San Marino. Riciclaggio da 2,2 milioni, uno assolto. Si prosegue per l’altro imputato

San Marino. Riciclaggio da 2,2 milioni, uno assolto. Si prosegue per l’altro imputato

Il caso è in piedi da sette anni e mezzo ed è ancora la primo grado. Per le difese non doveva neppure iniziare. Il Pf aveva chiesto la prescrizione per uno dei due

ANTOIO FABBRI. Torna in aula dopo oltre tre anni dalla prima udienza e dopo aver cambiato giudice decidente, nonostante fosse già abbondantemente avviato e anzi indirizzato verso le conclusioni, il processo per un caso di riciclaggio da 2,2 milioni di euro, posti sotto sequestro, che vedeva imputati il direttore di una finanziaria, oggi liquidata, e una cliente. Secondo l’accusa contenuta nel decreto di rinvio a giudizio, il denaro sarebbero frutto di fondi sottratti a società del gruppo imprenditoriale italiano “Martucci”. Dell’accusa dovevano rispondere Giovanna D’Arpino, 74enne di Frosinone, e Umberto Guerini, 75enne di Bologna, quest’ultimo socio e presidente della società Sofisa s.a., poi diventata Sibi finanziaria S.p.a. oltre che socio e titolare di una omonima società del Regno Unito. Guerino, va detto, ieri è stato assolto con formula piena, mentre il processo continuerà per D’Arpino.

Secondo l’accusa i due avevano trasferito su mandati fiduciari presso la Sofisa e su conti ad essa collegati accesi presso la Euro Commercial Bank, una somma di 2.210.000 euro, frutto appunto di sottrazione alle società di un gruppo imprenditoriale italiano.  Ieri mattina, comunque, davanti al Commissario della legge Simon Luca Morsiani, le prime valutazioni sono state quelle che hanno dovuto misurarsi con il tempo trascorso.

Così il Procuratore del Fisco Roberto Cesarini – anche alla luce della sentenza del Collegio Garante circa la natura del riciclaggio per occultamento come reato istantaneo e non più permanete come nelle precedenti interpretazioni giurisprudenziali – ha calcolato che nei confronti di Guerino il reato si sarebbe prescritto a dicembre dello scorso anno, riscontrando l’ultimo atto di versamento dal quale fare decorrere il termine di prescrizione, nell’ottobre 2013. Non così per l’altra imputata per la quale la eventuale prescrizione scatterà a novembre di quest’anno.

Un conteggio della prescrizione condiviso anche dall’avvocato Giovanni Domeniconi, legale di Guerino assieme agli avvocati Paride Bugli e Claudia Righini, il quale ha però sottolineato che sulla base delle testimonianze già assunte vi fossero elementi per dichiarare, prima della prescrizione, l’assoluzione del proprio assistito.

Richiesta di assoluzione per la quale si è richiamato ad una propria memoria depositata

Il difensore di D’Arpino, Pierpaolo Dell’Anno assieme all’avvocato Antonio Belloni, associandosi alle valutazioni del collega ha parlato di “singolare origine e singolare durata di questo procedimento. Questo è un procedimento – ha detto – che non doveva nascere, nato in maniera un po’ forzosa. Essere imputati per 7 anni e mezzo a fronte di uno scudo fiscale riconosciuto legittimo in Italia e riconosciuto legittimo dai testimoni, ci pare una forzatura. Per questo ci rimettiamo alla sua decisione, purché sia una decisione celere”, ha detto il legale.

Il Commissario della legge Morsiani, dopo la camera di consiglio, nel valutare i conteggi del Procuratore del fisco ha affermato che, essendo Guerino accusato di concorso nel reato si sarebbe dovuto tener conto, appunto, della continuazione e della compartecipazione. Ha tuttavia rilevato, anche alla luce della memoria difensiva, che vi fossero gli estremi per pronunciare, a favore di Guerino, sentenza di assoluzione perché “il fatto non sussiste”. Nei confronti di D’Arpino ha invece stabilito di andare avanti con il processo. Quindi ha fissato udienza per il 16 giugno per ascoltare gli ultimi testimoni.

Articolo tratto da L’informazione di San Marino pubblicato integralmente dopo le 23

 

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