San Marino. Nicola Righi, fratello di Willy: un’associazione contro lo sballo

San Marino. Nicola Righi, fratello di Willy: un’associazione contro lo sballo

Creerà un’associazione contro lo sballo  Nicola Righi, il fratello di William,  morto a San Marino  in piscina, dopo una notte  in discoteca.

Nicola lo ha detto nel corso di una intervista,  a Lorenza Livosi di Il Resto del Carlino.  

Tornerai a lavorare in discoteca dopo quello che è successo? «Non sarà facile, ma penso di sì. E ogni volta che troverò un po’ di quella schifosa polverina, sarà una fitta al cuore che mi ricorderà cosa è successo al mio caro fratello, ma la butterò via con più convinzione di prima».

Cosa ti fa più rabbia della tragedia che ti è capitata? «Quel mondo che ha risucchiato Willy e per il quale se non sei in un certo modo e non fai certe cose non sei nessuno. Devi andare a mille anche quando il corpo umano ha finito le risorse e dovresti andare a dormire. Le ragazze che non ti considerano nemmeno se non sei uno esagerato, che fa cose fuori dalla norma, sopra le righe. Willy si era fatto un giro che gli permetteva di essere considerato nel suo lavoro di pr, ma c’erano poi anche quelle amicizie che non ti permettevano di avere una vita normale. C’era sempre quella maledetta spinta a voler eccedere per poter apparire».

Tu lavori nello stesso locale, non la pensi come loro? «Io sono più grande, ho amici diversi e una vita molto differente. La mia è una vita semplice, che si basa sui valori di base come l’amicizia e di tutte quelle altre piccole cose che sono quelle che danno davvero un senso alla vita. In questi giorni gli amici veri mi sono stati molto vicini e ne ho tratto grande conforto».

Avevate amici diversi tu e tuo fratello.. «E’ inevitabile, vista anche la differenza di età».

Hai detto che vuoi fondare un’associazione contro lo sballo fatto di alcol e droga proprio in nome di tuo fratello… «Lo farò di certo. Ho già trovato molti consensi tra chi mi conosce e non mi fermo certo qui. Willy non era un drogato, era un ragazzo come tanti altri. Un ragazzo che ha sbagliato a farsi risucchiare da questo mondo stupido dell’apparenza». 

 

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