San Marino. Bordata del segretario Pedini Amati contro Rete: “Il motivo politico della crisi governativa è la perdita di consensi”

San Marino. Bordata del segretario Pedini Amati contro Rete: “Il motivo politico della crisi governativa è la perdita di consensi”

“Il motivo politico della crisi è la perdita di consensi di Rete”. Ciavatta accusa la Dc di basarsi sul clientelismo. Bordate di Pedini Amati sul movimento. Sarà un anno di agonia. Per evitarla, andare subito al voto e approvare una legge d’urgenza per portare avanti il negoziato Ue anche in ordinaria amministrazione

ANTONIO FABBRI – Il dibattito in Consiglio sulle dimissioni degli ex Segretari Roberto Ciavatta ed Elena Tonnini e sull’uscita dalla maggioranza di Rete, conferma le letture confliggenti della vigilia sulla mossa del movimento: opportunità, propaganda, ricerca di recupero del consenso da un lato; tentativo di spiegare la scelta con l’immobilismo del governo e la mancata volontà di riforme ancorché nell’ultima fase della legislatura, dall’altro. Quello che emerge è uno scambio di accuse reciproche tra ex alleati, a tratti al limite dell’offesa, con una certa dose di ipocrisia laddove da Rete si dice che la “Dc si basa sul clientelismo”. Come se non lo sapessero prima di andarci a fare il governo insieme dopo aver assicurato fino all’ultimo momento che non lo avrebbero fatto, intortando così i propri elettori, salvo oggi sostenere che sono gli altri partiti che fanno a gara per cercare un posto al sole con il partito di Via delle Scalette. Ed ecco allora Ciavatta che sostiene: “La Dc si basa sul clientelismo e non c’era più la possibilità di portare a casa una riforma seria”.

Rivendicati sia da Tonnini che da Ciavatta i risultati ottenuti, anche se qualcuno dalla maggioranza gli ha fatto notare la situazione della Sanità. Ciavatta ha poi detto di voler puntare sul merito, dimenticando che la legge sullo spoil system varata a inizio legislatura con il convinto appoggio di Rete, non è che sia proprio in armonia con il concetto di merito. Ma tant’è.

A fare notare il calcolo opportunistico di Rete nel lasciare il governo è il Segretario Federico Pedini Amati: “Lasciamo stare le scuse – ha detto rivolgendosi a Retelasciamo stare i Fiorenzo Stolfi, i Paride Andreoli... aggiungo e i Gabriele Gatti, i Claudio Podeschi… guardo il Segretario Righi che è stato accusato più e più volte che entravano dalla porta dalla finestra ed era in coalizione con rete Rete, no? Però di qua ci sono i Paride Andreoli e i Fiorenzo Stolfi e non van bene, di là ci sono Podeschi e Gatti e quelli van bene in coalizione? Qualcuno mi deve spiegare qual è la differenza. Allora siamo coerenti e seri: il motivo politico è la perdita di consensi di Rete”, ha detto lapidario Pedini Amati. Sulla questione sostenuta dalla maggioranza della necessità di tirare avanti per l’accordo di associazione con l’Unione Europea.

Poco prima sul punto una proposta è stata fatta da Giovanni Zonzini di Rete, proposta che assomiglia tanto a una linea espressa nei giorni scorsi da Repubblica Futura, come ha fatto notare Nicola Renzi. La proposta è quella di approvare con procedura d’urgenza una legge che dia mandato al segretario Beccari di portare avanti il negoziato nonostante venga aperta la crisi e anche in fase di ordinaria amministrazione. “Altrimenti sarà un anno di agonia“- dice Giovanni Zonzini – fatto di slogan stanchi a cui non crede più nessuno, neanche voi. Finiamola con questa agonia dando la parola ai sammarinesi perché eleggano una nuova maggioranza e un nuovo governo. Questo governo, indipendentemente sull’aspetto normativo non è più legittimato dal punto di vista politico, perché l’accordo politico su cui si basava questa maggioranza di governo non c’è più”.

Rete ha guardato i like su facebook, ha guardato la partecipazione alle proprie assemblee e ha notato che si stava un po’ raschiando il barile – ha detto Nicola Renzi – Nella campagna elettorale Rete spergiurava che non sarebbe andata mai al governo con la Dc, ne ha dette tante, non faremo mai questo, mai quello… e le avete fatte quasi tutte. Ed è normale che i cittadini sammarinesi abbiano iniziato a farsi delle domande”.

Poi alla maggioranza: “Diteci se la maggiorana c’è ancora e poi cosa volete fare”, ha chiesto Renzi, ponendo in luce le anomalie della volontà di andare avanti, primo fra tutti il fatto che una coalizione presentatasi come tale alle elezioni si sia spaccata.

Dal canto suo anche Libera ribadisce che la strada maestra restino le elezioni, dando nel frattempo al Governo la delega a proseguire il negoziato con l’Ue.

Il dibattito riprende oggi.

Articolo tratto da L’informazione di San Marino pubblicato integralmente dopo le 23

 

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