San Marino, referendum Salva Stipendi. La Cdls apre la raccolta firme e lancia una stoccatina ai detrattori

San Marino, referendum Salva Stipendi. La Cdls apre la raccolta firme e lancia una stoccatina ai detrattori

Salari leggeri portano ad un calo dei consumi. Seguendo questo assioma oggi il segretario della Cdls Marco Tura, di fronte ad oltre cento delegati CDLS riuniti nella Sala del Castello di Domagnano, ha aperto la campagna Referendum Salva Stipendi rivolgendo anche una stilettata verso chi (Csdl su tutti) non crede nell’iniziativa.

Questa settimana sono tre gli appuntamenti della campagna raccolta
firme. Si continua domani presso la mensa Ciarulla
Serravalle dalle ore 11.30 alle 14.00. Poi è la volta di Venerdi 11
Maggio alla mensa del centro servizi Tavolucci sempre dalle ore 11.30
alle 14.30. Il terzo appuntamento è in agenda Sabato 12 Maggio nel
parcheggio antistante Titancoop dalle ore 8.30 alle 13.00.

 

La caduta delle retribuzioni, ha sottolineato il segretario CDLS, sta
alimentando la recessione, ovvero un forte calo dei consumi: “La
capacità di spesa delle famiglie sammarinesi nel 2010 è drammaticamente
crollata del 10%, con le voci alimentari, salute e istruzione tra quelle
più penalizzate. Se insomma se si vogliono mettere 20mila lavoratori
con le spalle al muro, il sindacato ha il dovere di reagire”.
Parte
da questa “urgenza di giustizia sociale” la proposta del Referendum
Salva Stipendi, “dobbiamo dare una risposta su come vengono distribuiti i
sacrifici tra i diversi blocchi sociali, su chi paga di più i costi
della crisi. Chiedere l’allineamento degli stipendi al costo della vita
significa innanzitutto restituire valore e dignità al lavoro”.
Poi
Tura spiega che l’iniziativa referendaria è “una strada per rilanciare e
rafforzare la contrattazione, che resta il principale strumento
dell’azione sindacale”. E sgombra il campo da sommarie interpretazioni:
“A chi agita il vecchio fantasma della scala mobile o rigidi automatismi
che riducono gli spazi all’iniziativa sindacale, invito a leggere Il
quesito referendario. Il nostro obiettivo del resto è chiaro: chiediamo
proteggere gli stipendi dall’erosione del carovita durante il periodo
non coperto dai contratti, una scelta realistica e pragmatica che
sottolinea la centralità della concertazione”.

Leggi comunicato Csdl

 

 


 

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