San Marino. L’informazione: “Bomba nel processo Buriani – Celli. Depositata nota di servizio da cui risulta colloquio informale della presidente Bcsm con colonnello della Gdf italiana di Roma”

San Marino. L’informazione: “Bomba nel processo Buriani – Celli. Depositata nota di servizio da cui risulta colloquio informale della presidente Bcsm con colonnello della Gdf italiana di Roma”

Nella sua deposizione come testimone l’avvocato Tomasetti aveva negato di avere mai avuto colloqui informali in ambito di investigazioni.

ANTONIO FABBRI. Spunta colloquio informale della presidente della Banca Centrale di San Marino, Catia Tomasetti, con il Colonnello della Guardia di Finanza di Roma. E’ emerso ieri durante il processo cosiddetto Celli-Buriani, nel quale sono, per un fascicolo riunito, imputati per divieto di pubblicazione anche caporedattore e direttore di questo giornale, accusati di avere dato una notizia peraltro pubblica, come confermato da più di un testimone nel corso del dibattimento. La “bomba” è stata sganciata con una produzione documentale dall’avvocato del commissario Alberto Buriani, Michela Vecchi, che ha prodotto due documenti.

La produzione documentale Di questi documenti, a fare agitare la parte civile, è stato il secondo che ha illustrato. “La seconda produzione – ha detto l’avvocato Vecchi – afferisce ad una annotazione di polizia giudiziaria, segnatamente della Guardia di Finanza del 14-15 ottobre 2021, contenuta nel famoso procedimento romano, quello che pende a carico tra gli altri di Daniele Guidi, per la vicenda nota come caso delle mascherine cinesi, i cui atti in parte il giudice stesso ha appena ammesso sulla base della richiesta di produzione della parte civile Banca Centrale.

Ora, quel processo – ha spiegato l’avvocato Vecchi – è approdato in Italia all’udienza preliminare che verrà celebrata in data 15 settembre, quindi questo fa sì che ogni segreto investigativo sia venuto meno. Io ho chiesto al difensore di Daniele Guidi se agli atti di quel procedimento romano ci fossero annotazioni di polizia giudiziaria o comunque contatti o risultassero colloqui investigativi informali tra l’avvocato Tomasetti o comunque referenti di Banca Centrale e la Guardia di Finanza italiana, la Polizia giudiziaria oppure la Polizia italiana che si occupa di tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica. Ebbene, mi è stata trasmessa una annotazione di polizia giudiziaria, datata 14-15 ottobre 2021, da cui risulta un colloquio investigativo informale tra l’avvocato Tomasetti e la Guardia di finanza italiana.

La rilevanza del documento prodotto mi sembra abbastanza evidente. Lei sa – ha detto rivolgendosi al giudice – che noi sosteniamo che i colloqui investigativi informali siano una cosa del tutto normale, che non ci sia alcunché di anomalo e questo ulteriormente dimostra che è prassi usuale che vi siano dei contatti e dei colloqui investigativi informali con determinati soggetti di polizia giudiziaria o autorità giudiziaria, ciò anche a controprova rispetto alle dichiarazioni rese dall’avvocato Tomasetti che ha deposto rispondendo a domande circa colloqui informali con altre autorità”.

Il deposito documentale dell’avvocato Vecchi ha destato una certa agitazione nella parte civile Banca Centrale e nella stessa presidente Tomasetti, ieri presente al processo, che scuoteva la testa apparentemente sostenendo con i suoi legali di non avere avuto detto colloquio informale con la Gdf. Colloquio che però è stato attestato dalla documentazione presentata.

Le parti hanno allora chiesto una sospensione, concessa dal giudice, per visionare la documentazione.

La replica della parte civile Ha quindi replicato la parte civile con l’avvocato Filippo Cocco: “Sull’informativa della Guardia di finanza una considerazione e una richiesta. Questa produzione è priva di attinenza con l’oggetto del procedimento. E’ oggettivamente parziale e, qui aggiungo un commento personale, mi sembra molto sgradevole per cercare di gettare discredito sulla parte civile, proprio perché dovrebbe essere noto alla parte producente che l’avvocato Tomasetti è stata formalmente interrogata nell’ambito di quel procedimento penale con rogatoria della Procura della Repubblica di Roma eseguita in San Marino alla presenza dei commissari della legge sammarinesi, previa comunicazione e richiesta di autorizzazione da parte dell’avvocato Tomasetti sia al Ccr, sia al Congresso di Stato. Quindi quelle produzioni, qualora abbiano attinenza, sono parziali. Inoltre sono state trasmesse nella giornata di ieri e la trovo non ammissibile per carenza di pertinenza con il procedimento penale, perché non vedo cosa c’entri con il dottor Buriani questa produzione, nulla. Ovviamente non c’entra nemmeno con la deposizione dell’avvocato Tomasetti, la quale essendo ascoltata nell’abito di una attività di indagine – ha detto l’avvocato Cocco – ha l’obbligo di non riferire i contenuti di quella attività. E mi sembra oggettivamente fuori luogo con i capi di imputazione per i quali si procede. Quindi – ha proseguito il legale – le chiedo di non ammettere il deposito per due motivi: il primo perché non attinente al presente procedimento; il secondo perché la produzione è assolutamente parziale e incompleta e non consente a nessuno di comprendere in che contesto questo avviene”. Ha poi parlato di “comportamento censurabile per queste produzioni”.

L’avvocato Carattoni E’ quindi intervenuto l’avvocato Enrico Carattoni: “Ritengo che dal mio punto di vista il deposito sia da accogliere per due ordini di motivi: non tanto per la fattispecie, ma ovviamente per quanto riguarda la attendibilità della stessa testimone Tomasetti, in quanto se mettiamo in risalto il contenuto della sua deposizione nell’ambito del presente procedimento a fronte delle risultanze documentali che sono state poc’anzi allegate, si vede come ci sono degli elementi di non esatta sovrapponibilità, diciamo così. Faccio poi presente – ha aggiunto – che lei ha poc’anzi ammesso documenti che provengono originariamente dallo stesso procedimento dal quale è stato tratto anche il documento che viene oggi allegato dall’avvocato Vecchi… e anche quell’atto è un atto parziale, poiché non si ha conoscenza degli altri atti e allegati o altri documenti che potrebbero essere a discarico degli imputati. Quindi se le regole valgono, devono valere per tutti.

Ultima annotazione, per quanto riguarda la scorrettezza sulla presentazione di documenti parziali: faccio sommessamente presente che noi siamo arrivati a questo processo l’8 settembre con la produzione documentale di una denuncia-querela presentata a Roma senza che la stessa parte, che aveva già ricevuto il provvedimento di archiviazione, l’abbia poi successivamente depositato. Quindi questo dato è una censura che onestamente per prima deve esser mossa a quella parte civile che ha portato avanti per prima questo genere di comportamento”.

La replica dell’avvocato Vecchi Nella replica alla parte civile l’avvocato Michela Vecchi ha ribadito i motivi del deposito documentale richiesto. “Io ho prodotto quella notazione di polizia giudiziaria che ho richiesto e ottenuto, perché il tema che portiamo avanti è che i colloqui investigativi informali sono qualcosa assolutamente di prassi. Lei ricorderà signor Giudice che alle pagine da 155 a 158 dell’audizione Tomasetti del l° marzo 2023 io ho posto più e più domande sul fatto che ella avesse avuto colloqui investigativi informali. Si sono levati gli scudi delle parti civili, lei ha giudicato ammissibili tutte le mie domande precisando che il tema era se fosse una prassi quella del colloquio investigativo informale o fosse piuttosto una anomalia. Sono state date determinate risposte: che non ci sono stati questi colloqui investigativi informali, quindi, anche a controprova rispetto a quanto detto, io ho tutto il diritto di produrre queste carte. Il tema non è se l’avvocato Tomasetti sia poi stata sentita per rogatoria, non ho dubbio e non mi interessa. Il tema è tutto un altro, se, a prescindere dalle audizioni formali, ci fossero stati colloqui investigativi informali che nella mia ottica sono ordinari ed è ciò che è accaduto il 25 giugno del 2019 data nella quale si imputa al dottor Buriani di avere avuto un colloquio anomalo con l’avvocato Tomasetti e il dottor Ucci, che è il cuore dell’imputazione”, ha detto l’avvocato Vecchi.

Il Commissario della legge Adriano Saldarelli ha ammesso le produzioni documentali.

Considerazioni Ci sono a questo punto due nodi da sciogliere. Il primo è se sia opportuno che un Presidente di Banca Centrale abbia colloqui informali con la Guardia di finanza italiana relativamente ad indagini; il secondo, legato prettamente al processo, dato che nella sua testimonianza la presidente Tomasetti ha affermato che i colloqui informali in sede investigativa sarebbero una anomalia e di non averne mai avuti.

Articolo tratto da L’informazione di San Marino pubblicato integralmente dopo le 23

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