San Marino. Processo a ex vertici Asset. Ascoltati i testimoni

San Marino. Processo a ex vertici Asset. Ascoltati i testimoni

Sentito poi anche Nicola Muccioli, direttore dell’Agenzia d’Informazione Finanziaria che rilevò anomalie comunicandole a BCSM

Dopo il rigetto delle eccezioni preliminari, è ripreso ieri con l’audizione dei testimoni il processo a carico di Stefano Ercolani e Barbara Tabarrini, ex presidente e direttore di Asset Banca. L’accusa nei loro confronti è di amministrazione infedele e ostacolo alla funzione di vigilanza. Nel processo è costituita parte civile Banca Centrale rappresentata dall’avvocato Lara Conti. Prima testimonianza è stata quella di Alessandro Bevitori.

Una testimonianza assistita, quindi alla presenza del suo legale, Rossano Fabbri, perché benché non sia tra gli imputati, Bevitori partecipo con la sua società AB invest, come ha spiegato, a quella che ha definito “una operazione di sistema”, per il salvataggio della Sefi, la finanziaria del cognato. Quindi la testimonianza assistita mira a tutelare il teste che possa fare affermazioni che vadano in suo danno. Di qui dunque la presenza dell’avvocato.

Comunque Bevitori ha spiegato che l’operazione immobiliare mirava appunto a tale salvataggio. Il consigliere di Libera ha affermato “Non ero il prestanome di nessuno, tramite la mia società ho contratto nel 2013 un prestito per 500mila euro per l’acquisto di un immobile al World Trade Center, per evitare il fallimento a mio cognato, Fabio De Biagi”, operazione dalla quale, ha spiegato Bevitori, subì un danno. Il prestito era stato concesso da Asset Banca, istituto con il quale aveva rapporti e da Bevitori ritenuto “affidabile”

Per l’accusa si trattò di un prestito concesso senza adeguate garanzie alla AB Invest, mentre sempre secondo l’accusa il reale beneficiario dei mutui era il gruppo, molto esposto con il sistema bancario, di Germano De Biagi.

Sentito poi anche Nicola Muccioli, direttore dell’Agenzia d’Informazione Finanziaria che rilevò anomalie comunicandole a BCSM “ci premeva l’accertamento dell’eventualità di una provenienza illecita dei fondi”, affermando che le anomalie vennero confermate anche da un funzionario interno alla banca che fece la segnalazione.

A una domanda sulla liquidazione Asset, ha affermato che Aif non era in linea con le determinazioni di Bcsm.

Articolo tratto da L’informazione di San Marino pubblicato integralmente dopo le 19

Condividi


Per rimanere aggiornato su tutte le novità iscriviti alla newsletter

Quando invii il modulo, controlla la tua inbox per confermare l'iscrizione

Privacy Policy