San Marino. Percosse e migliaia di euro rubati alla ex, 48enne a giudizio

San Marino. Percosse e migliaia di euro rubati alla ex, 48enne a giudizio

L’imputato deve rispondere oltre che di furto e uso indebito di carte di credito, anche di ingiuria, minaccia ragion fattasi nei confronti di un ex collega

ANTONIO FABBRI. Percosse nei confronti dell’ex socio-amministratore di una azienda dal quale sosteneva di dover avere dei soldi, ma anche ingiuria, minaccia e ragion fattasi oltre a furto e utilizzo indebito di carte di pagamento nei confronti della compagna dell’epoca con percosse anche nei confronti di lei, come è emerso ieri mattina. A dover rispondere di questa serie di reati un 48enne di origini pugliesi, difeso dall’avvocato Antonio Masiello, che lavorava sul Titano, nei confronti del quale ieri si è proceduto in contumacia, essendo regolari le notifiche, davanti al giudice Adriano Saldarelli e al Procuratore del Fisco Roberto Cesarini. Presente la parte lesa, la ex compagna, costituitasi parte civile e difesa dall’avvocato Michela Muscioni.

La donna è stata sentita ieri e ha ricostruito i fatti di quel periodo, tra il maggio 2021 e il giugno dello stesso anno.

A domanda del giudice ha risposto: “Non sento più il mio ex compagno da allora, anche se ha cercato di contattarmi più volte, sempre due giorni prima delle udienze. All’epoca era mio compagno, siamo stati insieme sei mesi – ha riferito la donna – Era in difficoltà economiche e mi riferiva che non veniva pagato dall’amministratore. Allora lo aiutai e gli prestai 10mila euro. Poi gli consigliai di andare a parlare con l’amministratore per cercare di concordare un rientro di quanto gli spettava, in modo che venisse pagato almeno un po’ alla volta. Insistette perché lo accompagnassi – prosegue la donna nel racconto – Giunti all’azienda l’amministratore aprì la porta e lui chiese subito ‘allora i miei soldi?’ Il suo collega gli rispose ‘soldi non ce ne sono’. Allora il mio ex compagno entrò e chiusero la porta a chiave. Ho sentito un grosso trambusto e parole in cui si davano reciprocamente del ladro”. Venne poi chiamata la gendarmeria e l’amministratore uscì con la faccia arrossata, come se avesse preso “dei ceffoni”.

“Ceffoni che negli ultimi due mesi avevo preso anche io”, ha affermato la donna. L’uomo giustificò questo comportamento con sbalzi d’umore dovuti a medicinali che prendeva per problemi di salute che sosteneva di avere.

“Sosteneva di dovere avere dei soldi, ma lo diceva lui. A questo punto non so se fosse vero. Si è inventato parenti morti, genitori in coma, malattie e sbalzi d’umore per le medicine che prendeva”. Poi la donna si accorse di avere perso il bancomat. In realtà, poco dopo scoprì che glielo aveva preso il compagno ed aveva fatto plurimi prelevamenti per diverse migliaia di euro complessive, circa 7.000 euro. “Eppure gli avevo anche prestato 10mila euro per i suoi problemi economici”, ha raccontato la donna non riuscendo comprensibilmente a trattenere le lacrime in alcuni frangenti.

L’udienza è stata aggiornata al 12 settembre prossimo, quando sarà ascoltato l’ex amministratore, già convocato ma non presentatosi. Il giudice ha disposto che in caso di mancata comparizione, potrà essere disposto l’accompagnamento coattivo del testimone. Una volta sentito il testimone si procederà alle conclusioni.

Articolo tratto da L’informazione di San Marino pubblicato integralmente dopo le 23

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