San Marino. Rete abbandona il governo, resa pubblica la lettera delle dimissioni di Elena Tonnini e Roberto Ciavatta

San Marino. Rete abbandona il governo, resa pubblica la lettera delle dimissioni di Elena Tonnini e Roberto Ciavatta

Tonnini e Ciavatta: ecco perché ci siamo dimessi. I due ex segretari chiedono venga resa pubblica la lettera contenente le motivazioni dell’uscita di Rete dalla maggioranza

La scena politica di San Marino è stata scossa dalle dimissioni di Elena Tonnini e Roberto Ciavatta dal Congresso di Stato. La decisione dei due politici di Rete ha aperto un acceso dibattito nel Consiglio, suscitando curiosità e aspettative nei confronti delle motivazioni che li hanno spinti a prendere tale drastica misura. Durante la seduta, entrambi hanno espresso il desiderio che la lettera inviata dal gruppo di Rete alla Reggenza, che annunciava la loro volontà di uscire dalla maggioranza, venisse resa pubblica. Tale richiesta è stata accolta, con la lettera che è stata prontamente pubblicata sul sito istituzionale, consentendo a tutti i cittadini di conoscere le ragioni di questa scelta politica. Elena Tonnini, ex segretario agli Interni, ha argomentato la sua decisione sottolineando l’assenza di prospettive e spazi per l’attuazione di provvedimenti che potessero avere un impatto positivo sul piano elettorale. Ha inoltre evidenziato la presenza di personalismi sin dall’inizio della legislatura e il ricorso a ricatti da parte dei gruppi minori all’interno della maggioranza. La sua scelta di dimettersi è stata motivata dalla volontà di non continuare a occupare una poltrona senza poter effettivamente contribuire all’azione di governo. Anche Roberto Ciavatta, ex segretario di Stato alla Sanità, ha espresso la sua visione sullo stato attuale delle cose, affermando che non avrebbe avuto senso proseguire nel contesto politico in cui si trovavano, privi della possibilità di realizzare le riforme necessarie per il bene del Paese. Ha criticato l’approccio clientelare della Democrazia cristiana e ha concluso facendo i migliori auguri alla nuova maggioranza che si è formata. (…)

Articolo tratto da La Serenissima

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