera e autentica svolta inizia dal rispetto e dal riconoscimento del bene presente, ovunque si manifesti. L’antico modo di rivolgersi agli “uomini di buona volontà”, inaugurato, mi pare, da papa Giovanni XXIII, dovrebbe trovare spazio anche tra noi, dando principio e visibilità a una riscossa politica e morale di cui tutti abbiamo bisogno. E ci auguriamo che questo nuovo anno risplenda di più positive esperienze, di collaborazione, di confronto, e forse di intesa.

Con stima.

 

Gabriele Mangiarotti

P.S.: Questa lettera “aperta” credo sia un utile messaggio a tutti coloro che hanno a cuore il bene comune, nella speranza di ritrovare aria nuova nella nostra società. Di bene, ancorché a volte nascosto, la nostra realtà sociale ne è ricco!!!

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