San Marino. Messaggio dell’Ecc. Reggenza per una Pasqua di pace: “Ripensiamo al valore della tregua olimpica”

San Marino. Messaggio dell’Ecc. Reggenza per una Pasqua di pace: “Ripensiamo al valore della tregua olimpica”

MESSAGGIO DI PACE DEGLI ECC. MI CAPITANI REGGENTI  S.E. FILIPPO TAMAGNINI E S.E. GAETANO TROINA

“In occasione del termine del nostro mandato Reggenziale e in occasione della Santa Pasqua, intendiamo rivolgere alla Cittadinanza un accorato messaggio di pace. La Reggenza è infatti fortemente preoccupata dai conflitti che affliggono il genere umano – alcuni che si trascinano da tempo e si stanno aggravando, altri ne sorgono di nuovi– e che rischiano di trascinarlo, se non adeguatamente gestiti, verso preoccupanti derive”.

Questo tempo, denso di prospettive di progresso per l’umanità ma anche di motivi di inquietudine, rende particolarmente acuto l’anelito di pace, di giustizia e di rinascita che la festa di Pasqua simboleggia.

La Repubblica di San Marino, da sempre, è terra di libertà e di pace e sente pertanto quell’obbligo morale di contribuire, nelle misure e nelle forme che Le sono consentite, nel diffondere un’educazione alla pace e al dialogo. La nostra Dichiarazione dei Diritti dei Cittadini e dei Principi Fondamentali dell’Ordinamento Sammarinese all’art. 1 precisa infatti che la Repubblica “rifiuta la guerra come strumento di risoluzione delle controversie fra Stati e si conforma, nell’azione internazionale, ai principi sanciti dallo Statuto delle Nazioni Unite.”

Siamo quindi lieti che di recente, lo scorso 15 marzo, il Consiglio Grande e Generale abbia approvato un ordine del giorno affinché la Repubblica di San Marino sostenga formalmente la proposta di organizzazione di una Conferenza Internazionale di Pace, continuando ad appoggiare, in sede bilaterale e multilaterale, ogni iniziativa ai fini dell’immediata cessazione delle ostilità.

La Concordia è un principio oggi più che mai necessario, per giungere all’eradicazione di tutti quei fenomeni che impediscono la legittima affermazione del diritto, il rispetto dell’ordine internazionale, l’impegno di tutti gli uomini a costruire un’era migliore per l’intera umanità.

Papa Francesco, di recente, ha espresso un auspicio che riteniamo di condividere, essendo il 2024 un anno olimpico e paralimpico: “ripensando al valore della ‘tregua olimpica, la mia speranza è che, nel momento storico particolarmente buio che stiamo vivendo, lo sport possa gettare ponti, abbattere barriere, favorire relazioni di pace. Lo sport è un mezzo per esprimere i propri talenti, ma anche per costruire la società. Lo sport, infatti, ci insegna il valore della fraternità. Non siamo isole: in campo, non importa la provenienza, la lingua o la cultura di una persona. Ciò che conta è l’impegno e l’obiettivo comune.”

Parole che scuotono nel profondo la coscienza, toccando la sensibilità di tanti.

Ampliare ed estendere il concetto di “tregua olimpica”, trasformandola a tutti gli effetti in un periodo di totale sospensione delle ostilità, ovunque nel mondo, sarebbe indubbiamente un gesto di grande umanità. Accogliere tale appello, sarebbe anche una lezione di civiltà per le giovani generazioni, perché dimostrerebbe la capacità dell’uomo di oggi di saper dare prevalenza al proprio senso di umanità, rispetto al proprio interesse personale. La pace è compito che impegna tutti, è l’obiettivo principe cui tendono le regole della convivenza iscritte nella nostra coscienza. Sono infatti le piccole cose, le azioni quotidiane di ciascuno, a fare davvero la differenza. Semplici atti di gentilezza e amore verso il prossimo, che nel dare l’esempio hanno il potere di muovere i cuori, infondendo coraggio e fiducia nel perseguire con determinazione la pace.

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