Rassegna stampa – Riciclaggio da frode carosello, chiesta l’improcedibilità per prescrizione
ANTONIO FABBRI – In primo grado gli imputati T. O. C. e B. D. erano stati condannati a 2 anni e mezzo e alla confisca di 186mila considerati in frutto delle cosiddette “frodi carosello”, e quindi di reati fiscali e tributari, reati presupposti dai quali si è originata la provvista illecita. Reati perpetrati attraverso due società, Sad e Selex.
La pena in prima istanza era stata diminuita di un grado in ragione dell’importo riciclato, evidentemente ritenuto contenuto dal giudice. Ieri il caso è tornato in aula davanti al Giudice delle appellazioni Renato Bricchetti. Il procuratore del fisco, Roberto Cesarini, ha chiesto la conferma della sentenza di primo grado.
I difensori, gli avvocati Alberto Selva per C. e Elia Santi per D. hanno sollevato una serie di eccezioni a partire dalla mancanza dell’elemento oggettivo e soggettivo del reato. Oltre a ciò hanno chiesto la nullità dell’acquisizione degli atti di un procedimento del 2011, archiviato a suo tempo per prescrizione processuale, dal quale aveva preso origine il processo in discussione.
Il dato tuttavia che appare dirimente è che la diminuzione di un grado della pena in prima istanza che ha accorciato anche il termine di prescrizione, secondo le difese già maturato a dicembre 2022. In tale caso il reato sarebbe estinto. Il giudice si è riservato di decidere nei tre mesi.
Articolo tratto da L’Informazione di San Marino pubblicato integralmente il giorno dopo