Il Resto del Carlino: Operazione Vulcano. Criminalità e colletti bianchi / Finito in mano alla camorra, imprenditore tentò il suicidio / Nuovo blitz della Dda, 25 indagati tra Rimini e S.Marino
Gli arrestati. Tre riminesi, tra cui una donna, e un sammarinese collusi con il clan Vallefuoco
(…) E’ il terzo filone
dell’«Operazione Vulcano»,
messa a segno dai carabinieri del
Ros e della Distrettuale antimafia
di Bologna. Una maxi inchiesta
che ieri ha visto scattare le manette
ai polsi di 18 persone. Gli indagati
nella nostra zona sono 25, tra
gli arrestati un sammarinese e tre
riminesi. Il primo è Roberto Zavoli,
61 anni, di Acquaviva, gli altri
sono Luigi Luciano, 40, napoletano
residente a Rimini, Marika
Carcas, 32, originaria di Benevento
ma residente a San Clemente.
Il terzo è il ben noto Francesco Vallefuoco, detto Franco, un napoletano
di 45 anni, che secondo
gli inquirenti era a capo dell’associazione
che gestiva gli affari della
camorra sul nostro territorio.
Legato e ‘suddito’ di clan come
quello dei Casalesi e degli Schiavone.
Gli affari, dicono, andavano
avanti almeno dal 2006, con un legame
stretto tra Rimini e San Marino.
Punto di riferimento sul Titano
del ‘boss’ Vallefuoco era l’onnipotente
notaio Livio
Bacciocchi,
già trascinato via dalla bufera giudiziaria,
asservito, dicono gli inquirenti,
agli scopi dell’organizzazione,
grazie anche all’intervento
di Zavoli, ben introdotto nell’«ambiente
».
La liste delle estorsioni, degli imprenditori
strozzati, spaventati a
morte, picchiati e minacciati è incredibilmente
lunga. Nessuno di
loro però ha mai detto una parola,
anche se c’è stato chi, come quello
di Cattolica, per uscire da quell’inferno
ha tentato il suicidio.
L’agenzia di riscossione crediti a
Rimini di Vallefuoco, sostengono,
era il paravento per le attività
illecite. In realtà prestavano soldi
agli imprenditori, per poi chiedergli
il 20 per cento di interessi ogni
mese. Impossibili da pagare, e
quelli finivano per perdere tutto (…)