San Marino. “Relinquo vos liberos ab utroque homine”, spunti di riflessione in margine all’orazione ufficiale del monsignore Gallagher

San Marino. “Relinquo vos liberos ab utroque homine”, spunti di riflessione in margine all’orazione ufficiale del monsignore Gallagher

Riceviamo e pubblichiamo “Relinquo vos liberos ab utroque homine”, spunti di riflessione in margine all’orazione ufficiale di mons. Gallagher

“Siamo stati testimoni di una consegna che, in linea con il magistero di s. Giovanni Paolo II e Benedetto XVI nei loro incontri col popolo sammarinese, ha ricordato con acume e profondità di fede ciò che ci caratterizza e il compito che ci compete.

Credo che quanto affermato dall’Arcivescovo Gallagher nella prolusione per l’insediamento dei nuovi Capitani Reggenti, ambedue al loro primo mandato, possa costituire una bussola per la riscossa della nostra identità e tradizione. 

Libertà che fa rima con verità, diritti che fanno rima con rispetto, potere che fa rima con servizio: sono i capisaldi di un impegno che può ridare a San Marino l’energia per riprendere quel ruolo trainante che solo una realtà che vive da più di 1.700 anni può conservare e di cui può ed essere fiera.

L’ascolto delle belle e illuminanti parole dell’Arcivescovo, Segretario per i Rapporti con gli Stati della Santa Sede, non è stato e non può essere un esercizio di retorica, e il giudizio con cui ha definito il rapporto di San Marino con la Santa Sede (‘La mia presenza intende testimoniare i vincoli profondi che legano la Santa Sede e San Marino’) non è frase di cortesia. E se mons. Gallagher nella sua orazione definisce San Marino tesoro ‘di democrazia e libertà’, questo indica una caratteristica, potremmo dire il DNA, della ‘Antica repubblica della libertà’.

Così questo giudizio deve diventare la più avvincente ipotesi di lavoro con cui affrontare la sfida del presente, e su cui confrontarci quotidianamente. Sarebbe bello che da qui nascesse la nuova narrazione che sconfigge l’obsoleto trantrandei diritti (quelli che cancellano la vita nascente e il senso autentico della famiglia), diventando anche ipotesi di lavoro non solo per la nuova comunicazione, ma anche per il racconto di opere che mettano in pratica quanto affermato.

‘Nei luoghi deserti

noi costruiremo con nuovi mattoni.

Ci sono macchine e mani,

e calce per nuovo cemento.

Dove i mattoni sono crollati

noi costruiremo con nuove pietre.

Dove le travi sono spezzate

noi costruiremo con nuovo legno.

Dove la parola non è pronunciata

noi costruiremo con nuovo linguaggio.

C’è un lavoro comune,

e c’è una fede per tutti,

un compito per ognuno.

Ogni uomo al suo lavoro’.

Thomas Stearns Eliot

Ed ecco in sintesi la consegna di Mons. Gallagher: ‘La tradizione vuole che San Marino, poco prima di morire, abbia detto ai suoi Relinquo vos liberos ab utroque homine, che potremmo tradurre in termini moderni con: vi lascio liberi da ogni potere umano […]

[La libertà] è un termine che può essere facilmente frainteso. Molti uomini si sono battuti per liberarsi dal giogo dell’oppressore per poi trovarsi più miseri di prima. Sotto la bandiera della libertà sono state compiute non poche violenze nella storia. Molta confusione regna persino oggi su questo termine, al punto tale che esso non di rado è frainteso con l’idea di poter fare ciò che si vuole. Una siffatta libertà diviene facilmente l’anticamera dell’anarchia, specialmente se ridotta ad affermazione di diritti individuali, senza considerazione per i doveri cui gli uomini e le donne autenticamente liberi accettano di adempiere.

[Esiste] un’idea diversa di libertà, che attinge proprio alla vita del vostro Fondatore, il quale era un uomo libero perché la sua vita era legata a Dio. Nella sua esistenza riecheggiava potentemente la parola evangelica: la verità vi farà liberi (Gv 8,32). Libertà e cielo vanno di pari passo e se si dimentica questo orizzonte, si finisce per diventare schiavi della mentalità dominante o di presunte libertà che facilmente sfociano in violenza. Un’autentica libertà rifiuta, invece, ogni legame con l’ingiustizia, con la logica del potere e con la forza. 

[…] Come ebbe a dire san Giovanni Paolo II nella sua visita a San Marino: La religione è una realtà di estremo rilievo anche storico e culturale, che non può essere sradicata dal cuore umano. Come è stato autorevolmente affermato in occasione della solenne inaugurazione di questo ricostruito Palazzo del Governo, niente sequestrerà Dio dalla storia!

Tale apertura è chiamata a riflettersi nel dibattito politico, specialmente nell’esercizio del potere legislativo per il bene di tutta la società. Il principio di sana laicità, che contraddistingue la Repubblica, non può disgiungere la doverosa autonomia di cui gode l’ordinamento civile dalla bussola morale che è iscritta nella natura umana e che, nella tradizione cristiana, attinge alla rivelazione evangelica. 

Inoltre, proprio l’apertura al trascendente, che ha caratterizzato la storia sammarinese, consente a buon diritto alla Repubblica di farsi promotrice della libertà religiosa nei consessi internazionali, non mancando di richiamare che essa è un diritto fondamentale di ogni persona umana che non può essere relegato ad un ambito meramente privato. 

[…] Certamente vi può essere la tentazione da parte di una realtà piccola di pensare ‘ma io cosa posso fare? Non ho la forza per cambiare le logiche del mondo’. Se Marino avesse pensato ciò, non saremmo qui oggi a celebrare la più antica repubblica d’Europa. Al contrario, essa ha sempre mostrato che salvaguardare la propria indipendenza, ovvero la forza delle sue tradizioni religiose, culturali, politiche e giuridiche, non significa isolarsi dal contesto internazionale, ma è l’occasione propizia per arricchire il confronto in seno alla comunità internazionale, anche perché le sfide del nostro tempo non possono essere certamente affrontate senza sinergie fra gli Stati. 

[…] Verità, giustizia, carità e libertà: sono i punti di riferimento che hanno caratterizzato anche la vita del Diacono Marino e che egli ha trasmesso, di generazione in generazione, agli abitanti del Titano. Sono la premessa indispensabile della pace che avete con successo perseguito nei diciassette secoli della vostra storia, e sono ancor oggi la bussola che dirige il popolo sammarinese, proteso verso il cielo, grazie anche alla sua bellissima posizione geografica, e nello stesso tempo attento alla concretezza dei bisogni dei suoi cittadini, ma anche di quanti vanno cercando rifugio, giustizia, libertà e pace’. (Mons. Gallagher: ‘San Marino tesoro di democrazia e libertà’. 1° aprile 2023)

Chissà se queste parole chiare dell’oratore ufficiale Mons. Gallagher diventeranno tema di confronto non solo tra le persone interessate al bene comune, ma soprattutto tra coloro che, per il ruolo politico che rivestono, dovrebbero averle come bussola di riferimento. Certamente il grande patrono dei politici che da qualche tempo celebriamo su invito della Chiesa, il santo Thomas More, riconoscerebbe in questo pensiero e in questo impegno la propria impronta”.

Don Gabriele Mangiarotti

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